Le grandi assenti. Gabriele Münter

Se c’è una figura rimasta nell’ombra di un grande artista, di cui è stata compagna per molti anni, questa è Gabriele Münter, artista espressionista il cui lavoro enormemente ricco e sfaccettato è frutto di uno spirito libero e sperimentatore. Nonostante sia stata una pittrice dalle doti eccezionali e una donna che, sfidando i principi dell’epoca, contribuì ad una rivoluzione culturale, lei stessa confessò: «Agli occhi di molti sono stata solo un’appendice insignificante di Kandinskij. Che una donna possa avere un talento autonomo e sia un essere creativo, lo si dimentica volentieri»

Staffelsee. Gabriele Münter

Nata a Berlino il 19 febbraio 1877 da genitori dell’alta borghesia, sostenuta dalla famiglia ha iniziato a disegnare da bambina. Frequentò la Woman’s Artist School, dal momento che, essendo donna, non le era permesso di iscriversi alle Accademie tedesche. Rimasta orfana di entrambi i genitori a ventun’anni e avendo ereditato un’ingente fortuna, nel 1898 decise di fare un viaggio in America con sua sorella per far visita a dei parenti. Rimasero in America per oltre due anni; viaggiando negli stati del Texas, dell’Arkansas e del Missouri, annotava in un diario immagini di persone e paesaggi e documentava i suoi viaggi con una fotocamera allora all’avanguardia.

La camicia blu (Frau Oscar Olson), Gabriele Münter

La sua vita era libera, senza restrizioni, non vincolata da convenzioni sociali. Una volta tornata in Europa, iniziò a prendere lezioni di pittura, scultura e incisione presso la scuola “Phalanx” di Monaco, una scuola moderna che si opponeva alle vedute conservatrici dell’Accademia e della Secessione.

Gabriele Münter e Vasilij Kandinskij

Qui conobbe il direttore della scuola, il pittore russo Vasilij Kandinskij, che fu il primo a prendere sul serio le capacità pittoriche di Gabriele e a incoraggiarla. Nell’estate del 1902 Kandinskij la invitò a iscriversi ai suoi corsi di pittura estivi sulle Alpi, dove i due diventarono amanti, anche se Kandinskij aveva lasciato una moglie in Russia.
La loro relazione sentimentale durò dodici anni.  Nonostante la passione tra i due, il rapporto fu turbolento, e la differenza di età di certo non lo favorì; Kandinskij non riusciva a rimuovere il senso di colpa nei confronti della moglie rimasta in patria e Gabriele era una giovane ribelle, e soffriva di sentirsi l’ombra del maestro, di essere considerata soltanto la sua giovane fidanzata.

Autoritratto (sin.) – Ritratto di Vasilij Kandinskij

Soggetti preferiti di Gabriele erano i paesaggi, caratterizzati da una radicale essenzialità e da un seducente simbolismo, reso con colori tenui e forme appiattite.

Campagna nei dintorni di Parigi, Gabriele Münter
L’uomo al tavolo (Kandinskij), Gabriele Münter
Interno, Gabriele Münter

Dal 1908 le sue opere subirono un importante cambiamento. Influenzata dai colori vivaci di Matisse e dei fauves, ma anche dal cloisonnisme e dai forti contorni di Gauguin e dalle pennellate nervose di Van Gogh, si concentrò fortemente sull’espressionismo tedesco, ispirata anche dall’arte popolare bavarese, in particolare dalla tecnica della pittura su vetro inverso.

Nella stanza donna in abito bianco. Gabriele Münter
Foto della casa a Murnau

Kandinskij stesso fu influenzato dal lavoro di Gabriele, e iniziò ad adottare colori saturi e uno stile espressionista. Insieme hanno viaggiato attraverso l’Europa, visitando i Paesi Bassi, l’Italia e la Francia, oltre al Nord Africa. Alla fine si innamorarono della piccola città di Murnau, nel sud della Baviera, dove in seguito la pittrice acquistò una casa e vi trascorse gran parte della sua vita.

