Olivia de Havilland e altre “dive” alle Terme di Montecatini

A Montecatini Terme (PT), in pieno centro, lungo viale Verdi, i due marciapiedi sono stati nel tempo adornati da piccoli medaglioni di metallo con il nome dei personaggi che sono passati dalla città termale, e via via altri se ne aggiungono. Fra tanti uomini e varie donne, sembra di ripercorrere la storia del XX secolo, sia per la presenza di regnanti (le regine italiane e alcune europee) e illustri visitatori e visitatrici (da Artusi a Verdi, da Madame Curie a Rose Kennedy), sia per il richiamo frequente al mondo dello spettacolo: da Wanda Osiris alle gemelle Kessler. Partendo in una ideale passeggiata dalla piazza del Popolo per arrivare allo stabilimento Tettuccio che fa da sfondo scenografico, sfilano ai lati il Palazzo Comunale (a destra), la Palazzina Regia, i giardini pubblici e lo stabilimento Excelsior (a sinistra). In questo gradevole percorso, sotto le chiome degli alberi, volgendo di tanto in tanto gli occhi a terra facciamo un salto nel passato e ritroviamo tante “stelle” del firmamento cinematografico, di qua e di là dell’oceano, testimonianza di un periodo glorioso per le Terme e per le sue acque curative. Le presenze di attrici, a ben guardare, con poche eccezioni, vanno dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, quando gli stabilimenti di Hollywood e Cinecittà lavoravano intensamente e producevano capolavori. Da sottolineare anche che alcuni angoli suggestivi di Montecatini sono stati scelti come ambientazione di sceneggiati televisivi e di film molto noti: Amici miei (atto II), La mandrakata, Dove vai in vacanza?, Palermo-Milano: solo andata, Milano-Palermo: il ritorno, fino al più recente La pazza gioia.

Olivia de Havilland a Montecatini. Foto Rosellini
Olivia de Havilland

Cominciamo la carrellata ricordando Olivia de Havilland, deceduta all’età di 104 anni lo scorso 26 luglio a Parigi, americana ma nata a Tokyo il 1° luglio 1916. Il ruolo che la rese universalmente famosa fu quello della dolce Melania Hamilton in Via col vento (’39) e di quel cast è rimasta a lungo l’unica ancora in vita. A Montecatini arrivò nel 1955, in un momento di particolare serenità: dopo il divorzio, si era felicemente risposata con il giornalista francese Pierre Galante. Soggiornò presso l’hotel la Pace e abbinava lunghe passeggiate alle cure termali, facendosi notare per la sua naturale bellezza e come persona gentile e cordiale. Dopo Via col vento (oggi oggetto di aspre critiche perché giudicato un film razzista) la sua carriera aveva avuto una pausa dovuta al rifiuto di ruoli sempre uguali di giovane remissiva, al suo carattere deciso e al contrasto con la potentissima Warner per un tirannico contratto che le costò tre anni di ostracismo dai set hollywoodiani. Ma dal ’46 al ’49 ebbe il culmine del successo grazie alle pregevoli interpretazioni di una madre sventurata in A ciascuno il suo destino (’46) e di una donna ricca dominata da un complesso di inferiorità e raggirata da un profittatore in L’ereditiera (’49), entrambe premiate con l’Oscar. Ottenne anche il premio della critica a New York e, al festival di Venezia, il premio come miglior attrice per il film The snake pit (La fossa dei serpenti). Ebbe una bella collaborazione con l’amica Bette Davis con cui recitò a più riprese dal 1937 fino al 1964 nel thriller grottesco Piano… piano, dolce Carlotta. Si sa invece che con la sorella Joan Fontaine ci fu una notevole rivalità professionale, scaturita anche per motivi di eredità e forse alimentata ad arte dai “magazine” americani. Fu attiva fino alla fine degli anni Settanta in ruoli talvolta di protagonista, ma più spesso secondari, mentre per la televisione lavorò fino al 1988. Nel 2017 ebbe l’onore di essere nominata Dama dell’Impero britannico.

Mary Pickford

Proseguiamo la passeggiata, seguendo le date incise sui medaglioni e operando necessariamente delle scelte. Troviamo per prima la bionda e ricciuta “fidanzatina d’America” Mary Pickford (Toronto 8-4-1892 – Santa Monica 29-5-1979) che venne a Montecatini nel lontano 1926 per l’inaugurazione dello stabilimento termale Excelsior, proprio quando era al culmine della fama. Nel ’29 ricevette l’Oscar per il film Coquette; all’epoca fu una delle star più pagate e la donna più potente di Hollywood perché anche produttrice di sé stessa.

