Vie enigmistiche. Educazione civica in ottica di genere

La dimostrazione che tematiche importanti e complesse possano essere affrontate anche nelle scuole dell’infanzia e primaria è data dal grande progetto dell’Istituto comprensivo Santa Caterina di Cagliari, che ha impegnato decine di classi sul tema della parità di genere lavorando in modo ludico, laboratoriale, con la costruzione di giochi-enigmi elaborati sulla base dei contenuti delle biografie di figure femminili e maschili, ricercate sia nel contesto locale sia nazionale.

Tre piccoli esempi, tra i tantissimi e ben più articolati giochi-enigmi, che si caratterizzano per originalità e valenza didattico-educativa, raccolti in un quaderno operativo in vista di una futura pubblicazione:
Vi
Interessano
Enigmi
Entusismanti?
Noi qui abbiamo
Inventato
Giochi di parole e numeri
Misteriosi…
Impegnatevi e
Scoprirete
Tante
Interessanti
Curiosità su figure maschili e femminili che ci
Hatto dato tanto!
Enigmisticate con noi!

Nella descrizione dell’esperienza, la docente referente del progetto, Carmen Sulis, scrive: «Il presente progetto, di respiro biennale, ha visto la partecipazione della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Mentre nella prima annualità si è lavorato su figure femminili e maschili, quest’anno scolastico il progetto di toponomastica femminile ha abbracciato tutto il curricolo di Educazione civica adottato dall’Istituto.
Proseguendo nello studio della toponomastica femminile sono state ricostruite le storie di donne vissute in varie parti del mondo nei tempi passati e alle quali sono state intitolate delle strade, piazze, parchi, giardini, viali o vie. Questo campo di studio è stato però ulteriormente allargato alla conoscenza di figure femminili viventi che hanno operato scelte coraggiose e impegnative e che possono costituire un modello di riferimento per le future cittadine, attuali alunne del nostro Istituto.

Partendo dalle scelte lavorative svolte da tante donne del passato e da tante donne odierne, sono state approfondite le attività svolte per collegarle poi agli articoli della nostra Costituzione: per l’articolo 9, per esempio, abbiamo studiato donne che hanno lottato per il Riconoscimento e tutela della cultura e del patrimonio storico-ambientale, per l’articolo 33 donne che si sono distinte nella difesa del Diritto all’istruzione o 34 per il Diritto allo studio e così via. Riteniamo che il tema della Costituzione sia più che mai attuale e occupi nella formazione dell’uomo e del cittadino, della donna e della cittadina un ruolo centrale.

Ma purtroppo ancora oggi la legge fondamentale dello Stato, che contiene le norme e i principi essenziali dell’ordinamento giuridico statale e che dovrebbe costituire la base della convivenza sociale, è sganciata dalla vita quotidiana delle cittadine e dei cittadini, poiché considerata di stretta pertinenza esclusiva delle istituzioni, e i valori e le regole di cui è portatrice non sono percepiti come criteri guida per saper vivere insieme nello spazio comune della nostra Repubblica: per sviluppare e acquisire una coscienza civica, democratica, partecipata è stato proposto un percorso didattico finalizzato alla conoscenza della nostra Costituzione attraverso significative figure femminili che si sono distinte e che si distinguono in tanti campi.
Anche la presenza nelle nostre scuole di alunne e alunni, di ragazze e ragazzi appartenenti ad altre culture, ci impegna nel diffondere la cultura della solidarietà, della legalità e della cittadinanza, consapevoli che la partecipazione alla vita civile si costruisce attraverso un percorso di conoscenza e di assunzione di responsabilità, a partire da uno studio attivo della storia di tante donne e della nostra Costituzione.
Proseguendo le attività svolte nel precedente anno scolastico, i contenuti trattati sono stati rielaborati attraverso giochi-enigmi, per consolidare le conoscenze e attivare molteplici competenze. Le alunne e gli alunni hanno “ideato” problemi logico-linguistici, in situazioni diverse e contesti nuovi per attivare capacità logiche e intuitive, fondamentali per lo sviluppo di future cittadine e futuri cittadini consapevoli. Attraverso la creazione di giochi enigmistici originali sono state messe in correlazione le competenze linguistiche e matematiche in un’ottica interdisciplinare».

