Cambiamo discorso. Le donne nel lavoro marinaro

Riprende, dopo la pausa estiva, il ciclo di incontri online Cambiamo discorso-Contributi per il contrasto agli stereotipi di genere, che, con cadenza mensile, anche in questi ultimi mesi del 2023 e per tutto il 2024 ci permetteranno di conoscere e discutere su temi di attualità e cultura.
Il webinar di questo settembre si terrà il prossimo giovedì 28 e, come sempre il sabato precedente, poniamo alcune domande alla relatrice per conoscerla meglio e per prepararci all’ascolto della tematica che tratterà. Un argomento, in questo caso, molto particolare e mai trattato finora: La forza delle donne nella società marinara. Ne tratterà Maura Silvagni, studiosa e divulgatrice di antropologia del mondo marinaro, responsabile della didattica per il Museo della Marineria “Washington Patrignani” di Pesaro, per il quale si occupa delle visite guidate, dell’accoglienza di docenti e studenti, della ricerca, anche rappresentando il museo, come relatrice, in convegni internazionali.

Ci parli del tuo ruolo presso il Museo Patrignani?
Sono stata inserita nello staff del Museo della Marineria di Pesaro nel 2007, dopo il rinnovamento dell’esposizione museale con la direzione scientifica di Maria Lucia De Nicolò (Università di Bologna) che ha impostato una inedita lettura dei materiali raccolti grazie all’apporto di fonti archivistiche e documentarie, frutto di una impegnativa ricerca che ha permesso di mettere in luce l’identità marittima di Pesaro e la sua evoluzione nel corso tempo.
La formazione dello staff del museo si è prodotta con la partecipazione attiva a seminari di aggiornamento organizzati dalla direttrice del museo, funzionali a preparare visite guidate, differenziate anche assecondando l’interesse dei fruitori utenti (bambine e bambini della scuola primaria, studenti di scuole superiori e università, persone adulte, turismo di prossimità). Certamente importante è stata poi la mia partecipazione, sia sul lato organizzativo che su quello di ‘supporto’ a docenti e studenti, in tutte le edizioni della International Summer School “Mediterraneo”, ideata e diretta per l’Università di Bologna dalla prof. Maria Lucia De Nicolò. La Summer School, di durata settimanale, era itinerante e le lezioni ospitate ogni giorno in una località diversa, avevano come arricchimento la conoscenza del territorio costiero fra Marche e Romagna e del patrimonio artistico e culturale tangibile e intangibile, con la visita a monumenti, chiese, mostre ecc.
Attualmente collaboro con la direzione per la didattica rivolta a scuole di ogni ordine e grado e al piano culturale messo in atto per Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, relativamente al “Registro marchigiano eredità immateriale marittima” (Remarerimma).

Che cosa si può intendere per società marinara?
La società marinara potrebbe essere definita anche comunità costiera o comunità delle rive e rappresenta un mondo a sé, rimasto un “mondo arcaico”, con le sue tradizioni assai radicate, rimaste inalterate fino al Novecento. Al Museo della Marineria di Pesaro questo tipo di comunità è stata e viene indagata e seguita nel corso del tempo (dall’antichità ai nostri giorni) come “soggetto di storia” non racchiudibile tra precisi confini geografici, avendo il mare come elemento di scambio e confronto a vasto raggio che ha comportato un’evoluzione e – specie dai secoli dell’età moderna – radicali progressi, sul fronte delle tecniche di navigazione e di pesca, sull’organizzazione dell’impresa di pesca, su produzione, commercio, conservazione dei prodotti ittici ecc. Vedi in proposito il bel testo di Maria Lucia De Nicolò, Società costiere e storiografia marittima in Storia e piccole patrie, a cura di Riccardo Paolo Uguccioni, Ancona 2017.

Hai attuato studi specifici sul mondo marinaro?
Il Museo della Marineria di Pesaro è a tutti gli effetti non solo una struttura conservativa, ma di studio e divulgativa della cultura marinara e della civiltà adriatica/mediterranea, con un approccio di approfondimento per l’area marchigiana. Dunque, una struttura che mira soprattutto alla conoscenza da trasmettere e che necessita perciò di collaboratori ‘preparati’.

L’esperienza di ricerca nelle mansioni ordinarie del lavoro museale è stata fondamentale per la conoscenza del mondo marinaro e l’affidamento da parte della direzione di particolari compiti. Nel mio caso la ricerca/studio si è orientata principalmente nel recupero delle fonti orali attraverso interviste alla gente del porto (impiegata nella pesca, nella vendita del pesce, nelle professioni di costruzione d’imbarcazioni in legno, delle corde, delle vele ecc.) e successive analisi storico/sociali.
Dal 2008 ho rappresentato il Museo della Marineria di Pesaro con relazioni su alcuni temi di ricerca particolarmente interessanti e innovativi ai meeting dell’Ammm (Associazione musei marittimi del Mediterraneo), ospitati ogni anno in varie sedi in Italia e all’Estero.
Mi è stata affidata anche la curatela di alcuni quaderni del Museo: n. 3, Maestri d’ascia. Barche e cantieri (2008); n. 5, L’universo femminile nella società marinara (2010). È in cantiere un lavoro editoriale sull’associazionismo marinaro e le cooperative della pesca (nascita e sviluppo).

Rispetto a ciò che avevi indagato negli studi accademici, oggi la condizione delle donne nell’ambito del lavoro della pesca, è cambiato?
La condizione delle donne è certamente cambiata. In passato la donna ha svolto un ruolo di primo piano nel quadro delle marinerie pescherecce, con mansioni di tutto rilievo nella gestione non solo della famiglia, ma anche dei beni patrimoniali, che mette in luce un protagonismo del tutto assente in altri contesti sociali. Oggi particolarmente interessante appare il ruolo imprenditoriale femminile anche in questo settore, che meriterebbe adeguata divulgazione

Ringraziamo Maura Silvagni per le sue interessanti risposte e le diamo appuntamento al prossimo giovedì.

Questo il link per effettuare la preiscrizione all’incontro online e ricevere poi le indicazioni per il collegamento: https://csvmarche-it.zoom.us/webinar/register/WN_n48Pgkl1R6uYppnQRfqwsQ

Potete leggere qui tutte le conversazioni precedenti del ciclo Cambiamo discorso, pubblicate su Vitamine vaganti, mentre chi non potesse partecipare alla diretta dell’incontro online, potrà rivederlo (come tutti i precedenti) sulla pagina fb di Reti culturali.

In copertina: Marina di Luigi Steffani, 1880 circa.

***

Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di formazione, in particolare sui temi delle politiche di genere. È vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile e caporedattrice della rivista online Vitamine vaganti. Collabora con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea.

Lascia un commento