Prendete nove donne (anzi, donnole) residenti in tre piccoli villaggi della collina di Aosta, native o provenienti da altri luoghi vicini e lontani, che danno vita a un’associazione con l’intento di valorizzare il territorio che le ospita, ricco di boschi, sentieri da esplorare, storie da raccontare, luoghi da scoprire e antiche tradizioni da tenere in vita e avrete idea di cosa è capace di fare lo spirito di gruppo femminile.

La Biblioteca diffusa, realizzata con il sostegno del Comune di Aosta, è il primo progetto dell’associazione, frutto di un lavoro iniziato nell’ottobre del 2022 con l’obiettivo di diffondere cultura e promuovere eventi e iniziative per la comunità. Il progetto della Biblioteca diffusa è stato presentato di recente all’Arboreto di Entrebin, una delle piccole frazioni ubicate sulla collina di Aosta, una sorta di mostra a cielo aperto associata a un evento artistico in cui è stato possibile ammirare le librerie — una diversa dall’altra, ascoltare i racconti degli artigiani locali che le hanno costruite e osservare la passione e la creatività con le quali il pubblico è stato condotto in un piccolo ma intenso viaggio che ha dato vita all’evento.

Croce degli Alpini
Successivamente le librerie sono state installate nei vari punti di lettura individuati in precedenza, andando così a creare un circuito ad anello che collega i tre villaggi e abbraccia diversi sentieri, tra cui il Rû Neuf (il Rû è un piccolo canale irriguo che porta le acque dei ghiacciai alle terre coltivabili), il Rû Bourgeois e la mulattiera che porta a Punta Chaligne, un rilievo dalla cui sommità si gode di uno splendido panorama sul gruppo del Gran Paradiso, del Grand Combin e sulle vette dell’alta Valpelline. La rete di piccole librerie permetterà la diffusione della cultura in un ambito naturale alla portata di tutti, dove sarà possibile trovare libri per tutte le età, grazie alla donazione di una delle co-fondatrici dell’Associazione, Ester Gallizioli, che ha deciso di condividere parte della collezione del marito Gianni Barbieri, appassionato lettore e scrittore prematuramente scomparso.
Ma com’è nata l’idea di dar vita all’associazione dal nome così carino e originale, Piccole donnole? Ne parliamo con Arnela Pepelar, co-fondatrice e presidente dell’associazione: «Il seme del progetto della Biblioteca diffusa nasce un paio di anni fa, ma ha avuto bisogno di tempo per germogliare e crescere. L’idea nasce a partire dai libri stessi e dalla nostra compaesana Ester Gallizioli, che ha ereditato dal marito Gianni Barbieri un vero patrimonio letterario. Gianni era, infatti, uno scrittore e un lettore molto appassionato che ha lasciato tantissimi libri e la moglie cercava un’organizzazione, un’associazione, un luogo a cui donarne una parte e a noi è venuta l’idea di una biblioteca diffusa, con l’intento di fare qualcosa per la nostra bella comunità e per coloro che frequentano i nostri villaggi e di promuovere la cultura per renderla alla portata di tutte e di tutti. Noi quindi ci abbiamo messo l’idea progettuale e abbiamo dato vita all’associazione femminile Piccole donnole per poterla realizzare, ma abbiamo capito che questo sarebbe stato concretamente possibile solo nel momento in cui abbiamo ricevuto il sostegno dell’Amministrazione comunale di Aosta, che ha finanziato la realizzazione di questo progetto e che ha contribuito anche a sviluppare quella che era la nostra idea iniziale».

L’originale nome dell’Associazione rappresenta un richiamo letterario al famoso romanzo di Louise May Alcott, Piccole donne, mentre la donnola rappresenta la natura. Come spiega Pepelar, «la donnola, che insieme ai libri è protagonista di questo nostro primo progetto, è un animaletto selvatico, un po’ come ci sentiamo noi, ha carattere, sa il fatto suo. Oltre alla sottoscritta, le altre “piccole donnole” sono Elena Charbonnier, Nadine Charbonnier, Fabienne Coquillard, Luna Meneghini, Federica Pozzi, Raffaella Santamaria, Giulia Sedran e Livia Taruffi, tutte nate tra il 1967 e il 1994. Alcune sono originarie di questa zona, altre vi sono giunte nel tempo, ma oggi siamo tutte residenti nelle tre frazioni alte del Comune di Aosta. Qualcosa ha fatto sì che intorno all’idea della Biblioteca diffusa, e soprattutto all’idea di fare qualcosa per la nostra comunità, ci ritrovassimo in nove e che fossimo tutte donne. È stata una cosa assolutamente naturale e spontanea, ma a cui abbiamo voluto dare il valore che meritava perché crediamo che il nostro sguardo, proprio perché femminile, contenga in sé qualcosa di particolare da valorizzare e vorremmo anche che la nostra attività potesse in qualche modo contribuire alla promozione dei diritti e della libertà delle donne».

