Ho appena finito di rileggere (la prima lettura risale alla fine degli anni ‘70) Mia sorella, mia sposa. La vita di Lou Andreas Salomé di Heinz Frederick Peters. Le biografie sono la mia passione. È il genere letterario che si avvicina di più a una chiacchierata e Peters è stato un compagno di conversazione coinvolgente.
Lou (diminutivo di Louise) Salomé è una presenza femminile molto importante nel panorama delle rivendicazioni dei diritti delle donne, peccato che venga ricordata più per la sua vita amorosa che per la sua straordinaria intelligenza. Le immagini che abbiamo di lei sono piene di fascino misto a spregiudicatezza. Lou Salomé era davvero bella. Nel film Al di là del bene e del male di Liliana Cavani, uscito la prima volta in Italia nel 1977, è Domenique Sanda che la interpreta a meraviglia. La biografia racconta la sua vita avventurosa. Era nata a Pietroburgo il 12 febbraio 1861, mentre pochi giorni dopo, il 19, verrà sancita l’eliminazione della servitù della gleba. Mai data fu più foriera di cambiamenti epocali per la sua vita e per il suo amato Paese. Figlia desiderata dopo cinque maschi, fu subito amata dal padre. La sua educazione prevedeva la parità di diritti della donna nel campo dell’istruzione. Ebbe un’infanzia felice. Fu adorata anche da tutti gli uomini incontrati sulla sua strada, uomini che molto spesso per lei erano solo compagni di viaggio verso la realizzazione completa di sé stessa.
Quando si iscrisse all’Università di Zurigo, una delle prime Università in Europa ad ammettere donne, ebbe la possibilità di incontrare e frequentare personalità importanti del pensiero occidentale. L’incontro con Friedrich Wilhelm Nietzsche e con Paul Rée viene raccontato sempre nel film della Cavani. In esso viene messa in mostra la natura trasgressiva della loro relazione, un triangolo amoroso, una convivenza non consentita dalla legge. Il biografo Peters riporta nell’opera, in ordine cronologico, gli eventi straordinari di questa donna coraggiosa che fece parlare di sé il mondo intero. Lou viene descritta come una donna singolare, una figura quasi leggendaria del suo tempo. Ella ha lasciato una grande produzione letteraria. Si parla di venti libri, oltre a saggi, articoli e recensioni. Peters menziona Erotismo, senz’altro il suo libro più importante. La casa editrice Mimesis ha ripubblicato nel 2018 La materia erotica. Scritti di psicanalisi. Una raccolta curata da Jutta Prasse.
Lou Salomé visse l’amore fino in fondo, con un nuovo trasposto fisico ma di più con slancio intellettuale. Le sue osservazioni sull’amore hanno scardinato vecchi luoghi comuni. Uomini e donne, due mondi diversi che anelano a raggiungere l’unità. Dicevamo che fu amata molto dagli uomini e nel libro vengono ben descritti gli incontri che segnarono la sua vita. Friedrich Carl Andreas la sposò, rassegnato a starle vicino come fratello.
L’amore arrivò anche per Lou quando incontrò Rainer Maria Rilke, qualche anno dopo. La loro relazione ebbe una durata di circa vent’anni. La parte del libro dove racconta dei due viaggi in Russia con Rilke è di una grande intensità e di una bellezza descrittiva molto suggestiva. Siamo ai primi del 1900, quindi prima della Rivoluzione d’Ottobre del 1917. I contadini decantano Puskin e Lou ritrova nella sua madre patria il dio della sua infanzia. Dopo l’Occidente era tornata a casa. Durante la permanenza in Russia incontrerà Boris Pasternak e Leone Tolstoj, il grande vecchio. Il racconto del viaggio sul fiume Volga, che Lou definisce non come il mare insidioso, ma intimo e amico, è quasi poesia.
Ma Lou Salomé doveva ancora conoscere l’uomo che cambierà in modo radicale la sua vita. Infatti, grazie all’incontro con Freud, Lou conosce e si innamora della psicanalisi. Diventerà la prima psicanalista al mondo, scegliendolo come mestiere consapevole di non essere una scrittrice di talento. E proprio la psicanalisi l’aiuterà a trovare la pace interiore.
Un altro uomo doveva ancora arrivare nella sua vita, ci dice Peters, il dr. Friedrich Pineles, molto più giovane di lei, con una madre che non poteva accettare per suo figlio il rapporto con una donna più grande e ancora sposata a Andreas. Perse il figlio che aspettava, forse cadendo dalle scale, la maternità non era del resto congeniale alla sua esistenza.
Fu molto amata dagli uomini, abbiamo detto, ma ebbe relazioni molto difficili con le donne. Elisabeth, la sorella di Nietzsche (nel film sopra menzionato è interpretata da una bravissima Virna Lisi) le fece la guerra soprattutto quando cercò di allineare il pensiero di Nietzsche al nazismo. Anche quelle più emancipate come Malwida von Meysenburg, profonda conoscitrice della parità dei diritti delle donne, non le furono vicine. Lou Salomé cercò di realizzare sé stessa contro tutte le regole sociali del suo tempo. La sua bellezza fisica non riuscì a coprire la bellezza del suo intelletto.
Questa breve biografia ritrae molto bene le problematiche della fine di un secolo, l’Ottocento, e i fermenti intellettuali del primo Novecento. È di facile lettura e di stimolo per approfondimenti su questa donna che rappresenta ancora oggi una figura straordinaria di intellettuale di quella società.
Per tornare alle sue vicende, Lou morì a Gottinga, a 76 anni il 5 febbraio del 1937. Dopo la sua morte la Gestapo sequestrò dalla sua casa tutti i i libri e i documenti definiti “scienza giudaica”. Per fortuna aveva salvato tutta la corrispondenza avuta con Nietzsche consegnandola a un suo giovane amico di cui si fidava. Solo venticinque anni dopo, nel 1962, Peters riuscì a recuperare i documenti e poté scrivere il libro. La storia di Lou Salomé fu ispirazione per il cinema. La prima versione di Al di là del bene e del male di Liliana Cavani del 1977 fu sottoposta a censura e fu vietata ai minori di 18 anni. Nella versione del 1990, per la televisione italiana, furono riviste alcune scene e fu vietata ai minori di 14 anni. Insomma, la sua libertà intellettuale ha continuato a essere scomoda anche dopo la sua morte. Il film è oggi facilmente accessibile in rete nella versione integrale.

Heinz Frederick Peters
Mia sorella, mia sposa. La vita di Lou Andreas Salomé
Rizzoli, Milano, 2019
pp. 416
***
Articolo di Luciana Marinari

Insegnante di scuola primaria per quasi quarant’anni, ha conseguito nel 2010 il Master Insegnare italiano agli stranieri presso la facoltà di Lingue di Urbino. Studiosa del pensiero della differenza, ha frequentato seminari di lettura e scrittura con Gabriella Fiori, studiosa di Simone Weil. Relatrice a incontri culturali sul tema della differenza, ha pubblicato articoli su riviste specializzate. Insegna italiano per stranieri presso il comune di Senigallia (AN) dove risiede.
