Nel 2002 il Parlamento di Oslo ha istituito un fondo annuale destinato a riconoscere le eccellenze mondiali della matematica, disciplina esclusa dal Nobel. Si chiama premio Abel, in onore dell’omonimo genio norvegese dell’algebra. Ogni due anni è stata eletta una commissione internazionale di cinque membri che, fino al 2018, ha designato ben diciannove vincitori – provenienti da Francia, Regno Unito, Svezia, India, Russia, Stati Uniti, Belgio, Ungheria, Canada – tutti rigorosamente uomini. Dopo diciassette anni, finalmente, l’Accademia norvegese preposta ha attribuito il premio a una matematica, la statunitense Karen Keskulla Uhlenbeck, docente emerita all’Università di Austin, nel Texas, “per i suoi risultati pionieristici nel calcolo delle variazioni, nelle teorie di Gauge e nei sistemi integrabili, e per l’impatto fondamentale del suo lavoro sull’analisi, la geometria e la fisica matematica”.
Il suo lavoro ha consentito di progredire nell’unificazione dell’elettromagnetismo e della debole forza nucleare, ma Karen Keskulla Uhlenbeck è soprattutto nota per gli studi sulle superfici minime, quali le bolle di sapone, per le quali ha formulato la teoria matematica su come la pellicola di ognuna sia in grado di organizzarsi e prendere forma sferica, minimizzando così la superficie e massimizzando il volume.
Figlia di un ingegnere e di una artista, di lontana origine estone, Uhlenbeck ha studiato nelle università del Michigan, di New York e del Massachusetts e ha insegnato negli atenei della California, dell’Illinois e del Texas. Da decenni costituisce un modello di riferimento per le studiose del settore: ha più volte mostrato il suo impegno verso la parità, lanciando pubblicamente atti d’accusa nei confronti della comunità scientifica e fondando un programma di mentoring destinato alle giovani matematiche.
Articolo di Maria Pia Ercolini
Laureata in Lettere e in Storia e Società a Roma, insegna Geografia e coordina progetti di didattica di genere. È fondatrice e presidente nazionale dell’associazione Toponomastica femminile. Ha pubblicato le guide turistico-culturali Roma. Percorsi di genere femminile, e curato i volumi Sulle vie della parità e Strade maestre e coordina la collana Le guide di Toponomastica femminile.