Anita Loos

Un bel personaggio, meno nota di altre ma di grande interesse, è Anita Loos (Mount Shasta-California 26-4-1889 – New York 18-8-1981) che iniziò la carriera come scrittrice di cui si ricorda il successo straordinario di Gli uomini preferiscono le bionde; lei stessa ne curò poi la trasposizione teatrale e quella famosissima per il cinema. Divenne una delle sceneggiatrici più abili, specie di storie brillanti, che spopolarono in tutto il mondo: San Francisco (’36), Saratoga (’37), Donne (’39). Preferì poi tornare alla narrativa e scrisse anche una spiritosa autobiografia: A girl like I (1966).

Audrey Hepburn

Audrey Hepburn e Paulette Goddard vennero a Montecatini nello stesso anno: il 1954, ma una era all’inizio della carriera, l’altra alla fine. La dolce Audrey — nata nel 1929 — era reduce dall’Oscar per Vacanze romane (’53), mentre Paulette – nata nel 1910 – dopo i meravigliosi ruoli accanto a Chaplin (Tempi moderni e Il grande dittatore) e tanti altri film a Hollywood, stava per concludere le sue apparizioni cinematografiche. A seguito del matrimonio con lo scrittore Erich Maria Remarque si trasferì nella Svizzera Italiana dove morì nel ’90. Audrey seppe dare molto di sé come instancabile ambasciatrice dell’Unicef; anche lei morì in Svizzera, tre anni dopo. Curiose coincidenze davvero.

Nel ’57 arrivò Grace Kelly (Filadelfia 12-11-1929), quando era già da un anno principessa di Monaco e aveva abbandonato il cinema; scusate la nota personale, ma io -seppur vagamente e grazie ai ripetuti racconti altrui- me la ricordo anche se ero molto piccola. Era in viaggio in Italia e si era recata dal Papa, a Roma, facendo qui un breve soggiorno. Indossava un tailleur chiaro e gli occhiali da sole; aveva il foulard in testa; da cattolica praticante, insieme al marito Ranieri partecipò alla messa domenicale nella chiesa di Sant’Antonio, la mia parrocchia. Come è risaputo, nonostante le tante proposte successive, mantenne il suo ruolo istituzionale senza cedimenti e morì per un incidente nel Principato il 14-9-1982. Nella carriera relativamente breve, vinse un Oscar per il film La ragazza di campagna (’55) e interpretò ruoli rimasti nella storia del cinema (pensiamo ad esempio a La finestra sul cortile, Caccia al ladro o Mezzogiorno di fuoco); la sua apparente freddezza e il suo fascino di bionda altèra ed elegante le fruttarono il soprannome “ghiaccio bollente” che le fu attribuito da Alfred Hitchcock.

Ingrid Bergman (Stoccolma 29-8-1915– Londra 29-8-1982) fu celebre per i film girati a Hollywood, primo fra tutti Casablanca, e poi per i ruoli memorabili creati per lei da quel grande che è stato Hitchcock. Dopo l’Oscar per Angoscia ci fu la breve parentesi italiana – dal ’50 al ’56 – a fianco di Roberto Rossellini che ne fu anche compagno e padre di Robertino e delle  gemelle Isotta e Isabella; ritornata in America ricevette il secondo Oscar come protagonista di Anastasia. Nel ’78 l’incontro con l’altro grande svedese del cinema, Ingmar Bergman, ebbe come frutto un intenso film: Sinfonia d’autunno.

Nel ’61 visitò la città Deborah Kerr (Glasgow 30-9-1921– Suffolk 16-10-2007), raffinata attrice inglese attiva per un lungo periodo, fino al 1985, in cui lavorò in ogni genere cinematografico: drammi, commedie, musical. Da notare che le sue 6 Nomination non la portarono mai all’Oscar, avuto alla carriera nel ’94. Sono da segnalare almeno tre interpretazioni, fra le più significative: Da qui all’eternità  (’53), Il re ed io (’56), L’anima e la carne (’57).

