Regista, scrittrice ed educatrice ambientale, impegnata nella diffusione di uno stile di vita sostenibile, laureata in Scienze della comunicazione, Elisa Nicoli ha approfondito il linguaggio cinematografico, la comunicazione ambientale e dal 2008 realizza documentari, scrive libri e tiene corsi sull’autoproduzione e la riduzione dei rifiuti.
Nel 2013 ha co-fondato Autoproduco – Il Laboratorio dell’Autoproduzione, progetto che insegna a realizzare in casa prodotti quotidiani per ridurre sprechi e consumi. Dal 2019 gestisce il profilo Instagram @eco.narratrice, dimostrando che la sostenibilità è fatta di piccoli gesti quotidiani: attraverso la divulgazione, il suo obiettivo è rendere le tematiche anti-spreco accessibili a tutti/e, dimostrando che non servono cambiamenti radicali per vivere in modo più ecologico, bastano consapevolezza, creatività e la voglia di rimettersi in gioco. In un’intervista su Vivailverde.org parla del suo rapporto con la natura, un legame viscerale che la guida in ogni sua attività, personale e lavorativa: «Abbiamo un problema con il tempo. Viviamo in un’epoca dove la prestazione vale di più della propria salute mentale. Abbiamo anche dimenticato che più tempo occupiamo con il lavoro retribuito, più soldi abbiamo per comprare cose, ma meno tempo da dedicare per le cose davvero importanti. E trovare il tempo per contribuire, assieme a istituzioni e aziende, a ridurre il nostro impatto ambientale non è più facoltativo, ma urgente e fondamentale, se vogliamo salvare la nostra specie (e molte altre specie animali e vegetali a noi connesse). Dobbiamo quindi, secondo me, ripensare a come occupiamo il nostro tempo».
Elisa Nicoli è diventata con il tempo un’ottima comunicatrice che ha sempre messo al centro la consapevolezza profonda sulle dinamiche ambientali, un sentimento che l’ha accompagnata, sin da bambina. Raccontandosi, nell’intervista, afferma di essersi sempre sentita ecologista e di aver prestato attenzione alle risorse del nostro pianeta, nonostante incontrasse spesso la derisione dei/delle bambine della sua età: «Sono molto contenta di vedere invece come l’immagine dell’ecologista attivista sia stata completamente stravolta, anche grazie a Greta Thumberg […]. Se le azioni volte a ridurre il nostro impatto ambientale sono sostenute a livello di opinione pubblica, hanno la potenzialità di diventare esponenziali e diffondersi a un sempre maggior numero di persone».
Crescere significa evolversi, e per Econarratrice questo ha significato trasformare la sua passione in una professione su misura per lei. Oggi si definisce una green content creator, un termine che suona bene e che arriva dritto al grande pubblico, ma che in sostanza significa fare comunicazione ambientale con un approccio autentico e coinvolgente. Il suo viaggio inizia con il cinema: voleva raccontare il mondo attraverso i documentari, ma poi ha scoperto la scrittura e non ha più smesso. Così, questi due percorsi hanno iniziato a intrecciarsi, crescendo insieme. Durante la pandemia, ha sentito il bisogno di sperimentare e ha iniziato a girare cortometraggi in cui esplorava pratiche di autoproduzione, dando vita ai suoi primi contenuti video a tema green. Nonostante il termine sia ormai ovunque, Elisa ammette di non amarlo particolarmente, perché spesso frainteso e abusato: lo utilizza per necessità comunicativa, ma per lei ha un significato preciso: prendersi cura del pianeta in modo concreto, adottando soluzioni pratiche che riducano davvero l’impatto ambientale. Nessun greenwashing, nessuna moda passeggera, solo scelte consapevoli e quotidiane. Quello che era nato come un esperimento si è trasformato presto in una missione. Grazie a Instagram, ha trovato un pubblico attento e curioso, desideroso di imparare e di cambiare.
Indipendente per natura, Elisa ha sempre preferito la libertà di lavorare da freelance, costruendosi una carriera intorno alle sue passioni e ai suoi talenti. Il lavoro d’ufficio non faceva per lei, così ha scelto di fare della sostenibilità la sua professione. Oggi si divide tra scrittura, documentari, set cinematografici e contenuti digitali. Tra tutte le attività che svolge, quella di influencer è forse la più fraintesa: in Italia, questa figura viene spesso associata a chi vende la propria immagine, mentre il lavoro di Elisa è creare contenuti di valore che ispirano e informano. Il riscontro positivo l’ha spinta a continuare su questa strada, rendendo la comunicazione ambientale il cuore del suo lavoro.
Il suo stile di vita è una dichiarazione d’intenti: sostenibilità ed eco-minimalismo sono le sue linee guida. Attraverso i suoi libri, i social e i video, trasmette questi valori, dimostrando che l’autoproduzione non è solo un modo per essere più autosufficienti, ma uno strumento per ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale. E quando si tratta di tempo libero, la sua scelta è sempre la stessa: la natura, meglio se selvaggia. Per Elisa, trasformare una passione in un lavoro non è stato un atto premeditato, ma il frutto di coincidenze fortunate e di una naturale inclinazione a seguire le proprie aspirazioni. Un giorno ha incontrato per caso il direttore di Terra Nuova, che, dopo aver scoperto il suo interesse per l’autoproduzione di detersivi, le ha proposto di scrivere un articolo. Da lì, la scrittura è diventata parte integrante del suo percorso. Un’altra occasione fortuita l’ha portata a collaborare con Altreconomia, dove, grazie all’ex direttore Pietro Raitano, ha imparato il mestiere di giornalista e ha pubblicato il suo primo libro sulla raccolta di piante spontanee.
Il suo attivismo parte dal quotidiano. Ha la patente, ma non possiede un’auto e si sposta solo a piedi o con i mezzi pubblici. Compra solo prodotti biologici, locali e sfusi, autoproduce il più possibile e possiede pochi oggetti, per limitare il superfluo. Utilizza energia da fonti rinnovabili ed evita la fast fashion, preferendo l’usato o marchi etici. Piccole scelte che, sommate, fanno una grande differenza. Eppure, nonostante tutto quello che ha già costruito, Elisa si sente ancora in cammino. Dice di sentirsi come una ventenne che non è ancora arrivata da nessuna parte, e questo le piace: significa che ci sono ancora tanti obiettivi da raggiungere, sempre più minimalisti e sempre più green. Guardando al passato, sa che non avrebbe potuto scegliere un percorso diverso. Guardando al futuro, sa che continuerà così. Perché per lei, sostenibilità significa coerenza, e il tempo scorre in perfetta armonia con la sua visione.
Elisa Nicoli incarna l’evoluzione di un’attivista ambientale che ha trasformato la sua passione in una professione, unendo cinema, scrittura e divulgazione digitale per ispirare un cambiamento concreto. Con il suo approccio autentico e pragmatico, dimostra che la sostenibilità non è un sacrificio, ma un’opportunità per vivere in modo più consapevole e armonioso con il pianeta. Il suo percorso, in continua evoluzione, riflette una visione chiara: piccoli gesti quotidiani possono generare un grande impatto e raccontarli nel modo giusto può fare la differenza.
In copertina: Elisa Nicoli.
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Articolo di Nicole Maria Rana

Nata in Puglia nel 2001, studente alla facoltà di Lettere e Filosofia all’Università La Sapienza di Roma. Appassionata di arte e cinema, le piace scoprire nuovi territori e viaggiare, fotografando ciò che la circonda. Crede sia importante far sentire la propria voce e lottare per ciò che si ha a cuore.
