Le grandi assenti. Cecilia Beaux

Ritrattista, esponente autorevole dell’impressionismo americano, Cecilia Beaux, oggi quasi sconosciuta, ma un tempo molto famosa, nacque a Filadelfia nel 1855. La madre morì appena dodici giorni dopo la sua nascita di infezione post-partum, e il padre ritornò nella natia Francia, lasciandola, insieme alla sorella maggiore, dapprima con la nonna materna e poi con le zie, che le allevarono nell’amore per la musica e l’arte.

Autoritratto, 1894 (sin) – Autoritratto, 1925 (dex) conservato agli Uffizi, Firenze – Cecilia Beaux

A diciotto anni ricevette l’incarico di insegnante di disegno presso una scuola locale, si guadagnava da vivere anche con lezioni private e vendendo piccoli ritratti. Incoraggiata nel suo interesse per l’arte, iniziò la sua attività artistica realizzando litografie per una casa editrice di Filadelfia: con accuratezza e pazienza riproduceva fossili per un volume a cura di un Centro studi di Geologia. Prese lezioni di arte dall’americana Catherine Ann Drinker, e dall’olandese Francis Adolf van der Wielen; dal 1877 al 1878 frequentò la Pennsylvania Academy of Fine Arts di Filadelfia. Volle poi provare l’esperienza della pittura su porcellana iscrivendosi a un corso specialistico.
Il suo primo importante ritratto ad olio fu Ultimi giorni dell’infanzia.

Ultimi giorni dell’infanzia, 1883-85 – Cecilia Beaux

Nel 1888, dopo aver rifiutato diverse proposte di matrimonio, Beaux decise di dedicarsi alla ritrattistica e, come molti artisti americani del tempo, superando le obiezioni della famiglia, si trasferì in Europa, dove rimase per diciannove mesi. A Parigi studiò all’Académie Julian e all’Académie Colarossi; lavorò anche a Concarneau, in Bretagna, nel gruppo di artisti che facevano capo ad Alfred Guillou, e fece un viaggio in Italia. Pur apprezzando l’arte degli impressionisti, rimaneva legata alla realtà. Ammirava i classici come Tiziano e Rembrandt e, influenzata dalla formazione europea, cominciò ad adottare nella sua tavolozza colori più chiari e luminosi.

Ingresso al mare, Concarneau, Francia, 1888 – Cecilia Beaux
Paesaggio con fabbricato agricolo, 1888 – Cecilia Beaux

Tornata a Filadelfia, diventò una ritrattista molto ricercata. La pittrice raffigurò molti personaggi famosi, come politici, scrittori e artisti, ma anche gente comune. Nel 1893 ricevette importanti riconoscimenti, come la medaglia d’oro del Philadelphia Art Club e il premio Dodge della New York National Academy, e nel 1900 la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi. Fu la prima donna ad essere chiamata ad insegnare nel 1895 nell’Accademy of Fine Arts della Pennsylvania, dove rimase fino al 1915. Intanto si era trasferita a New York e la sua casa estiva a Gloucester, nel Massachusetts, divenne un punto di riferimento per tutta la sua illustre clientela. Nel 1902 entrò a far parte della National Academy of Design di New York. Nello stesso anno la first lady Edith Roosevelt posò per lei insieme alla figlia. In questa, come in molte altre opere, la pittrice mostra una predilezione per il ritratto infantile.

Madre e figlia, la sig.ra Clemente Acton Griscom e la figlia Francesca, 1898 (sin) – Ernesta e la nurse, 1894 (dex) – Cecilia Beaux
Dorothea e Francesca, 1898 (sin) – Dorothea nel bosco (dex) 1897- Cecilia Beaux
Mrs Edith Roosevelt e la figlia Ethel, 1902 (sin) – Mrs. James Blathwaite Drinker e suo figlio, 1922 (dex) – Cecilia Beaux
Piccola fanciulla, 1887 (sin) – Lane Lovell e il suo cane, 1913/1914 (dex) – Cecilia Beaux

Nel 1909 fu uno dei membri fondatori della American Federation of Arts, un’organizzazione senza scopo di lucro per la promozione delle arti visive.
Nel 1919 ricevette dalla U. S. War Portraits Commission l’incarico di illustrare vari protagonisti della Prima Guerra Mondiale, fra i quali Georges Clemenceau, Henry James e l’ammiraglio sir David Beatty.

