Mall Vaasma 

Mall Vaasma (22 febbraio 1945 – 4 dicembre 2009) è stata in Estonia una personalità di spicco nel campo della micologia. Diplomatasi alla scuola secondaria di Põltsamaa nel 1963, fino al 1966 ha lavorato come insegnante di lingua russa presso la scuola elementare di Päinurme e dal 1967 al 1969 ha cominciato a interessarsi della coltivazione di funghi presso la base sperimentale del Ministero dell’Alimentazione. Nel 1969 si è iscritta all’Università di Tartu e nel 1974 si è laureata in Botanica ed Ecologia, con una specializzazione in Micologia; già un anno prima di laurearsi è entrata a far parte dell’Istituto estone di Zoologia e Botanica dell’Accademia delle scienze (l’ex università agraria estone, fondata nel 1951 e ribattezzata e ristrutturata nel novembre 2005 Università estone di scienze della vita, Eesti Maaülikool , EMÜ), con sede a Tartu, dove è rimasta a lavorare per il resto della sua vita. È stata assistente senior di laboratorio per il Dipartimento di Micologia; dal 2008 ha lavorato anche presso il Museo di Storia Naturale dell’Università di Tartu fino alla morte, avvenuta tragicamente nel 2009: è stata investita da un’auto mentre attraversava la strada. Nel numero di dicembre 2009 la rivista Eesti Loodus (Natura estone), annunciando la sua morte, le dedicò un articolo commemorativo.  

Mall con un eterobasidion annosum

Era una persona estremamente modesta e ha lavorato tutta la vita come assistente di laboratorio, anche se per le sue conoscenze avrebbe meritato un titolo accademico. Ha condotto innumerevoli spedizioni dai Paesi baltici all’estremo oriente russo, dove ha raccolto numerosi campioni di funghi che ora, essiccati, sono conservati nella biblioteca dell’Università estone di Scienze. Un suo grande merito è stata la realizzazione di un database dei funghi di larice, funghi che crescono appunto sotto i larici, con cui vivono in simbiosi, completo di tutti i dati della loro presenza, habitat, fenologia, fasi e tempi di sviluppo.

Oltre a quanto pubblicato, la nostra biologa ha reso un inestimabile contributo allo sviluppo della micologia estone anche attraverso il lavoro quotidiano che ha svolto affiancando l’attività di tanti colleghi e colleghe. Ha collaborato con Erast Parmasto, direttore dell’Istituto estone di Zoologia e Botanica e professore di Botanica ed ecologia presso l’Università di Tartu, per la creazione del database delle specie di funghi in Estonia. Con Elmar Emil Leppik, altro micologo estone, ha contribuito a costituire un erbario micologico presso l’Università di Tartu. È stata anche coautrice di uno studio sui funghi del Caucasus National Wildlife Refuge (Riserva naturale nazionale del Caucaso). Ha pubblicato circa trenta articoli scientifici. Il suo ultimo articolo è stato uno studio sull’agarico muscario (Amanita muscaria), recentemente pubblicato nella rivista Folia Cryptogamica Estonica. 

Il nome di questo fungo, “muscario”, deriva da “mosca”, in quanto gli insetti sono attratti dai cappelli del fungo e ne rimangono stecchiti. Tant’è che il fungo è conosciuto anche come “amanita ammazzamosche”. Sino a poco tempo fa in diverse regioni italiane i suoi cappelli venivano collocati sui davanzali delle finestre e utilizzati a mo’ di insetticida. Le mosche “vittime” dell’agarico muscario sembrano morte, in realtà, se si lasciano dove sono, dopo un po’ di tempo riprendono vita e volano via: le mosche quindi non muoiono a contatto col fungo, bensì cadono in uno stato letargico. Un altro studio di Mall ha riguardato l’Heterobasidion annosum, un fungo che causa la putrefazione delle radici e delle estremità delle conifere, infetta i ceppi di pino appena tagliati e poi si diffonde nelle radici. Tramite il terreno passa poi nelle radici degli alberi vicini, che uccide. Se la superficie del moncone viene però inoculata con oidia del fungo Phleviopsis gigantea (Peniophora), un tipo di spora fungina, subito dopo l’abbattimento dell’albero, quest’operazione riduce o annulla la patogenicità dell’Heterobasidion nel ceppo, proteggendo così gli alberi vicini. Mall ha organizzato anche diversi campi internazionali, primaverili e autunnali, della Mycological Society of the Estonian Society of Naturalists, eventi congiunti con micologi baltici e finlandesi.

Durante la preparazione di una mostra
Mall mostra orgogliosa i suoi funghi

Per decenni ha partecipato a stage di micologia guidando gli/le studenti dell’Università di Tartu: organizzava passeggiate nei boschi in cui si raccoglievano funghi, che poi servivano per allestire mostre.  Sapeva bene che tipi di funghi nascevano in determinate regioni del Paese: ad esempio i finferli sono più comuni nell’Estonia sud-orientale, nelle cui foreste abbondano funghi commestibili; mentre il cappuccino rossastro (Lactarius rufus) si trova nel parco nazionale di Lahemaa, un’area naturale protetta situata nell’Estonia settentrionale. Nella contea di Raplamaa, nella parte occidentale, invece, la specie più frequente è il fungo del miele, Armillaria mellea. Le foreste con lo spettro di specie più vario sono però su due isole estoni del mar Baltico, Saaremaa e Hiiumaa.

Mall ci ha insegnato che in Estonia non c’è un metro quadrato di terreno senza funghi, a meno che non sia completamente sterile. Anche dopo un incendio ci sono funghi nel terreno e rimane il micelio fungino. La sabbia della riva del mare può essere priva di funghi perché viene lavata dall’acqua, ma anche qui ci sono funghi acquosi nel mare. I suoi studi sono stati pubblicati su riviste, come Eesti Loodus, dove con entusiasmo ha introdotto l’argomento dei funghi, e Folia Cryptogamica Estonica, e pubblicizzati anche attraverso diversi canali mediatici. In Italia, nel settembre del 1997, ha partecipato a un meeting europeo per la conservazione dei funghi a Vipiteno ed è uscito un suo studio nel febbraio del 1998 pubblicato dall’Università degli Studi di Siena.

Grazie alla sua eccezionale esperienza sulla commestibilità e tossicità dei funghi, Mall ha svolto un’intensa opera di consulenza nelle scuole, nei centri comunitari e altrove. Ogni stagione dei funghi, soprattutto in autunno, riceveva molte telefonate da giornalisti, lettere e ceste di funghi con richieste di definizioni e spiegazioni, e a tutti rispondeva con cortesia e affabilità. La sua opera di divulgazione ha contribuito a prevenire l’avvelenamento da funghi, triste fenomeno piuttosto frequente per chi si avventura nei boschi senza un’adeguata conoscenza.

Qui le traduzioni in inglese, francese e spagnolo.

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Articolo di Livia Capasso

foto livia

Laureata in Lettere moderne a indirizzo storico-artistico, ha insegnato Storia dell’arte nei licei fino al pensionamento. Accostatasi a tematiche femministe, è tra le fondatrici dell’associazione Toponomastica femminile.

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