Quando facevo le elementari la mia scuola aveva due ingressi: FEMMINILE e MASCHILE distinti, separati e incomunicabili. Due corridoi, due mondi, due linguaggi, due vite.
Quando facevo le elementari la mia scuola aveva due ingressi: FEMMINILE e MASCHILE distinti, separati e incomunicabili. Due corridoi, due mondi, due linguaggi, due vite.
Abitavamo in un appartamento piccolo, quaranta metri quadri, in una casa che oggi si direbbe d’epoca, ma a me allora sembrava solo vecchia. Una sala,
Io non ho avuto bambole con cui giocare, nella mia crescita non le hanno previste. Però esiste ancora, nella mia vecchia camera della casa di
Mamma avrebbe voluto studiare, ma è cresciuta in un periodo turbolento. C’era la guerra, i soldi non erano sufficienti e poi «alle donne studiare non
Quando era entrato nell’aula sempre buia dell’istituto delle suore agostiniane di Scanzano, dove, ancora studente, insegnava matematica, lui le era apparso “bello come un dio
È un ricordo antichissimo, che rimane però ben vivo nella mia memoria come sempre succede per le esperienze che contano nella vita.Ho frequentato le elementari