Dervio, intitolazione parco a Norma Cossetto: spazio alle donne

Cerimonia di inaugurazione, il 18 ottobre a Dervio, del parco “Norma Cossetto”.

«Sono più d’uno — spiega il sindaco, Stefano Cassinelli — i motivi per i quali l’amministrazione comunale è orgogliosa di questa intitolazione. Il primo è che si tratta della prima intitolazione femminile di un’area pubblica a Dervio. C’è “Santa Cecilia”, ma più che di toponomastica femminile si tratta in quel caso di toponomastica religiosa. Abbiamo così ritenuto doveroso rivolgere lo sguardo verso le figure femminili che tanto hanno dato al nostro mondo». Presenti alla cerimonia anche le famiglie degli esuli istriani e fiumani che hanno ricordato le loro storie e le vittime delle foibe. Matilde Plazzotta ha letto alcuni passaggi del libro scritto da suo nonno, che raccontano la fatica di vivere in quel periodo storico. Sono proprio stati i discendenti di quegli esuli a tagliare il nastro come gesto conclusivo della cerimonia dopo la benedizione impartita da don Marco.

Parlando della protagonista dell’intitolazione, vediamo di capire qualcosa di più sulla vita di Norma Cossetto (1920-1943), una studente universitaria istriana, torturata, violentata e gettata brutalmente in una foiba: uccisa dai partigiani di Josip Broz, meglio conosciuto come Maresciallo Tito, nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943. Le foibe sono cavità carsiche, solitamente di origine naturale, con ingresso a strapiombo. Sono diffuse soprattutto nella provincia di Trieste, in alcune zone della Slovenia nonché in molte zone dell’Istria e della Dalmazia. La sua storia porta con sè la testimonianza dei drammi e delle sofferenze delle donne dell’Istria e della Venezia Giulia negli anni tra il 1943 e il 1945, molto spesso colpevoli soltanto per il fatto di essere mogli, madri, sorelle o figlie di persone ritenute condannabili dal regime; molte donne in quegli anni vennero catturate al posto dei loro congiunti, usate come ostaggi, maltrattate anche a scopo di vendette personali.

Norma nasce a Santa Domenica di Visinada (Labinci), piccolo borgo agricolo dell’entroterra istriano, non lontano dal territorio attualmente croato. I suoi genitori, Giuseppe e Margherita, sono possidenti terrieri benestanti secondo gli standard dell’epoca. Norma vive nel suo paese d’origine fino alla classe quarta elementare, e poi si trasferisce a Gorizia, dove frequenta il liceo classico conseguendo il diploma di maturità con ottimi voti nel 1939. Nel medesimo anno si iscrive alla Facoltà di Lettere e Filosofia presso l’ Università di Padova, superando brillantemente tutti gli esami. Nell’ottobre del 1941 ottiene una supplenza come insegnante di lettere al liceo Gian Rinaldo Carli di Pisino e l’anno seguente consegue un nuovo incarico presso l’Istituto Magistrale Regina Margherita di Parenzo. Riesce a ottenere anche brevi docenze a Spalato e Albona, coronando così (purtroppo per un breve periodo) il suo sogno di intraprendere la professione di educatrice. Norma Cossetto purtroppo se n’è andata ancora troppo giovane in un modo violento e non dignitoso per mano di una “guerra” che è costata la vita a molte persone. Per tale motivo, nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria, nel settantacinquesimo anniversario dalla morte della giovane.

Tornando alle personalità presenti alla cerimonia anche l’onorevole Paola Frassinetti, vicepresidente della Commissione cultura e istruzione della Camera, ha fatto un intervento durante la cerimonia di intitolazione sottolineando “il valore del ricordo di questi fatti storici per troppo tempo dimenticati”. Infine è toccato a me realizzare l’intervento conclusivo della cerimonia, invitata in quanto esponente dell’associazione Toponomastica femminile. Durante il discorso mi sono innanzitutto presentata raccontando la mia esperienza delle diverse intitolazioni in Milano, città in cui ho studiato, e ho presentato l’associazione illustrando gli obbiettivi e i diversi traguardi da essa raggiunti. Successivamente mi sono congratulata con la giunta comunale per la scelta fatta e ho sottolineato la speranza e l’augurio che questa intitolazione femminile funga da esempio per i comuni limitrofi e che sia soltanto l’inizio di una lunga serie di intitolazioni che vedrà protagoniste donne che nella storia si sono distinte per i più diversi traguardi e meriti a cui hanno dedicato con fatica e dedizione la loro vita. Al termine del discorso sono stata invitata, con grande piacere, alla prossima intitolazione femminile che avverrà a Corenno Plinio (comune vicino a Dervio) in data da definirsi e che vedrà come protagonista Fanny Marietti, donna che ha fatto molto per il proprio comune di provenienza.

BIBLIOGRAFIA
http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/norma-cossetto/

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Articolo di Melissa Rigoli

Foto Rigoli 200x200

Abito a Colico, sul lago di Como, e sono laureanda in Psicologia per il Benessere: empowerment, riabilitazione e tecnologia positiva. Docente presso una scuola dell’infanzia ed educatrice presso una RSA del mio paese, ho partecipato a diverse iniziative di Toponomastica femminile. Intendo contribuire alla sensibilizzazione ed alla diffusione di storie di vita di donne che si sono distinte per diversi meriti.

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