La nonna racconta. Emma Perodi a convegno  

Nel 1893, il tipografo-editore Edoardo Perino pubblicava in cinque volumi Le novelle della nonna, col sottotitolo Fiabe Fantastiche. L’autrice era Emma Perodi, nata a Cerreto Guidi nel 1850, scrittrice prolifica, che per tutta la vita si dedicò alla narrativa infantile, seppure non in modo esclusivo, scrisse difatti anche per adulti e fu traduttrice e giornalista impegnata di successo. Chiamata a Roma dal 1883 a dirigere il Giornale per i bambini, del quale da tempo era assidua collaboratrice, dal 1895 sino alla morte fu a Palermo, incaricata da Salvatore Biondo di coordinare l’attività della sua casa editrice. Il titolo delle novelle/fiabe pone una questione interpretativa, giacché mette insieme tipologie narrative tradizionalmente diverse, cioè un genere colto e uno che attiene al popolare. Di questa ambiguità, e dei dubbi ch’essa pone, è prova anche la scelta, filologicamente azzardata, dell’edizione Einaudi 1974 di invertire titolo e sottotitolo.  Quanto al pubblico, se la narratrice, la nonna Regina, pare rimandare esclusivamente al rapporto con i suoi quindici nipoti, al mondo infantile, in realtà, alcuni sono già quasi adulti, inoltre fra loro è sempre presente Cecco, l’unico non sposato dei cinque figli di Regina, tutti maschi, appena tornato a casa dopo tre anni di servizio militare, e spesso vi sono anche gli altri adulti della famiglia, figli, nuore, poi altre persone del luogo e persino uditori estranei all’ambiente, viaggiatori di passaggio, tutti riuniti intorno all’affabulatrice, che si rivolge pertanto a chiunque voglia ascoltare. 

C’è poi l’ambiente, il Casentino narrato dalla nonna, misterioso, fantastico, medievale, coi boschi e il fiume, gli animali, le fate, i santi, il diavolo, gli scheletri semi vivi, i mostri, ma c’è pure il Casentino realistico di fine Ottocento della cornice, coi bei campi fertili tenuti a mezzadria, secondo un modello economico rivendicato esplicitamente come virtuoso, contro l’uso meridionale contemporaneo della rendita agricola parassitaria. 

La nonna, Regina Marcucci, nel podere familiare di Farneta, narra quarantacinque novelle/fiabe da gennaio a dicembre, sedendo accanto al fuoco del camino, nel freddo inverno, all’aperto, sull’aia, durante le stagioni più dolci. Già i soli titoli rimandano a narrazioni non collocabili realisticamente nel tempo, quindi valide sempre e che rispondono alla volontà pedagogica, dichiarata da Regina/Emma, di promuovere i valori positivi che emergono dal narrato: rettitudine, dignità, onestà, amore per il prossimo, sostegno ai più deboli, dove la mira sui valori, piuttosto che universale, appare nazionale nell’Italia appena fatta in cui bisognava fare gli Italiani. E in un’ottica di educazione unitaria appaiono anche la scelta dei luoghi, che già la tradizione lega a Dante, e quella della lingua usata dalla nonna, “[…] con la voce dolce e il purissimo accento, proprio degli abitanti delle montagne toscane”. Le fiabe, poi, non sono un’invenzione della vecchia Regina, le cui doti narrative sono tuttavia più volte lodate dagli ascoltatori, ella le ha apprese “dalla propria nonna e dalle vecchie del vicinato”, con una successione di contafiabe tutte donne, che si passano il testimone a generazioni alterne. E Regina narra per un intero anno, dopo il quale, in pochi mesi, le condizioni della sua salute, già malferma, precipitano ed ella muore con intorno tutta la famiglia affettuosa e addolorata. Lascia un vuoto doloroso, ma pure una vasta eredità di morale e di lingua. Una tradizione che sarà ormai la nipote Annina, da poco sposata, e appena divenuta madre, a raccogliere e a portare ancora nel mondo che viene. 

Il 2018 è stato l’anno del centenario della morte di Emma Perodi e il Gruppo di Servizio per la Letteratura Giovanile, in sinergia con Toponomatica femminile, ha organizzato il Convegno internazionale Emma Perodi. Alla riscoperta di una grande scrittrice e giornalista, che si terrà a Palermo il 20 maggio prossimo nella Sala Almeida dell’Archivio Comunale storico della città, alla presenza di relatrici e relatori che approfondiranno opere e caratteri diversi di colei che è stata detta La Signora delle Fate e inoltre saranno messi a confronto, dal Presidente dei Parchi Letterari italiani, Stanislao de Marsanich, e dal Presidente dei Parchi Letterari siciliani, Filippo Dolce, il Parco delle foreste casentinesi dedicato a Emma Perodi e quello di Aliminusa, in provincia di Palermo, dedicato al poeta Giuseppe Giovanni Battaglia, con interventi nei quali, fra l’altro saranno auspicati rapporti proficui tra i due Parchi. 

Negli spazi dell’Archivio Comunale che ospita il Convegno, sarà inoltre allestita una tappa della mostra itinerante Il fantastico mondo di Emma Perodi. Diavoli, fate, cavalieri e altro ancora, realizzata dall’Associazione fiorentina Bibliografia & Informazione, mostra che si sposterà poi nella biblioteca per ragazzi “Il Piccolo Principe” e ancora nella Biblioteca di Villa Trabia, per poter essere fruita da studenti di tutte le scuole palermitane. 

Frattanto, Toponomastica femminile ha avviato l’iter per l’intitolazione di una strada a Emma Perodi nel capoluogo siciliano, dove la scrittrice spese tanta parte della sua fervida, instancabile attività. 

 

Articolo di Alba Coppola

Alba Coppola.FOTODocente di materie letterarie negli Istituti di istruzione secondaria di II grado. Italianista, ha lavorato per sette anni presso l’Università di Salerno per le cattedre di Letteratura Italiana e di Storia della Grammatica e della Lingua. Ha pubblicato su riviste specializzate, atti di convegni, quotidiani e riviste generaliste. Si è accostata da alcuni anni agli studi di genere con particolare riguardo alla toponomastica.

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