Anne-Marie Du Boccage (1710-1802)
Anne-Marie Le Page nasce a Rouen in una famiglia alto borghese e, ancora bambina, si appassiona allo studio. Si accorge però ben presto che istruzione e doveri femminili non sono facilmente compatibili. A diciassette anni sposa M. Joseph Fiquet Du Boccage, un giovane rampollo dell’alta borghesia, e con lui si trasferisce a Parigi dove prosegue i suoi studi e comincia a scrivere. Nel 1748 pubblica Le Paradis Terrestre, un’opera ispirata al Paradiso perduto di Milton che ottiene un notevole successo ed è tradotto anche in inglese. L’anno successivo affronta la scrittura per il teatro e si dedica alla composizione di una tragedia Les Amazones, testo quantomeno originale per il tema scelto e per la conclusione che mostra le amazzoni vittoriose e pronte alla conquista del mondo. Qualche anno dopo, l’autrice si cimenta addirittura nella composizione di un poema, La Colombiade, in cui racconta la scoperta dell’America.
Madame Du Boccage è dunque una scrittrice affermata e nel suo salotto parigino ospita personaggi di spicco della cultura del tempo come Montesquieu, Buffon, Algarotti, Lord Chesterfield, Goldoni, Alfieri. E Benjamin Franklin. Tra i quaranta e i cinquant’anni la sua vita si arricchisce e si movimenta grazie ai viaggi che compie. Nel 1750, sull’onda della nascente anglofilia diffusasi anche in Francia, insieme al marito attraversa la Manica e raggiunge Londra. Qui, nei due mesi di permanenza, grazie a lettere di raccomandazione e alla notorietà che le viene dai suoi scritti, entra in contatto con l’alta società londinese e con Elizabeth Montagu, fondatrice del Bluestocking Circle, una cerchia di donne colte con una spiccata curiosità intellettuale e un interesse per la letteratura. Sulla via del ritorno a Parigi, visitano alcune città olandesi: Anversa, Rotterdam, L’Aia, Amsterdam. Poi, per sette lunghi anni la vita della scrittrice ritorna alla precedente routine. Ma finalmente, nel 1757, Madame riesce a realizzare il suo sogno di visitare l’Italia. Le prime tappe sono nelle città del Nord: Torino, Milano, Brescia, Verona, Vicenza e finalmente Venezia, dove i coniugi Du Boccage incontrano Goldoni, Gozzi (la cui moglie Luisa Bergalli aveva tradotto in italiano Les Amazones) e persino Lady Mary Montagu. Dopo tre settimane, i Du Boccage si rimettono in viaggio e a Bologna Anne-Marie viene insignita del titolo di Accademica, onore sino a quel momento riservato solo a altre tre donne: la fisica Laura Bassi, la matematica Gaetana Agnesi e l’erudita Faustina Pignatelli principessa di Colubrano. E poi, facendo tappa nelle città d’arte del centro Italia, raggiungono Roma, dove si fermano ben dieci mesi durante i quali si spingono sino a Napoli. A quel punto avrebbero dovuto tornare in Francia, ma la stagione autunnale era ormai troppo avanzata per permettere in sicurezza la traversata delle Alpi; così il viaggio si prolunga per altri mesi, sino alla primavera successiva.
Tra i viaggi e la pubblicazione delle Lettres passano diversi anni. La prima edizione dell’opera, divisa in tre parti, rispettivamente dedicate a Inghilterra, Olanda e Italia, esce nel 1764 e comprende quaranta lettere. Una seconda, del 1771, riceve gli apprezzamenti di Algarotti e di Voltaire. L’opera viene ben presto tradotta in inglese e in tedesco, ma non in italiano e ciò, se da una parte stupisce – viste le traduzioni di altre sue opere, i riconoscimenti ricevuti e le relazioni che Madame Du Boccage contava in Italia – dall’altra testimonia l’assenza, nel “Belpaese”, del filone culturale della letteratura femminile di viaggio.
Articolo di Daniela Fusari
Daniela Fusari, docente di materie letterarie nella scuola superiore, è nata a Lodi dove vive e insegna. In qualità di archivista, ha curato, il riordino e l’inventario di fondi documentari. Fa parte della Società Storica Lodigiana e ha svolto ricerche di carattere storico in ambito locale e per la valorizzazione dei Beni culturali. Riesce ancora, per sua fortuna, a divertirsi in tutte, o quasi, le cose che fa.