Il 24 ottobre 2022 si è tenuto a Milano l’evento per le imprese e per il lavoro delle donne, promosso dagli Stati Generali delle Donne, l’associazione nata nel 2013 sotto la guida di Isa Maggi, che ha presenziato all’incontro.
Tanti i temi dibattuti riguardanti prettamente il territorio italiano, non solo quelli che hanno dato l’avvio all’incontro, ma anche lo sviluppo sostenibile, l’utilizzo di fonti rinnovabili e della bioeconomia circolare, l’uso di nuove tecnologie, i pericoli dei social, la disoccupazione femminile, il Pnrr, e i cari vecchi stereotipi e difficoltà cui tutte le donne hanno dovuto e devono ancora fare i conti.

Dai temi dibattuti nelle round tables, le tavole rotonde, sono emersi dati preoccupanti per quanto riguarda il tasso di disoccupazione femminile: sono infatti ben 6,4% le donne disoccupate, contro un 3,8% degli uomini, e spesso la motivazione non è solo nel classico vedere la donna come colei che deve prendersi cura di casa e prole, altrimenti si viene tacciate di essere delle “pessime madri” (e i padri?), ma anche perché a causa del gender pay gap, è sempre lo stipendio più basso a essere lasciato indietro in caso di necessità.
Dibattuto anche il problema del lungo inverno della natalità, strettamente collegato in diversi modi ai problemi di cui sopra: senza adeguati aiuti, le persone sono portate sempre meno a fare figli. Naturalmente, gli antidoti ci sono e sono anche diversi, primi fra tutti la libertà di scelta e il seguire un modello come quello finlandese, dove il congedo parentale è alla pari.
Per quanto riguarda le questioni finanziarie, è emerso come ancora le donne non solo vengano viste come inaffidabili in tale campo, ma come deleghino ad altri, soprattutto uomini, la gestione dei soldi, e ciò costituisce una grave colpo alla loro libertà. L’unica soluzione in questo caso, sarebbe dare un’istruzione adeguata e concreta in questo campo, sia economico che finanziario.
Nel settore tecnologico, interessanti gli studi compiuti sulle nanotecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali, e quelli che riguardano la lotta ai diversi problemi climatici che stanno flagellando il mondo negli ultimi anni: in Israele, per esempio, sono riusciti ad avere degli strumenti tali da poter ricavare l’acqua dall’aria per poter combattere la siccità! Purtroppo, però, in certi Paesi, pare che queste rivoluzioni siano troppo innovative e spesso, chi le propone, soprattutto se donna, non sembra venir preso sul serio.

Agli Stati Generali delle Donne si è parlato anche del grande tema della responsabilità sociale e degli studi condotti sui social media e le generazioni attuali che hanno fatto a dir poco impallidire le persone presenti: ormai tutti, ma soprattutto i nati digitali, sono come “drogati” dai like e dai social, con gravissime conseguenze, soprattutto sui nati digitali, che hanno ben il 300% di possibilità di diventare schizofrenici, di non capire il confine tra realtà e finzione, e di diventare sociopatici e anaffettivi. Fortunatamente, anche in questo caso, ci sono diverse soluzioni, in sostanza la tecnologia può e deve essere usata bene, mentre devono essere puniti i comportamenti che portano a una “apocalisse social”.
Altre informazioni importanti riguardano il mondo delle professioniste e delle imprese, sebbene in alcune di esse sembra esserci una sorta di parità tra i generi, in realtà le donne hanno sempre estreme difficoltà nell’avanzamento di carriera, tanto che pare che gli uomini vogliano fare affari solo con altri uomini. È importante, pertanto, cambiare le cose anche in questi campi combattendo la radicalizzazione del pregiudizio, grande barriera culturale, fino ad arrivare a trattare le persone in modo equo.
Un progetto importante si può riassumere come “Città delle donne, Città del futuro”, e sono state elencate le necessità per arrivare a tale obiettivo, cioè la collaborazione non solo femminile, ma anche maschile, e le motivazioni che dovrebbero guidare alla costruzione di tale progetto. È importante soprattutto costruire un luogo sicuro dove donne e uomini vivano al meglio possibile, combattano la rovina delle generazioni e dove si difendano anche le persone che si ospitano.
In conclusione, abbiamo di fronte un quadro davvero sconsolante in Italia, ma in fondo si è sempre saputo che i progressi sarebbero stati raggiunti a fatica e su tempi lunghi. In fondo, soluzioni e obiettivi sono ben chiari: entro il 2026, ad esempio, si cercherà di aumentare l’occupazione femminile almeno al 4% che, sebbene ora sembri una cifra irrisoria, è in realtà un buon passo avanti verso il raggiungimento di parità ed equità.
Durante l’evento, è stato anche conferito il premio “Donne che ce l’hanno fatta”: le vincitrici che hanno ritirato l’ambito riconoscimento sono state Giovanna Guercio, presidente di Soroptimist International Italia, e Laura Caradonna, presidente della consulta femminile di Milano. Significativi i loro discorsi dove hanno ricordato le difficoltà affrontate e gli eventi futuri promossi dalle rispettive associazioni.
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Articolo di Marianna Milano

Nata il 2 giugno a Milano, sta conseguendo la laurea in Lingue, Lettere e Culture comparate all’Università L’Orientale di Napoli. I suoi interessi sono soprattutto la letteratura orientale, l’arte in tutte le sue sfumature, tra cui fotografia, cinematografia e critica. Ha svolto volontariato presso le associazioni Viva Vittoria e La metà di niente.