Julie Moschelesová, geografa

Julie Moschelesová è stata una geografa ceca, tra le prime donne del suo Paese a lavorare come docente in ambito scientifico.
Nacque a Praga-Nové Město il 21 agosto 1892 in una ricca famiglia ebrea, da Wilhelm Moscheles, avvocato, e Luis Schwabacher, la madre non vedente dalla nascita, che affidò le cure della figlia allo zio Felix Stone Moscheles con cui Julie ebbe l’opportunità di esplorare l’Europa e il Nord Africa.
Studiò a Londra ma durante uno dei suoi viaggi in Marocco conobbe l’eminente geologo norvegese Hans Henrik Reusch che le propose, a meno di vent’anni, di ricoprire il ruolo di segretaria e traduttrice presso l’Istituto Geologico di Oslo.

In Norvegia, Moschelesová non solo imparò le lingue nordiche, ma avviò la sua carriera di ricercatrice della geomorfologia della penisola scandinava. Poco prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, Alfred Grund, in visita all’Istituto di Oslo, le riconobbe un grande talento scientifico e la invitò ad approfondire gli studi all’Università tedesca di Praga, dove insegnava come professore di Geografia.

Così nel 1912 Julie si diplomò al liceo scientifico di Děčín e nell’autunno dello stesso anno iniziò a frequentare l’università, dove si appassionò principalmente di geologia, geografia e meteorologia. Il suo mentore, Grund, cadde sul fronte serbo e lei continuò i suoi studi seguita dal professor Fritz Machatchek, esperto di geomorfologia, con cui concluse il dottorato nel 1916 discutendo la sua tesi Die postglazialzeit in Skandinawien e continuando a lavorare come assistente scientifica, dal 1918 a titolo gratuito. Alcune fonti riferiscono che, nel 1916, al momento della laurea, il suo nome era presente tra le candidature al Premio Nobel.

Nel 1918 pubblicò un’opera sul clima di Praga, Klima von Prag, proseguendo la ricerca incompiuta del professor František Augustin che aveva riscontrato questioni simili nei Balcani. Il docente e altri della commissione universitaria tentarono già nel 1922 di abilitarla alle lezioni ma la proposta fu respinta dai rappresentanti delle altre discipline non geografiche e fu seguita da proteste studentesche antisemite. Così Julie lasciò nello stesso anno la facoltà tedesca di Scienze, dopo 4 anni di attività, e accettò il posto di assistente all’Università ceca, presso l’Istituto di Geografia di Albertov. Nonostante l’accurata preparazione e gli studi rilevanti, il suo nome compare nell’elenco delle lezioni universitarie solo dal 1932.

Nel suo lavoro si concentrò principalmente sulla geografia fisica e la geomorfologia del territorio ceco: durante le ricerche nella Boemia settentrionale, grazie a un’analisi geologica dei sedimenti fluviali, ha dimostrato che il flusso d’acqua originale scorreva attraverso la valle dell’odierna Bílina, che durante il Miocene fu caratterizzata da una calma tettonica seguita da un periodo di forti movimenti, tesi che è ancora generalmente accettata e diffusa sui movimenti geologici del bacino ceco. Tra i suoi studi ricordiamo pure l’analisi sui cambiamenti geologici della zona tra Moravia e Vah, conosciuta come Passo Vlářský, e i suoi articoli sulla teoria di Darwin a proposito della formazione delle barriere coralline: Geologische Rundschau (1921),e sul lago americano Bonneville: Zeitschrift für Gletscherkunde (1921).

Eliška Vozábová (asinistra), Albína Dratvová (a destra)

Nel 1934 si laureò finalmente all’Università ceca, non in geografia fisica come promettevano i suoi approfondimenti, ma in antropogeografia, diventando così la prima laureata in una materia scientifica nel periodo storico fra le due guerre mondiali. Si sosteneva economicamente grazie alla pubblicazione di articoli e al ruolo di assistente universitaria, ma l’attività che le rendeva di più era senza dubbio quella di traduttrice. Parlava infatti fluentemente l’inglese, il tedesco, sua effettiva lingua madre, e altre lingue nord-europee, mentre imparò il ceco solo in età più avanzata. Grazie a questa peculiarità ebbe l’occasione di pubblicare su diverse riviste straniere che la resero più celebre all’estero che nella sua stessa patria. Nell’anno della laurea, si sottopose all’esame di abilitazione per l’insegnamento e ottenne finalmente l’incarico per tenere le lezioni di geografia regionale, fino allo scoppio della guerra.

A causa dell’occupazione della Cecoslovacchia nel 1939, e date le sue origini ebraiche, Moschelesová si vide costretta a lasciare il Paese e si stabilì a Melbourne, in Australia, dove insegnò alla facoltà di Economia fino al 1944 e prestò servizio nell’esercito indipendente delle Indie orientali olandesi come geografa. Durante il periodo di volontariato nella Croce Rossa cecoslovacca, con sede a Melbourne, incontrò un’altra studiosa e letterata, Greta Hortova, con cui, dopo la guerra, fece ritorno in Cecoslovacchia.

Al suo rientro, però, scoprì che la famiglia non era sopravvissuta alla Shoah. A Praga, da sola, visse di stenti e solo dal 1950 riuscì a riavere il suo ruolo di assistente al Dipartimento di Geografia dell’Università ceca. A causa delle precarie condizioni economiche, le fonti riportano che visse in quegli anni nelle stanze mansardate della stessa università. Nel 1953 ottenne finalmente la cattedra di professoressa associata statale ma all’epoca il Partito comunista aveva preso il potere e i suoi studi persero la visibilità e l’importanza scientifica che avrebbero meritato. Accanita fumatrice, morì di cancro a Praga il 7 gennaio 1956.

Prima geografa ceca, sfidò i pregiudizi del suo tempo e riuscì ad affermarsi nel campo scientifico quando per le donne era ancora impensabile. È ricordata quindi come una pioniera nell’ambito professionale e apprezzata anche dal movimento femminista, insieme a Eliška Vozábová, Albína Dratvová e altre personalità di spicco.

Biografia scritta da Beatrice Cattedra.

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Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di aggiornamento per docenti, in particolare sui temi delle politiche di genere. È referente provinciale per Lodi e vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile. Collabora con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea. È stata Consigliera di Parità provinciale dal 2001 al 2009 e docente di filosofia e scienze umane fino al settembre 2020

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