In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro donne e bambine, che dal 1999 è stata designata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite come ricorrente il 25 novembre, nelle scuole si sono sempre tenute assemblee, incontri, eventi per riflettere su quel tipo di violenza (sia fisica, con maltrattamenti, che possono giungere fino al femminicidio, o psicologica, con offese, ingiurie, svilimenti, o anche economica, con la sottrazione di qualsiasi autonomia personale) che colpisce le donne in quanto donne e che si manifesta il più delle volte in ambito domestico, in famiglia, risultando per questo particolarmente drammatica e odiosa. In periodo di emergenza sanitaria, però, anche questa ricorrenza ha dovuto essere ricordata con iniziative a distanza e a Lodi le due promotrici del Virginia Woolf Project – ViWoP (http://www.virginiawoolfproject.com/) Giulia Bortolini e Laura De Benedetti, hanno pensato di potersi rendere utili costruendo una videolezione da consegnare alle docenti per poter affrontare con le classi in DaD la tematica. Le abbiamo intervistate per conoscere i particolari della loro proposta.
Come vi è venuta l’idea?
Proprio perché quest’anno per la giornata internazionale contro l’eliminazione della violenza sulle donne siamo state impossibilitate a causa dell’emergenza Covid19 ad organizzare eventi in presenza, nelle scuole e all’aperto, con Se non ora, quando? Snoq Lodi, Toponomastica femminile e IFE/FAE Italia, come facciamo da parecchi anni ormai, abbiamo sentito la necessità di essere presenti e attive in questa giornata così importante per la sensibilizzazione delle nuove generazioni (e non). Quindi ci siamo attivate, non senza difficoltà, per affiancare le docenti nel proprio lavoro con la volontà di essere loro di supporto con questo progetto sperimentale. Ormai, possiamo affermare, la collaborazione tra noi, già ‘rodata’ con numerose esperienze nel sociale di vario tipo, ci permette di poterci avventurare anche in questo tipo di nuove ‘sfide informatiche’. Le interviste sono state registrate tramite una piattaforma streaming, ognuna da casa propria, assemblate con un programma apposito per l’editing video, unendole poi insieme a spezzoni di audio e filmati a tema.
Chi avete invitato a parlare e perché?
Abbiamo invitato Katia Menchetti, la ’nostra’ coordinatrice di Se non ora, quando? Snoq Lodi, che, in apertura del video, ha spiegato perché e quanto sia importante la celebrazione del 25 novembre, cosa abbiamo fatto insieme e cosa si può fare ancora per contrastare la violenza sulle donne. Soprattutto ha ricordato alle e agli studenti cosa abbiamo fatto insieme, con i flash mob in piazza di One Billion Rising, in cui sono state/i protagonisti a centinaia, e ha chiesto loro di intervenire in prima persona nel loro quotidiano: se non tu, chi?
Marta Ferrari, responsabile del Centro Antiviolenza di Lodi ha parlato delle violenze ulteriori che le donne in questo periodo difficilissimo devono affrontare essendo limitate negli spostamenti o chiuse in casa col proprio maltrattante e di quanto, conseguentemente, siano aumentate le prese in carico e le chiamate di aiuto al numero di emergenza 1522.
L’avvocata Maria Lovito, con la propria competenza, ha fatto chiarezza riguardo la nuova legge contro la violenza sulle donne denominata ‘codice rosso’, indicando quali pene ha inasprito e quali reati ha introdotto.
Eliana Schiadà, prima segretaria generale Camera del Lavoro di Lodi in 125 anni di vita dell’istituzione, ha illustrato come in questo periodo le donne siano in prima linea contro la pandemia ma escluse dalle task force governative e di come il lavoro di cura sia ancora sulle spalle delle donne.
Venera Tomarchio, la Consigliera di Parità proviciale di Lodi, ha spiegato in cosa consiste la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro, cos’è la convenzione Ilo a tutela delle donne contro le molestie sul lavoro e cosa prevede l’impegno della figura della Consigliera di Parità nel sostegno alle donne.
