Sembra trascorso un tempo infinito da quando eravamo in classe, non senza i problemi e le difficoltà solite, tra sovraffollamenti, mancanza di testi, assenze ripetute, dinamiche non sempre amichevoli. Ma anche circle time, attività varie finalizzate alla convivenza civile e al rispetto delle regole e dell’altro, la partecipazione a concorsi con il gruppo classe, basati soprattutto sul principio di lavoro di gruppo e conoscenza dell’altro, elementi fondamentali per conoscersi meglio, imparando a superare pregiudizi e atteggiamenti violenti e discriminatori. E così le storie più belle, purtroppo, non sono state premiate con cerimonia ufficiale il 29 febbraio 2020, Giornata mondiale delle Malattie Rare. Il kit click4all – ideato da Fondazione Asphi onlus, che si occupa da quasi quarant’anni di tecnologie digitali per la disabilità – è stato prontamente inviato per posta. Con click4all è possibile, infatti, inventare e costruire tastiere e mouse accessibili per persone con “fragilità”, come preferisce dire chi lo ha ideato, trasformando oggetti di uso comune, come una mela o un peluche, in dispositivi cliccabili. Ma facciamo un passo indietro: le mie classi credo che ormai mi associno – indissolubilmente – a conversazioni guidate e a concorsi scolastici. Quella mattina al mio “Ragazzi, ho da proporvi una cosa …” avevano già capito cosa fosse quella “cosa” ma, in verità, pensavano riguardasse ancora una volta l’ambiente. E, invece, si trattava di leggere dei piccoli libricini proprio durante le vacanze natalizie (“… beh, è piccolo – pressorè – e si può fare!) e di inventare al ritorno, seguendo un percorso di lavori in gruppi, una nuova storia per il concorso “Più unici che rari. Storie dei ragazzi della IIIC”, campagna educativa ideata e promossa da Librì Progetti Educativi in collaborazione con Sanofi Genzyme (divisione specialty care di Sanofi, presentata a Didacta Italia 2019, la più grande fiera italiana dedicata al mondo della scuola organizzata dal MIUR). Così, le storie di dieci compagni/e di terza media, scritte da Sabrina Rondinelli – con i loro tratti somatici, caratteriali o con malattie rare – ci hanno interessato, coinvolto e dimostrato che le differenze e le unicità di ciascun individuo, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, fanno sentire i ragazzi e le ragazze esclusi/e o derisi/e. Quante volte proprio noi abbiamo preso in giro e abbiamo fatto battute perché tanto “Si scherza!”, cercando di giustificare e nascondere, troppo spesso anche da parte delle famiglie, il vero e proprio bullismo che si cela dietro ogni scherzo e scherno ripetuto più e più volte nei confronti di chi non riesce a difendersi. E lo dobbiamo capire. E dobbiamo essere capaci di empatia. E dobbiamo cambiare atteggiamento. Grazie, dunque, al percorso pensato per accompagnare i ragazzi e le ragazze della Scuola Secondaria di I grado verso l’inclusione e la valorizzazione delle diversità, abbiamo fatto un cammino introspettivo, in quelle che sono poi le nostre paure di non essere accettati/e, entrando nell’immancabile circolo vizioso di non provare autostima e di cercarla magari sui social o – in alcuni casi – entrando a far parte di un gruppo di bulli/e. Di pari passo abbiamo creato i nostri personaggi, in gruppi di lavoro, scegliendo alla fine la coppia di amici che più avrebbe potuto accendere la nostra fantasia, il tutto anticipato da un approfondimento sulle malattie genetiche rare, fino a familiarizzare con la mucopolisaccaridosi di tipo I, una delle malattie indicate dal percorso. L’emergenza COVID 19, con la chiusura delle scuole, ha bloccato bruscamente il proseguimento del lavoro: come classe vincitrice, insieme ad altre quattordici a livello nazionale, avremmo dovuto programmare il kit vinto per gli/lle studenti con disabilità motorie, sensoriali e cognitive, presenti nel nostro Istituto, al fine di vederne l’utilizzo concreto nel fornire pari opportunità nelle attività da svolgere al pc. Nel frattempo, condividiamo la nostra breve storia che racconta di un’amicizia non soltanto speciale, ma addirittura inimmaginabile, nata proprio in quel contesto scolastico noi vicino, fatto anche di chat e tanti social: buona lettura!
“Classe IIIC – Più amici e cari.” https://ita.calameo.com/read/000488082139726519cf0
Articolo di Virginia Mariani
Docente di Lettere, unisce all’interesse per la sperimentazione educativo-didattica l’impegno per i temi della pace, della giustizia e dell’ambiente, collaborando con l’associazionismo e le amministrazioni locali. Scrive sul settimanale “Riforma”; è autrice delle considerazioni a latere “Il nostro libero stato d’incoscienza” nel testo Fanino Fanini. Martire della Fede nell’Italia del Cinquecento di Emanuele Casalino.