Ritratto di Georges Clemenceau, 1920 (sin)– Ritratto dell’ammiraglio sir David Beatty, 1920 (dex) – Cecilia Beaux

Un incidente avuto a Parigi nel 1924 minacciò la sua salute e fu costretta a ridurre i propri impegni. Nel 1930 pubblicò la sua autobiografia, Background with figures. Smise di dipingere verso il 1930 e nel 1935 le venne dedicata una grande retrospettiva dall’American Academy of Arts and Letters. Nel 1933 la First Lady Eleanor Roosevelt consegnò a Beaux la medaglia d’oro della confraternita Chi Omega, per “la donna americana che aveva dato il maggior contributo alla cultura del mondo”.
Cecilia Beaux morì ottantasettenne a Green Alley, presso Gloucester nel 1942. Per la qualità della sua pittura, lo stile e la scelta dei soggetti, è stata spesso avvicinata all’impressionista Mary Cassatt e al ritrattista John Singer Sargent. Il ritratto è stato certamente il genere di cui si è occupata di più, soprattutto lo studio della figura femminile. Beaux dipinse le ricche signore dell’aristocrazia americana, ma anche donne umili, conferendo loro uguale dignità ed eleganza. I ricchi abitanti di Filadelfia, leader culturali e politici, parenti e amici, facevano a gara per farsi ritrarre da lei, e l’artista riusciva a rappresentare fedelmente le loro sembianze, catturandone la personalità, e focalizzandosi sul momento del ritratto.

Ritratto di Alexander Harrison, 1888 (sin) – Ritratto di Lady George Darwin, 1889 (dex) – Cecilia Beaux
Uomo con gatto, Henry Sturgis Drinker, 1898 (sin) – Bertha Hallowell Vaughan, 1901 (dex) – Cecilia Beaux
Peter Williamson, 1891(sin) – Mrs Albert J Beveridge, Catherine Eddy, 1916 (dex) – Cecilia Beaux

Ethel Page (la signora James Large), modella e amica dell’artista, proveniva da un’illustre famiglia di Filadelfia. Il suo ritratto del 1884, il primo di molti realizzati per lei dalla pittrice, presenta in una composizione enigmatica un volto fortemente illuminato su uno sfondo scuro, indefinito, rotto solo dal grande fiocco rosso sul cappello di Page.

Ethel Page, Mrs. James Large, 1884 (sin) – Ritratto di Ethel Page, 1885 (dex) -Cecilia Beaux

Sita e Sarita-Ritratto di Sarah Allibone, 1896 – Cecilia-Beaux

In Sita e Sarita è raffigurata la cugina dell’artista vestita con un abito bianco con un curioso gatto nero sulla spalla. Il titolo enigmatico del dipinto deriva dall’uso da parte di Beaux dei diminutivi spagnoli, Sarita per Sarah e Sita, che significa “piccola”, per il gatto. Beaux è stata apprezzata non solo per la sua tecnica pittorica audace, ma anche per la sua capacità di infondere anima soprattutto nei suoi soggetti femminili. Elemento fondamentale nella sua opera è la luce, che definisce i lineamenti dei personaggi oppure si diffonde soffusamente, dimostrando la sua grande capacità di padroneggiare le tecniche luministiche di ascendenza impressionista, l’abile gestione delle tonalità del bianco e nero e dell’uso di luci e ombre. Il pittore William Merritt Chase la definì «la più grande pittrice che sia mai vissuta».

In copertina: Confidenze del crepuscolo, Cecilia Beaux.

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Articolo di Livia Capasso

Laureata in Lettere moderne a indirizzo storico-artistico, ha insegnato Storia dell’arte nei licei fino al pensionamento. Accostatasi a tematiche femministe, è tra le fondatrici dell’associazione Toponomastica femminile. Ha scritto Le maestre dell’arte, pubblicato da Nemapress nel 2021, una storia dell’arte tutta al femminile, dalla preistoria ai nostri giorni.

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