Ma la violenza è anche culturale, come ci ha spiegato Danila Baldo per Toponomastica femminile: le donne — ieri, come con la figura della levatrice cui Lodi ha intitolato una via, ma anche oggi, in cui molte ricercatrici e mediche hanno avuto un ruolo di primo piano nella lotta al coronavirus — si distinguono in molti campi, tra cui la cura, ma la società patriarcale fatica a riconoscere la loro rilevanza.
Quali risultati posso essere ottenuti parlando a ragazzi e ragazze di questo?
Il fine da raggiungere è la comprensione, tramite la sensibilizzazione al tema della violenza sulle donne, che bambine, ragazze e donne non sono proprietà di nessuno, che hanno e devono poter avere pensieri, scelte, aspirazioni e una vita propria che non può essere limitata in nessun modo dal pensiero patriarcale, ancora troppo radicato nella nostra società, il quale genera atti di violenza inauditi verso il genere femminile che non possono essere tollerati in alcun modo, da entrambi i generi. Se non ora, quando? Il video indica chiaramente che la Giornata riconosce che c’è un problema mondiale di violenza maschile sulle donne, che se ne occupano movimenti femministi e organismi internazionali come UN Women (l’Organizzazione Onu per le donne), che a fornire aiuto sono centri antiviolenza, sindacati, figure dedicate, nuove leggi, e che capire i meccanismi con cui le donne vengono inferiorizzate in ambito sociale è fondamentale per superare gli stereopiti, che tutte e tutti possono fare la propria parte. Il superamento della violenza contro le donne, inoltre, è uno degli Obiettivi mondiali fissati dall’Agenda 2030.
La videolezione termina con il filmato “Porre fine alla violenza contro donne e bambine Se non tu, chi?” di UN Women, l’organismo delle Nazioni Unite dedicato all’uguaglianza di genere e all’emancipazione delle donne, in cui si legge che a livello globale, una donna e una ragazza su tre nel mondo hanno subìto violenza fisica o sessuale durante la loro vita. Meno del 40% di loro cerca aiuto di qualsiasi tipo e di queste solo il 10% cerca il sostegno della polizia, e di tutte le donne vittime di omicidio nel mondo nel 2012, il 50% è stata uccisa da partner intimi o membri della famiglia. «Questa situazione — è spiegato nel video di UN Women — non può essere trascurata e nonostante siano stati compiuti progressi, la fine della violenza contro le donne e le ragazze è lontana dalla realtà odierna. UN Women è impegnata in questa causa e lavora con i governi, attori nazionali, organizzazioni femminili e società civile per porre fine alla violenza contro tutte le donne e le ragazze. La comunità internazionale ha recentemente convenuto che porre fine alla violenza contro donne e ragazze è un obiettivo importante per un futuro sostenibile e una questione cruciale per raggiungere gli SDG (Obiettivi di sviluppo sostenibile). Durante questo processo dobbiamo assicurarci di raggiungere fino all’ultima donna. Con la sua presenza in più di 185 paesi in tutte le regioni del mondo UN Women contribuisce attivamente a rendere ciò possibile. Supportiamo i paesi in molti modi, incluso: adottare, attuare e valutare leggi e politiche globali; affrontare le cause profonde della violenza attraverso strategie di prevenzione e collaborando con le comunità per cambiare le norme sociali; garantire che i servizi e il supporto essenziali siano accessibili a tutte le sopravvissute; e raccogliere dati e condurre analisi per comprendere appieno la natura e l’entità del problema. UN Women immagina un mondo in cui tutte le donne e le ragazze siano membri uguali e responsabilizzati della società, libere da ogni forma di discriminazione e violenza entro il 2030. Ma non aspettiamo fino ad allora, agiamo ora. Abbiamo bisogno del tuo aiuto e del tuo impegno per assicurarci di raggiungere fino all’ultima donna. Insieme possiamo farcela. Se non ora quando? Se non tu, chi?».
Link al video: https://www.youtube.com/watch?v=bKOEyebvTFs&t=22s
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Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, coordina il gruppo diade e tiene corsi di aggiornamento per docenti, in particolare sui temi delle politiche di genere. È referente provinciale per Lodi dell’associazione Toponomastica femminile. Collabora con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa Femminista Europea. È stata Consigliera di Parità provinciale dal 2001 al 2009 e docente di filosofia e scienze umane sino al settembre 2020.