Murnau. Gabriele Münter

Gabriele aveva sviluppato uno stile molto personale e spesso criticava l’arte del suo amante; era, come la definì Kandinskij, una donna tutt’altro che “addomesticabile” e non accettò mai di annullarsi per lui. Le sue opere rimasero sempre figurative, e caratterizzate da uno stile pittorico espressionista. Non fu mai attratta dall’astrattismo, di cui Kandinskij era invece uno dei principali esponenti. A partire dal 1909 iniziò a usare il vetro come supporto. Grazie al suo inserimento negli ambienti dell’aristocrazia tedesca e al suo rapporto privilegiato con Kandinskij e con altri artisti espressionisti, riuscì a partecipare ad alcune delle più importanti mostre d’avanguardia in Germania fino alla Prima guerra mondiale.

Ragazza addormentata, marrone, blu. Gabriele Münter

Nel 1911 Münter, Kandinskij e Franz Marc fondarono il gruppo espressionista noto come Der Blaue Reiter, ovvero “Il Cavaliere Azzurro”. All’interno del gruppo erano presenti differenti approcci artistici, uniti però dal comune desiderio di portare avanti una ricerca spirituale attraverso l’arte.
Nello stesso anno Vasilij Kandinskij ottenne la separazione dalla moglie, ma a Gabriele non interessava il matrimonio, lei era indipendente e voleva conservare la sua autonomia. Non si sposarono; qualche anno dopo avvenne la rottura definitiva: Vasilij frequentava già da mesi Nina Andreevsky, che sarebbe diventata sua moglie. Gabriele lo scoprì soltanto molto tempo dopo, riportandone una ferita che mise termine alla loro relazione, ma anche alla loro collaborazione artistica. Cadde in una forte depressione, per cui smise persino di dipingere.

Sera. Gabriele Münter

Solo verso il 1920 riprese la sua attività di pittrice, grazie anche all’incitamento del suo nuovo compagno, Johannes Eichner. Riprese a dedicarsi ai paesaggi, ma soprattutto ai ritratti, di donne, bambini/e, persone amiche, con un linguaggio fortemente espressivo e colorito. Diceva che «la pittura ritrattistica è il compito più audace e più difficile, il più spirituale, il più estremo per l’artista». Morì all’età di settantacinque anni, il 19 maggio del 1962, nella sua casa di Murnau.

Donna in poltrona che scrive (sin.). Donna che pensa (dex). Gabriele Münter
La signorina Ellen sull’erba. Gabriele Münter

A Gabriele Münter va anche il merito di aver salvato dalla distruzione gran parte delle opere di Kandinskij e degli altri membri del Der Blaue Reiter, nascondendoli durante la guerra nella sua abitazione, dopo che la Germania nazista aveva dichiarato le avanguardie artistiche movimenti degenerati. In occasione del suo ottantesimo compleanno la pittrice, poi, decise di donare la sua intera collezione, oltre ottanta dipinti a olio e trecentotrenta disegni, alla Städtische Galerie di Monaco di Baviera, dove si trovano tutt’ora.

Olga von Hartmann. Gabriele Münter

Come è avvenuto per tante altre artiste, soltanto negli ultimi anni si sta riscoprendo il lavoro di Gabriele Münter, a lungo oscurato dalla fama del compagno Kandinskij. A lei è stata dedicata la mostra inaugurata al Zentrum Paul Klee di Berna, aperta dal 29 gennaio all’8 maggio 2022. Dall’ 11 febbraio al 21 maggio 2023 ad Amburgo l’ultima mostra al Bucerius Kunst Forum, intitolata “Gabriele Münter. Ritratti di persone”, le ha reso omaggio.



In copertina: Crepuscolo a St. Cloud, Gabriele Münter.

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Articolo di Livia Capasso

foto livia

Laureata in Lettere moderne a indirizzo storico-artistico, ha insegnato Storia dell’arte nei licei fino al pensionamento. Accostatasi a tematiche femministe, è tra le fondatrici dell’associazione Toponomastica femminile.

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