Lo scrittore americano Mark Twain, la cui penna è fulminea e salace come un colpo di pistola, ha lasciato tra le sue carte una dritta economica senza pari, degna del miglior cercatore d’oro del Klondike: « Ottobre: questo è uno dei mesi particolarmente pericolosi per investire in azioni. Altri mesi pericolosi sono Luglio, Gennaio, Settembre, Aprile, Novembre, Maggio, Marzo, Giugno, Dicembre, Agosto e Febbraio».
Non è così per noi di Toponomastica femminile che, siccome amiamo il pericolo e l’avventura, abbiamo passato questo nostro mese di Ottobre a investire… energie e tempo nel cammino della parità.

L’elenco degli eventi si apre a Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, dove Ester Rizzo il 6 ottobre ha presentato il suo ultimo libro Il labirinto delle perdute, in un dialogo con Laura Carmen Sanfilippo, dirigente scolastica dell’ I.C. Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Ha moderato l’incontro Salvatore di Rosa, preside della facoltà di Medicina del Dipartimento Studi Europei Jean Monnet di Lugano.
Due giorni dopo, la nostra preziosa referente casertana Fosca Pizzaroni ha partecipato a Donne: volti, cuori, anime tra passato, presente e futuro, il secondo appuntamento della rassegna Vestigia sui sentieri delle Matres, organizzato dal Cda del Museo Campano di Capua.

Domenica 10, Tf ha preso parte all’iniziativa 50 sedie. 50 storie organizzata a Lodi, a piazza Castello. L’evento, che ha previsto l’istallazione di 50 sedie vuote con i cartelli di posto occupato, si è svolto con la lettura di interventi e pensieri a tema “donne e lavoro”. A ciò si è aggiunta una mostra di prodotti — borse e accessori — realizzati nel laboratorio Una borsa, un accessorio, una storia, svoltosi presso la Camera del Lavoro di Lodi e durante il quale sono state raccolte e scritte alcune testimonianze, lette poi ad alta voce, le quali, debitamente illustrate, sono state riprodotte in un libricino distribuito gratuitamente durante l’iniziativa. Vi è stata, inoltre, una dimostrazione dal vivo della realizzazione di borse, con l’istallazione di due macchine da cucire e la partecipazione di due donne che hanno frequentato il laboratorio. Per Tf erano presenti la vicepresidente Danila Baldo con le associate Daniela Fusari, Katia Menchetti, Daniela De Carlo e la Consigliera di Parità provinciale Venera Tomarchio.
Nella stessa giornata del 10, a San Damiano d’Asti, si è tenuta l’inaugurazione dell’intitolazione della piazza alla partigiana Olga Idrame. Toponomastica femminile, rappresentata da Giovanna Cristina Gado (prima da sinistra guardando la foto) ha consegnato nella mani del sindaco Davide Migliasso la targa di “Comune amico”. Presenti autorità, associazioni, studenti e docenti, la presidente della Commissione per le pari opportunità della Provincia di Asti Bianca Marina Terzuolo (seconda da sinistra, nella foto) e la Presidente del Consiglio Comunale di San Damiano d’Asti Martina Guelfo (con in mano la targa, nella foto).

Il 12 di ottobre, abbiamo preso parte al festival dell’ASviS, insieme a Matilda editrice e all’Università di Cassino e Lazio meridionale. In questa occasione, con la moderazione di Donatella Caione, alcune toponomaste hanno presentato le donne che saranno presenti, con illustrazioni e minibiografie, su Calendaria 2022.
Il giorno 13, Toponomastica femminile ha partecipato alla V Giornata di studio a tema Le musiciste. Creatività e didattica, evento organizzato da Milena Gammaitoni e ospitato dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Roma Tre.