Anouk Aimee
Sofia Loren

Anouk Aimée, affascinante parigina – nata il 27-4-1932 — ha avuto stretti legami con il cinema italiano (Fellini la volle in La dolce vita e in 8 e 1/2) e francese (fra tutte le interpretazioni il film che la consacrò: Un uomo, una donna del ’66); il suo ultimo ruolo invece la portò in America quando lavorò a Prét-à-porter di Robert Altman (’85). Passando alle attrici italiane, di Sophia Loren (Roma 20-9-1934) è quasi superfluo parlare perché tutti/e conoscono la sua biografia e la sua straordinaria carriera, quasi unica, ricca di premi, successi, soddisfazioni professionali. Vale la pena ricordare che nel ’60, per la sua interpretazione del film La ciociara (diretto da Vittorio De Sica), ricevette il primo Oscar assegnato ad una attrice in un film non girato in lingua inglese.

Germana Paolieri

Germana Paolieri (Firenze 29-8-1906, altre fonti parlano di 1909, o di 1911), oggi meno nota, è stata invece attivissima e famosa, specie ai primordi della cinematografia italiana, subito dopo la stagione del “muto”, quando fu oggetto di incredibili fenomeni di affetto da parte del pubblico. In televisione, dagli esordi nel ’54 fino al 1981, ha interpretato un gran numero di spettacoli teatrali e sceneggiati; in teatro, specie negli anni Cinquanta, ha lavorato nelle compagnie più importanti, come quella di Ruggero Ruggeri. Nel cinema la sua filmografia è sterminata, e va dal 1932 (con La Wally) al 1969 (diretta da Sidney Lumet). Per la critica la sua interpretazione più convincente è stata nel film Pia de’ Tolomei (’41) con la regia di Esodo Pratelli. È morta a Montecatini l’8 agosto 1998.

Silvana Mangano (Roma 23-4-1930 — Madrid 16-12-1989) è stata fra le bellissime del nostro cinema e nella brillante carriera ha ricevuto 3 David di Donatello e 3 Nastri d’argento. Celebre il film neorealista che la lanciò: Riso amaro (‘49) in cui aveva il ruolo di una mondina. Con il passare del tempo le sue scelte si fecero sempre più raffinate e interpretò donne combattive (come la partigiana di Jovanka e le altre) e tormentate (come Edda Mussolini Ciano). Tre registi le regalarono poi ruoli intensi in film indimenticabili: Pasolini, Comencini, Visconti. L’ultima sua apparizione, quando già era ammalata, fu in Oci ciornie (’87), capolavoro di Nikita Mikhalkov, girato in parte proprio a Montecatini.

Il nome di Giulietta Masina (San Giorgio di Piano 22-2-1921– Roma 23-3-1994) si lega in modo indissolubile a quello del marito che le offrì i ruoli più belli. Nonostante sia stata una apprezzata interprete e conduttrice radiofonica e abbia lavorato con grandi registi, anche in teatro (specie in ruoli brillanti) e in televisione, la sua fama è resa immortale dai film di Fellini in cui fu Gelsomina, Cabiria, la svagata Giulietta, la matura e malinconica Ginger.

Di Gina Lollobrigida (Subiaco 4-7-1927), oltre ai tanti successi internazionali che l’hanno vista vincitrice di 7 David, 2 Nastri d’argento e del Golden Globe (per il film Torna a settembre), va ricordato che è stata una sorta di ponte fra Usa e Italia avendo lavorato molto negli studios di Hollywood, a fianco di registi e attori americani. Da non sottovalutare poi la bella carriera di fotografa e di scultrice.

Stabilimento Tettuccio

Montecatini Terme-stabilimento Tettuccio. Foto Laura Candiani

Conclusa la passeggiata si può accedere per un piacevole ristoro allo stabilimento termale Tettuccio che, al di là delle acque curative, merita di per sé una sosta e una visita, fra viali ombrosi, aiuole fiorite, fontane, opere d’arte, senza tralasciare l’elegante caffetteria, rimasta intatta dal 1928, adornata dagli affreschi di Maria Biseo (1893-1976).

Articolo di Laura Candiani

oON31UKhEx insegnante di Materie letterarie, dal 2012 collabora con Toponomastica femminile di cui è referente per la provincia di Pistoia. Scrive articoli e biografie, cura mostre e pubblicazioni, interviene in convegni. È fra le autrici del volume e Mille. I primati delle donne. Ha scritto due guide al femminile dedicate al suo territorio: una sul capoluogo, l’altra intitolata La Valdinievole. Tracce, storie e percorsi di donne.

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