Nelly Sachs. Nobel per la letteratura

«Per la sua lirica notevole e la scrittura drammatica che interpreta il destino di Israele con forza toccante»

Prima tedesca (ma naturalizzata svedese) a vincere il premio Nobel per la letteratura, era nata a Schöneberg, Berlino, il 10 dicembre 1891, figlia unica di un industriale ebreo che l’avvicinò all’arte e alla poesia, ma aveva un carattere rigido che si mise in conflitto con la giovane Leonie, detta Nelly. 

L’incontro fatale con la letteratura avvenne quando cominciò a leggere le opere di Selma Lagerlöf, futura premio Nobel, con cui intrecciò un rapporto durato circa trentacinque anni. 

Nel 1921 inizia a pubblicare i primi racconti, una prova acerba che tuttavia le porta l’apprezzamento dello scrittore Stefan Zweig.

Nelly Sachs da giovane

Mentre la situazione per la popolazione ebraica si fa sempre più difficile ed è in ristrettezze economiche, decide di abbandonare la Germania e di trasferirsi in Svezia, dove vivrà fino alla morte (Stoccolma, 12 maggio 1970). Nonostante i problemi di salute che la conducono più volte in ospedale psichiatrico, dove viene sottoposta a elettroshock, di fatto inizia una seconda vita, come traduttrice e poeta, mentre approfondisce lo studio dei classici chassidici, della Bibbia, della Kabala e, più in generale, della cultura ebraica da cui trae continui spunti. L’elemento comune a tutta la sua produzione è infatti la tragedia del suo popolo, dall’antico passato al presente, utilizzando un linguaggio intenso e metaforico. Viene ritenuta dalla critica la voce più profonda sulla Shoah, che pure non ha conosciuto personalmente. 

Nel 1965 ottiene il Premio internazionale per la pace degli editori tedeschi, nel 1966 arriva il premio Nobel, dopo il quale continua a condurre una esistenza semplice e appartata.

Targa commemorativa presso la casa natale di Nelly Sachs a Berlino-Schöneberg. Maassenstrasse

In Italia sono state tradotte solo alcune sue opere: Al di là della polvere (del 1961, presso Einaudi nel 1966) e, postume, una antologia contenente liriche tratte dalle varie raccolte, con la cura e traduzione di Ida Porena (Einaudi, 1971), Epitaffi scritti sull’aria (2013), brevi componimenti dedicati ai cari defunti, Lettere dalla notte (2015), scritte subito dopo la morte della madre, in cui si confronta con l’immensa solitudine e crea il parallelo fra il proprio lutto personale e la tragedia della Shoah. 

Molto interessante il carteggio con il poeta rumeno naturalizzato francese Paul Celan (1920-70), suo amico ed estimatore, dal titolo Corrispondenza (Il melangolo, 1993); era il “fratello nello spirito”, accomunato dal medesimo destino di esule. 

Il giorno della morte di Nelly Sachs, a Parigi si teneva il funerale dell’amico suicida.

Lapide commemorativa di Berlino, Hansaviertel (Lessingstrasse, di fronte all’Hansaschule)

Sachs aveva iniziato a comporre poesie all’età di 17 anni e nel 1921 viene pubblicata, con l’aiuto dello scrittore Stefan Zweig, la sua prima raccolta Leggende e Racconti, caratterizzata da un influsso neoromantico, che ruota intorno alle tematiche della natura e della musica. Gradualmente avviene la svolta, a cui danno una spinta determinante l’ascesa del nazismo, le persecuzioni razziali, la Seconda guerra mondiale. 

Nel 1947 esce il primo libro della nuova maniera, del nuovo stile: In den Wohnungen des Todes (Nelle dimore della morte), a cui seguirono Sternverdunkelung. Gedichte (Le stelle si oscurano) 1949, Eli. Ein Mysterienspiel vom Leiden Israels (Mistero dei dolori di Israele) 1951, Flucht und Verwandlung. Gedichte (Fuga e trasformazione) 1959, Suche nach Lebenden (Alla ricerca dei viventi). Postumo è uscito il volume di liriche Teile dich Nacht (1971). Da segnalare i poemi drammatici Segni sulla sabbia e Incantesimo

Nelly Sachs

In più occasioni le sue liriche sono divenute ispirazione per composizioni musicali, fra cui quelle dell’italiano Vittorio Fellegara: Zwei Lieder per coro femminile e orchestra (1973-1974). «Tragici, accusatori, illuminanti», così sono stati definiti i suoi versi, dal linguaggio aspro, sottile, emozionale, secondo un suo biografo; la poesia per lei (come per Celan) è stata dunque «un’ancora di salvezza dall’abisso del passato» (P. Hamm). 