Come ogni mese toponomastico che si rispetti, anche a ottobre, il 14, il gruppo casertano di Tf ha organizzato il consueto e interessantissimo salotto nel quale, in questa occasione, si è parlato della straordinaria figura di Miriam Mafai (https://www.youtube.com/watch?v=lUpA3JaHoDc).
Il 19, in occasione della serie di eventi di Massa Marittima per il centenario della nascita di Norma Parenti Pratelli dal titolo Norma, femminile plurale, siamo intervenute con la conferenza Il genere invisibile.
Il 20 ottobre, la nostra mostra itinerante Donne e Lavoro è arrivata a Robbiate, in provincia di Lecco, dove resterà — esposta nell’aula consiliare del comune — fino al 20 di novembre.
Nella stessa giornata, Maria Pia Ercolini e Paola Malacarne hanno partecipato all’iniziativa del comune di Livorno Le vie della parità oltre gli stereotipi. Donne protagoniste europee. Obiettivi dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibili, il tutto coordinato da Maria Giovanna Papucci, presidente dell’Ippogrifo, associazione che dal 1987 opera in vari ambiti della cultura e della promozione sociale, attuando campagne di sensibilizzazione, progetti di formazione e organizzazione di eventi e iniziative tese a promuovere il cambiamento culturale.
Il giorno 27, la F.I.D.A.P.A., sezione di Trento, ha organizzato un incontro con la nostra presidente, dal titolo Le vie raccontano una storia al maschile.
In quanto ultimo martedì del mese, il giorno 26 si è tenuto il nostro salotto letterario, Les salonnières viruelles, che questa volta ha declinato al femminile il tema delle scienze filosofiche, sempre con la capacissima moderazione di Sabrina Cicin (https://www.youtube.com/watch?v=vkc_FzMIwEo).
Giovedì 28 ottobre, presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Umanistiche della Comunicazione e del Turismo dell’Università degli studi della Tuscia e nell’ambito della serie di iniziative Cultura in gradi, organizzate dal dipartimento dell’ateneo viterbese, Sara Balzerano e Ester Rizzo hanno preso parte all’iniziativa che ha visto la presentazione del libro della nostra referente di Licata Donne disobbedienti. Ha coordinato il tutto la titolare della cattedra di Geografia, professora Luisa Carbone.

di Milano
Il giorno 30, Toponomastica femminile e Donne in quota hanno organizzato una visita guidata al Cimitero Monumentale di Milano, con la giornalista Valeria Palumbo a fare da Cicerona.
Per concludere, ultimo ma non ultimo, il nostro convegno nazionale, nei giorni 28, 29, 30 e 31 ottobre a Firenze e dintorni: una lunga serie di attività e incontri uniti dal tema le Maestre d’arte in cammino, anticipata dall’articolo della nostra segretaria Paola Malacarne (https://vitaminevaganti.com/2021/10/23/35344/).

L’ottobre toponomastico si conclude così, frizzante e denso come l’aria che lo accompagna.
« Godi. Non hai nella memoria un giorno
più bello, un giorno senza nube, come
questo. E forse più mai ne sorgerà
un altro così bello, pe’ tuoi occhi.
Se pur l’ultimo fosse di tua vita
— l’ultimo, donna—, sii contenta: rendine
grazie al destino.
È così pura questa
gioia fatta di luce e d’aria: questa
serenità ch’è d’ogni cosa intorno
a te, d’ogni pensiero entro di te:
quest’armonia dell’anima col punto
del tempo e con l’amor che il tempo guida.
Non più grano né frutti ha ormai la terra
da offrire. Sta limpido l’autunno
sul riposo dell’anno e sul riposo
della tua vita. Il fisso azzurro, immemore
di tuoni e lampi, stende il suo gran velo
di pace sulle rosseggianti chiome
delle foreste; e il sole il cuor t’accende
come fa con le foglie che non sanno
d’esser presso a morire. E tu — che sai —
tu non temi la morte. Ora che il grembo
non dà più figli, e quelli che ti nacquero
a’ tuoi begli anni già son fatti esperti
del mondo e van per loro audaci vie,
che t’importa morir? Quand’è falciata
la spiga, spoglia la pannocchia, rosso
il vin nei tini, e le dorate noci
chiaman l’abbacchio, e fuor del riccio scoppia
la castagna, che importa la minaccia
dell’inverno, alla terra?..
O veramente
tuo questo tempo, donna: o tua compiuta
ricchezza! O, fra due vite, la caduca
e l’eterna, per te libera sosta
di grazia! Godi, fin che t’è concessa.
Non sei più corpo: non sei più travaglio:
solo sei luce: trasparente luce
d’ottobre, al cui tepor nulla matura
perché già tutto maturò: chiarezza
che della terra fa cosa di cielo. »
(Sole d’ottobre, Ada Negri)
Al prossimo mese.
***
Articolo di Sara Balzerano

Laureata in Scienze Umanistiche e laureata in Filologia Moderna, ha collaborato con articoli, racconti e recensioni a diverse pagine web. Ama i romanzi d’amore e i grandi cantautori italiani, la poesia, i gatti e la pizza. Il suo obiettivo principale è quello di continuare a chiedere Shomèr ma mi llailah (“sentinella, quanto [resta] della notte”)? Perché domandare e avere dubbi significa non fermarsi mai. Studia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice.