Se c’è un cartone animato che tratta le questioni di genere in modo intelligente, sensibile e profondo quello è Steven Universe.
Steven Universe è una serie animata creata da Rebecca Sugar nel 2013, la cui ultima stagione è terminata due mesi fa, narra le vicende di un ragazzino, Steven, cresciuto con un gruppo di tre eroine, “le Crystal Gems”, sono delle aliene, la cui forma fisica e i cui poteri dipendono dalla gemma da cui sono nate. Ma la storia è più complessa di così, Steven stesso è per metà una “gemma”, sua madre Quarzo Rosa ha deciso di procreare con un essere umano, rinunciando alla sua forma fisica per dare la vita a Steven, che ne eredita dunque la gemma incastonata dentro di sé. Qui sorgono molte domande, Steven è un umano, è una gemma? Che fine ha fatto Quarzo Rosa, la madre di Steven? È viva dentro di lui? È scomparsa? Perché le Crystal Gems si sono ribellate al Pianeta Natale?
A parte le questioni legate alla trama, è il mondo dei valori trasmessi da questa serie ad essere interessante. Steven è un maschietto che cresce con una famiglia composta da tre donne (in realtà quattro ma qui c’è allerta spoiler), le ex-compagne di ribellione della madre, sogna di diventare anche lui una crystal gem e si definisce come tale, usando un universale femminile.
I ruoli di genere sono liberi, quel che conta è lo sviluppo della propria interiorità attraverso una vera e propria educazione sentimentale che porta a non incontrare mai dei veri e propri nemici ma degli avversari da comprendere e portare dalla propria parte.
La gemma di Steven è rosa, un quarzo, inoltre è un maschio che cresce senza inquadrarsi negli stereotipi di genere, lo possiamo notare dai suoi comportamenti per esempio è estremamente sensibile, non si vergogna di piangere e di esprimere in modo sempre più intelligente i propri sentimenti, caratteristiche rare nei personaggi maschili dei cartoni animati che il più delle volte trasudano sicurezza, forza fisica, e sono orientati alla tecnologia e alla competizione.
Oltre a nuovi modelli di famiglia, mostrati con grazia, leggerezza, ironia, nel corso della serie vediamo “le fusioni”. Quando le “aliene gemme” raggiungono tra loro un alto grado di complicità, intesa, amicizia o si innamorano, possono fondersi diventando una nuova gemma più potente, una nuova persona che possiede più della somma dei poteri di ogni singola gemma. Che cos’è questo se non un amore che potrebbe essere definito omosessuale?
Ma non solo, Steven essendo per metà umano e per metà gemma può fondersi anche con gli esseri umani, e qui accade qualcosa di mai visto in una serie animata, Steven si fonde con la sua migliore amica Connie, diventando Stevonnie un fortissimo androgino.
La forza delle donne, aliene guerriere, femminismo, amore LGBT, identità di genere non binaria, sembrerebbero gli elementi di un cartone animato creato e pensato per dare scandalo. Invece non è così, “non si grida mai”, tutto è celato dietro l’apparente semplicità di un cartone animato per bambini, ma soprattutto queste cose vengono mostrate con calviniana leggerezza, con naturalità, come normali forme e varietà di espressione di sé stessi e di sé stesse e del modo che ciascuno/a di noi ha di amare e di crescere.
I cartoni animati non vanno sottovalutati, considerandoli un prodotto culturale di secondo livello, perché possono rivelare una complessità travolgente, e inoltre sono uno dei primi stimoli multimodali e multimediali a cui le bambine e i bambini sono esposte/i.
Come i giocattoli indirizzano verso percorsi di crescita che possono ingabbiare nella versione del maschietto e della femminuccia più stereotipata, oppure al contrario, liberare, permettere di esplorare tutte le proprie possibilità, avendo come unico faro per orientarsi l’intelligenza emotiva, vero cardine dell’educazione, e Rebecca Sugar, non a caso una scrittrice, una disegnatrice e compositrice che da sempre lotta per queste battaglie con l’universo di Steven ci ha regalato tutto questo. Se vi incuriosisce, qui potete trovare il trailer della prima stagione.
Articolo di Antonio Clemente
Docente di Italiano, storia e geografia, appassionato di Linguistica e Didattica, laureato magistrale in Letteratura italiana, Filologia moderna e Linguistica. Ho una seconda Laurea magistrale in Scienze dell’informazione, della Comunicazione e dell’Editoria. Cofondatore di Vitaminevaganti e Responsabile del progetto editoriale di Vitamineperleggere.