Le Piccole donnole intendono così prendersi cura del territorio in cui vivono, valorizzare le potenzialità dei luoghi naturalistici e comunitari che esso racchiude, creare luoghi e spazi di incontro e partecipazione per favorire la vitalità sociale e culturale. «Il progetto è stato pensato, infatti, per la nostra comunità e per tutti coloro che frequentano i tre villaggi — prosegue Pepelar — e quello che ci auguriamo è che la Biblioteca diffusa possa essere viva, condivisa e partecipata e che gli eventi e le attività future possano essere coinvolgenti e stimolanti per tutte e per tutti, in quanto il circuito delle librerie offre proposte letterarie per tutte le età e per tutti i gusti. Occorre tenere presente, però, che il circuito non è un book crossing, i libri sono catalogati e possono essere presi e poi restituiti in uno dei punti lettura della rete».
Il cuore dell’attività dell’associazione sono le tre frazioni di Arpuilles, Excenex ed Entrebin, che rappresentano la collina della città di Aosta ed è proprio la loro posizione, a 1000 m di altitudine e a due passi dalla città, a renderle una meta interessante sia per l’attività sportiva e ricreativa degli aostani e degli abitanti delle zone circostanti, che per i turisti. Spiega ancora la presidente di Piccole donnole: «Metaforicamente il territorio dei tre villaggi rappresenta il polmone della città di Aosta e dei suoi abitanti, che poi si estende tra boschi, pascoli e praterie alpine fino a culminare ai 2608 metri della Punta Chaligne».
La Biblioteca diffusa è un itinerario composto da nove punti lettura che si trovano nei tre villaggi e sui sentieri circostanti e ogni libreria è stata realizzata da un artigiano del territorio, quindi è un’opera unica; prima di installare le librerie nei luoghi per i quali sono state ideate e realizzate è stata organizzata una mostra a cielo aperto che le ha unite tutte, per rappresentare in qualche modo l’eterogeneità, la complessità, la ricchezza degli sguardi che ha caratterizzato il nascere di questa biblioteca diffusa. L’iniziativa è stata quindi un’occasione unica per vedere tutte insieme le casette-libreria create dagli artigiani Mario Bal, Samuele Ballerio, Enrico Besenval, Yves Besenval, Riccardo Charbonnier, Jan Durik, Massimo Lodi, Dante Marquet e Massimo Pelliccioni, che si sono lasciati coinvolgere con molta partecipazione in questo viaggio insieme alle Piccole donnole, mettendoci pensiero, creatività, mani ed entusiasmo. «Il Comune di Aosta ha accolto molto positivamente la nostra proposta — sottolinea Arnela — e ha collaborato con noi alla sua realizzazione. Il prossimo passo sarà l’inaugurazione di un punto lettura in centro città, che completerà l’itinerario della Biblioteca diffusa. Siamo inoltre in contatto con alcune realtà con le quali ci piacerebbe collaborare, perché uno dei nostri intenti è proprio quello di creare sinergie con altre realtà associative. Abbiamo in cantiere molte idee, che riguardano soprattutto eventi artistici, culturali e divulgativi attorno ai punti lettura, con l’intento di valorizzare luoghi preziosi per la comunità e creare una proposta di iniziative ricca e variegata».


«Chi volesse iscriversi alla nostra associazione — conclude Arnela — può acquistare la tessera associativa che ha un costo di 10 euro e possono richiederla tutte e tutti contattandoci direttamente oppure partecipando agli eventi da noi organizzati: associarsi permette di sostenerci e di partecipare alle attività, organizzandole e gestendole insieme a noi. Per contattarci, o per effettuare eventuali donazioni di libri, è possibile scrivere a piccoledonnole@gmail.com, mentre le attività dell’associazione sono reperibili sulla pagina Instagram @piccoledonnole».
La ventata di originalità e freschezza che queste nove intraprendenti ragazze hanno portato nel panorama della vita culturale della città merita i dovuti apprezzamenti e incoraggiamenti, perciò buona fortuna, Piccole grandi donnole!
In copertina: punto lettura al Parco giochi Excenex, libreria progettata dall’artigiano Massimo Lodi insieme a bambini e bambine.
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Articolo di Serena Del Vecchio

Laureata in Giurisprudenza e specializzata nel sostegno didattico a studenti con disabilità della scuola secondaria di secondo grado, è stata a lungo docente di diritto ed economia e da più di dieci anni svolge con passione la professione di insegnante di sostegno. Sposata e madre di tre figli (tutti maschi!), ama cantare, leggere e andare al cinema, dividendosi fra Roma, dov’è nata, e la Valle d’Aosta, dove vive e lavora.