Le classi hanno inviato al sindaco di Cagliari la richiesta di intitolare tutti i viali del parco cittadino Monte Claro a: Mariangela Maccioni (1891-1958), maestra “Resistente”, una mente libera e ribelle, forte e coraggiosa, che sfidò il fascismo e affrontò il carcere, difese gli ideali di libertà e uguaglianza: un grande esempio per le generazioni presenti e future; Fulvia Riccardino (1928-1983), che durante la seconda guerra mondiale diventa staffetta partigiana, viene fatta prigioniera dai tedeschi, messa al muro in attesa della fucilazione, ma viene infine salvata da un compagno. Nel 1952 diventa la prima donna ingegnera della Sardegna e dedica tutta la vita all’insegnamento all’istituto industriale Scano, in via San Lucifero, dove forma con rigore generazioni di studenti; Adelasia Cocco (1885-1983), la seconda donna sarda a laurearsi in medicina e la prima donna medica condotta d’Italia nel 1914, è anche la prima donna in Sardegna a prendere la patente nel 1919. Adelasia è stata una donna che ha combattuto per i propri diritti, che è certa del suo valore, una scienziata che ha facilitato l’ingresso delle donne nell’istruzione e nel campo della medicina; Margherita Sanna (1904-1974), una maestra che ha svolto un importante ruolo educativo, non solo per una gran miriade di alunne e alunni, ma anche per le loro mamme: tutta la vita lotta per i diritti delle donne. Si oppone al fascismo e subisce la durezza del carcere di Buoncammino. Margherita Sanna diventa la prima sindaca del suo paese, viene poi eletta consigliera provinciale, ricoprendo l’incarico di assessora all’assistenza per due legislature.

Il progetto è risultato premiato all’VIII edizione del concorso Sulle vie della parità, indetto dall’associazione Toponomastica femminile, con questa motivazione: «Il progetto è premiato perché originale e coinvolgente, in quanto la ricerca delle intitolazioni diventa gioco creativo che sviluppa conoscenze, abilità e competenze sotto diversi aspetti formativi in dimensione curricolare dall’infanzia, alla primaria, alla secondaria di 1° grado. La valutazione positiva del percorso comprende, in particolare, la continuità di attenzione nella dimensione curricolare alla toponomastica femminile e agli aspetti di pari opportunità. I video e le schede sulle notizie biografiche delle figure studiate, in un uso competente della multimedialità, sono il prodotto di un processo di ricerca e analisi delle fonti da cui sono state ricavate informazioni e concetti trasformati in enigmi con cui “giocare” a livello matematico, linguistico, cognitivo. La richiesta finale di quattro intitolazioni a figure femminili chiude il quadro rispetto alle finalità di sensibilizzazione alla disparità di genere e specificamente alla toponomastica femminile. Di particolare rilievo, per l’attribuzione del premio, è la finalità del progetto formativo volto a sostenere la costruzione del senso dello Stato, contribuendo a far percepire la Costituzione come uno strumento vivo di partecipazione democratica e di riferimento per la Società; finalità che si è concretizzata attraverso un percorso didattico in cui l’attività di conoscenza di figure femminili del proprio territorio e di tutto il mondo, viene collegata ai diritti costituzionali per i quali le stesse hanno lottato».

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Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di aggiornamento per docenti, in particolare sui temi delle politiche di genere. È referente provinciale per Lodi e vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile. Collabora con con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea. È stata Consigliera di Parità provinciale dal 2001 al 2009 e docente di filosofia e scienze umane fino al settembre 2020.

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