Epitaffio al senso critico

Nell’era della morte del pensiero critico
ciascuno ha una propria opinione:
migliaia di informazioni raccattate in giro
e centinaia di saperi, a loro volta già usati,
vengono riassemblati in una nuova
sensazionale e inattaccabile convinzione.
Nelle piazze virtuali ciascuno è un leader
rivoluzionario, onnisciente, giusto.
La religione è su misura, corrotta, apparente, 
la scienza è opinione, manovrata, adattabile,
i numeri sono polisemici, interpretabili, vari.
La Politica è morta, sepolta dal pensiero unico
che genera milioni di politicanti.
I corpi intermedi di questa democrazia, 
sempre più insensatamente plurale,
sguazzano nel politicamente corretto,
nel perbenismo interessato e nel fango dei maiali.
La piazza reale si accende di rabbia
la gente si affanna ad affermare un dissenso
che non ha contraddittorio, né un collante.
Spenta la fiamma e ristabilita la disgregazione,
ognuno processerà sul proprio scranno 
il reo, la sua colpa e il giudice.

***

Articolo di Sasy Spinelli

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Nato a Foggia, sul finire degli anni ’80, ha sempre avuto una passione per le seconde opportunità: per il riciclo creativo di oggetti, per il trapianto di piante e fiori, per l’inclusione di persone ai margini dei contesti sociali.  Laureato in Economia delle Istituzioni e dei Mercati Finanziari, con una tesi sul microcredito, intreccia percorsi di ricerca per l’innovazione sociale, perseguiti anche all’interno dell’associazione Libera, con il suo interesse per la scrittura e la lettura in prosa e in versi.

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