Una statua che non trova riposo

Stiamo parlando della statua della suffragetta Emmeline Punkhurst, che ha rischiato di perdere quest’estate 2018 la sua collocazione definita già dal 1958.

Il conservatore Sir Neil Thorne, paradossalmente presidente della The Emmeline Punkhurst Trust, ha presentato lo scorso luglio la proposta per spostare la statua della suffragetta Emmeline Pankhurst, da vicino alle Houses of Parliament al parco della Regent’s University di Londra in Regent’s Park.  Dopo numerose aspre critiche e polemiche, da parte dei diversi schieramenti politici, la proposta è stata ritirata.

La statua, finanziata dalle suffragette, era stata inaugurata nel 1930 nei Giardini dell’ala sud-ovest di Westminster, della Victoria Tower vicino alla Camera dei Lord dall’ex primo ministro Stanley Baldwin, e soltanto nel 1958 è stata spostata nella sua posizione attuale.

Di riflesso la proposta di Thorne ha generato la reazione da parte della giornalista femminista Caroline Criado Perez, che aveva guidato già nel 2017 una campagna di successo per avere la statua di Millicent Fawcett, da erigere in Parliament Square per i festeggiamenti del centenario 1918 dell’estensione del voto alle donne in Parlamento, poi inaugurata dalla Prima Ministra britannica.

Millicent Fawcett, nel 1897, aveva scelto la via pacifica attraverso le istituzioni per costituire nel 1897 l’Unione Nazionale delle Donne per il Suffragio. Da questo gruppo è nato il movimento delle suffragette, più radicale e militante, guidato da Emmeline Pankhurst.

Criado Perez  ha definito la mossa proposta dai conservatori «un atto di vandalismo contro la storia delle donne» aggiungendo che la decisione di ritirare la proposta è stata accolta favorevolmente dall’opinione pubblica, secondo il suo parere basterebbe ricordare la storia della statua e la location scelta dalle suffragette a suo tempo per capire che un monumento ritenuto ‘pubblico’ non possa essere dimenticato sui terreni di un college privato.

A conferma delle posizioni assunte dai conservatori, anche la portavoce dell’associazione conservatrice “Thorney Island Society” Lucy Peck concorda che l’attuale collocazione sia quella più appropriata.

(Fonte:“The Guardian”)

 

Articolo di Agnese Onnis

3x6tMxbqLaureata in Pedagogia e abilitata all’insegnamento nella scuola primaria e  secondaria, ha insegnato nel primo ciclo della scuola fino al 2011. In qualità di docente e pedagogista è stata membro di Commissioni e Dipartimenti disciplinari d’Istituto per la progettazione curricolare e integrata, Funzione strumentale Commissione di Valutazione d’Istituto, Didattica della Lingua italiana e di Intercultura.

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