Fanfullart e le sue viaggiatrici 

La struttura ricettiva FanfullArt, composta da nove camere d’autrice intitolate a storiche viaggiatrici, è stata inaugurata l’8 giugno al quartiere Pigneto, a via Fanfulla da Lodi 60, nell’ambito del progetto Altra Verso.  
Finanziato dalla Regione Lazio, il progetto Altra Verso vuole riscoprire e promuovere le storie delle donne in viaggio: che siano state viaggiatrici o migranti, le donne nella Storia si sono spostate, hanno attraversato confini, fisici e mentali, hanno abbattuto muri e stereotipi, eppure nella letteratura, fin dai poemi dell’antichità, è l’uomo a muoversi mentre la donna è relegata nella dimensione domestica, cristallizzata nel suo ruolo di compagna in attesa del ritorno del marito. Le vite di queste donne ci dimostrano come sia possibile smontare i millenari cliché, come si possa superare la paura del viaggiare da sole proprio grazie all’esempio di chi lo ha già fatto in passato, sperando di offrire alle nuove generazioni stimoli per divenire nel futuro persone indipendenti, aperte alla scoperta e alla solidarietà, dotate di spiccato senso civico, tutte condizioni fondamentali per costruire la comunità del domani.  

Camera d’autrice è una delle iniziative proposte da Toponomastica femminile (https://www.toponomasticafemminile.com/sito/index.php/iniziative/camera-d-autrice) in cui direttori e direttrici, conduttori e conduttrici di strutture ricettive che condividono i temi delle pari opportunità e intendono valorizzare l’ingegno femminile, intitolano una o più delle loro camere a una donna di valore, preferibilmente collegata al territorio. Le/i loro ospiti troveranno all’interno della stanza tracce della vita, del pensiero e dell’opera della figura scelta. 

Le viaggiatrici selezionate per le stanze di FanfullArt appartengono a diverse epoche storiche, partendo dal tardo Seicento fino alla fine del XX secolo e si sono distinte in varie discipline, dalla scienza al giornalismo, dallo sport alla diplomazia; in questa sede le presentiamo brevemente in ordine cronologico, ma per ognuna di loro Vitaminevaganti ha dedicato un articolo a cui è possibile accedere per approfondire le loro storie.  
La prima viaggiatrice è Anna Maria Sibylla Merian (Francoforte sul Meno, 2 aprile 1647 – Amsterdam, 13 gennaio 1717), naturalista, entomologa e imprenditrice specializzata nello studio dei fiori e del ciclo vitale delle farfalle. Il suo lavoro la porterà a viaggiare in Suriname, in America meridionale, dove realizza anche bellissime illustrazioni di ciò che vede, pubblicate nel 1705 insieme al frutto delle sue ricerche nel volume Metamorfosi Insectorum Surinamensium.  
https://vitaminevaganti.com/2023/05/20/le-grandi-assenti-anna-maria-sibylla-merian/  

Isabella Bird (15/10/1831 – 07/10/1804) fu una scrittrice inglese. Con il pretesto di dover curare le sue condizioni di salute precarie, si allontana dal clima piovoso britannico e si dedica a lunghi viaggi, dal Canada al Giappone, dall’Himalaya alle Hawaii, dal Medio Oriente al Magreb. Grazie a questo impareggiabile bagaglio di esperienze, è la prima donna invitata dalla Royal Geographical Society a tenere una conferenza. 
https://www.toponomasticafemminile.com/sito/index.php/le-viaggiatrici-parte-seconda  

Nellie Bly (Burrell, 5 maggio 1864 – New York, 27 gennaio 1922), giornalista statunitense, autrice di numerose inchieste sotto copertura, raggiunge una grande popolarità nel 1899 quando, a spese del giornale per cui lavorava come corrispondente, riesce a compiere il giro del mondo in soli settantadue giorni.   
https://vitaminevaganti.com/2022/01/22/nellie-bly-a-young-woman-whose-notebook-and-pencil-are-her-constant-companions/  

Proseguiamo con Gertude Bell (Washington Hall, 14 luglio 1868 – Baghdad, 12 luglio 1926): grazie al suo lavoro di archeologa raccoglie migliaia di fotografie di importanti siti archeologici come Petra o l’antica Babilonia, oltre ad acquisire una competenza sul mondo arabo tale da rendere il suo un ruolo diplomatico indispensabile per la nascita dell’attuale Iraq.   
https://vitaminevaganti.com/2024/01/20/gertrude-bell-o-la-regina-del-deserto-trionfi-e-dolori-di-una-donna-eccezionale/  

Alexandra David-Néel (Saint-Mandé, 24 ottobre 1868 – Digne, 8 settembre 1969), studia con passione l’Oriente e viaggia da sola tra India, Cina e Tibet. Dopo mesi di cammino in condizioni difficili, è la prima donna occidentale a riuscire a entrare nella città proibita di Lhasa, capitale del Tibet, nell’inverno del 1923.  
https://vitaminevaganti.com/2023/12/16/una-parigina-a-lhasa/  

Annie Londonderry (Lettonia, 1870 o 1871 – New York, 11 novembre 1947), ciclista lettone naturalizzata statunitense, nel 1895 realizza il giro del mondo in solitaria in sella della sua bicicletta in poco più di un anno.  
https://vitaminevaganti.com/2021/01/02/la-lunga-pedalata-delle-donne/  