Testi dolorosi, ardui, pungenti, che rispecchiano con finezza la sofferenza di un intero popolo che attraversa la storia, con riferimenti alla propria condizione di espatriata, alla malattia mentale, al ruolo della poesia, e rari sprazzi di luce e di amore.

Della poeta, che ha sempre utilizzato la lingua tedesca, poco è stato pubblicato e tradotto in italiano, per lo più grazie all’opera meritoria di Ida Porena, ma vale la pena conoscere alcune liriche emblematiche per avvicinarsi al suo stile, ai suoi temi prediletti, alla sua angoscia esistenziale. Iniziamo con due versi in cui emerge la consapevolezza di una donna sfuggita al destino di morte che la attendeva nella Germania nazista, che altrove però ha trovato una ragione per sopravvivere: «Invece della patria/stringo la metamorfosi del mondo».

La seguente è una delle sue poesie più celebri e significative, che esprime in modo originale e commovente tutto il dolore che grava sul suo popolo:

Ma chi vi tolse la sabbia dalle scarpe,
quando doveste alzarvi per morire?
La sabbia che Israele ha riportato,
la sabbia del suo esilio?
Sabbia rovente del Sinai,
mischiata a gole di usignoli,
mischiata ad ali di farfalla,
mischiata alla polvere inquieta dei serpenti,
mischiata a grani di salomonica sapienza,
mischiata all’amaro segreto dell’assenzio.

O dita,
che toglieste ai morti la sabbia dalle scarpe,
domani già sarete polvere
nelle scarpe di quelli che verranno!

(Traduzione di Ida Porena)

Moneta commemorativa da 20 Euro in argento, emessa per il 125° compleanno di Nelly Sachs

Da leggere anche la terribile visione, tratta da Nelle dimore della morte, del Coro dei superstiti, di cui lei stessa faceva parte, sentendosi una sopravvissuta.

Altri testi, forse meno noti, riguardano la sfera affettiva, i sentimenti, l’individualità, in un serrato dialogo con sé stessa e con l’altro.

«Mentre sto qui in attesa/fuori il tempo si strugge nel mare
ma sempre ripreso per gli azzurri capelli/non raggiunge l’eternità –
Nessun amore ancora tra i pianeti/ma già vibra un accordo segreto».
«Il peso svincolato dell’angoscia piangilo tutto
Due farfalle reggono per te il fardello dei mondi
e io metto le tue lacrime in queste parole:
La tua angoscia comincia a rilucere».

Francobollo dedicato a Nelly Sachs
Francobollo dedicato a Nelly Sachs
Nelly Sachs in esilio

Viene riportata di seguito la bellissima Protetti sono gli amanti… (da Le stelle si oscurano), sempre grazie alla pregevole traduzione di Ida Porena.

«Protetti sono gli amanti
sotto il cielo murato.
Un elemento misterioso gli dà il fiato
e fanno vivere le pietre
e tutto ciò che cresce
trova ormai una patria solo in loro.

Protetti sono gli amanti
e solo per loro gli usignoli continuano a cantare
e non sono morti nella sordità
e la quiete leggera del bosco, i caprioli,
soffrono per loro in mansuetudine.

Protetti sono gli amanti,
vedono il dolore nascosto del tramonto
sanguinare sul ramo di un salice
e di notte si esercitano sorridendo alla morte,
la quieta morte,
con ogni fonte che stilla in nostalgia».

Qui le traduzioni in francese, inglese, spagnolo e ucraino

***

Articolo di Laura Candiani

Ex insegnante di Materie letterarie, dal 2012 collabora con Toponomastica femminile di cui è referente per la provincia di Pistoia. Scrive articoli e biografie, cura mostre e pubblicazioni, interviene in convegni. È fra le autrici del volume Le Mille. I primati delle donne. Ha scritto due guide al femminile dedicate al suo territorio: una sul capoluogo, l’altra intitolata La Valdinievole. Tracce, storie e percorsi di donne.

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...