Passiamo a Ella Maillart (Ginevra, 20 febbraio 1903 – Chandolin, 27 marzo 1997), fotografa e scrittrice svizzera. Nel 1939 parte in automobile da Ginevra con Annamarie Schwarzenbach attraversando i Balcani, la Turchia e l’Iran, fino a raggiungere dopo sei mesi Kabul; proseguirà poi da sola fino in India. Il resoconto di questo lungo viaggio verrà pubblicato nel libro La via crudele
https://vitaminevaganti.com/2024/02/17/attraverso-lafghanistan-per-scoprire-se-stesse-ella-maillart-e-annemarie-schwarzenbach/  

Amelia Earhart (Atchison, 24 luglio 1897 – scomparsa a Lae il 2 luglio 1937), aviatrice e stilista interessata a disegnare abiti femminili comodi e pratici, nel 1931 è la prima donna a solcare l’Atlantico, nel 1935 ripete l’impresa con l’oceano Pacifico. Scompare con il suo aereo nel 1937 mentre tentava il giro del mondo sorvolando l’Equatore. https://vitaminevaganti.com/2020/01/11/le-ali-di-amelia/  

Concludiamo con Anita Conti (Caracotchian; Ermont, 17 maggio 1899 – Douarnenez, 25 dicembre 1997), oceanografa francese di origine armena. Durante i suoi viaggi disegna carte nautiche, partecipa a operazioni di disinnesco di mine della Seconda Guerra Mondiale finite sul fondo del mare, studia gli allevamenti intensivi di pesci e molluschi e ne rileva i rischi per l’ambiente.  
https://vitaminevaganti.com/2023/09/30/per-mari-e-oceani-con-anita-conti/  

L’evocazione della vita delle viaggiatrici sopra citate all’interno della guesthouse FanfullArt è stata possibile grazie al lavoro di nove street-artists coordinati e coordinate dall’associazione giovanile romana VenUs urban art, che oltre a voler sensibilizzare la comunità a temi quali la parità di genere e la partecipazione civica attraverso la realizzazione di murales e altre iniziative culturali, vuole fornire occasioni di lavoro, visibilità e realizzazione professionale a giovani artiste.  

Il gruppo di street-artists attivo nelle camere di FanfullArt è così composto:  
Gojo, artista, writer e scenografo appassionato di storia e archeologia, ha lavorato nella camera dedicata a Gertrude Bell; le sue creazioni tradiscono un amore per la mitologia locale e il concetto di genius loci, lo spirito che alberga nei luoghi naturali e antropizzati e che lo ispira per la sua pittura.  
Ale Senso (per la camera dedicata ad Anita Conti), street-artist attiva dagli anni Novanta, realizza opere nello stile dell’antica pittura su vaso attica, dipinte su carta velina poi applicata su pannelli di legno trattati con stucco e altri materiali.  
Giusy Guerriero lavora su Annie Londonderry realizzando tre opere, due delle quali incentrate sulla figura femminile nuda, tipica della sua produzione, e sull’acqua, probabile riferimento alla vicenda biografica della sua viaggiatrice, la cui impresa fu finanziata inizialmente da una ditta di produzione di acqua minerale, la Londonderry Lithia, che pagò la ciclista per cambiare il proprio cognome con il nome dell’azienda.  
Leonardo Crudi (Ella Maillart) esegue poster e sculture che richiamano la cartellonistica del Costruttivismo russo, contaminate da riferimenti alla cultura pop e al cinema.  
Al duo Molecole (Gaia Flamigni e Virginia Volpe) è affidata la camera di Amelia Earhart, nella quale realizzano due pannelli dipinti con una natura tropicale lussureggiante che ricorda quella di un altro viaggiatore, Paul Gauguin.  
JB ROCK è attivo nel panorama del graffitismo romano dai primi anni Novanta; nella stanza dedicata a Maria Sybilla Merian lascia alcune opere tipiche della sua storica produzione, tra cui Ciccio, il personaggio giallo che negli anni è diventato la sua firma stilistica.  
Maria Ginzburg (Isabella Bird) è pittrice e illustratrice di origini russe, molto attenta a temi come la disabilità e l’inclusione; per FanfullArt decide di ispirarsi a una celebre “viaggiatrice” della letteratura come la protagonista di Alice nel paese delle meraviglie.  
Alessandra Carloni popola i suoi dipinti di bambine e ragazze in simbiosi con la natura, gli animali e l’architettura cittadina; lavora nella stanza di Nellie Bly, per cui realizza anche due tavole da skate dipinte.  

La street-art, che nasce in strada, il luogo della comunità, dell’incontro, del cammino di chiunque desideri spostarsi da un luogo all’altro o che voglia anche solo esplorare lo spazio senza una meta precisa, entra tra le mura di una guesthouse per “aprirle” al viaggio, offrendo mete e destinazioni nuove alla fantasia di chi arriva da lontano e decide di fermarsi a Roma.  

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Articolo di Cecilia Babolin

Studio storia dell’arte contemporanea ma mi interesso anche di museologia, femminismo e postcolonialismo. Dopo aver studiato a lungo l’arte sotto il regime fascista, mi sto dedicando al secondo Novecento, in particolare agli anni Sessanta e Settanta. Da poco ho cominciato a esplorare campi nuovi come l’architettura e il cinema sperimentale.

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