Maria Lai. Ero analfabeta, ma piena di favole

A Cagliari le bambine e i bambini della scuola Santa Caterina hanno festeggiato e realizzato, grazie all’occhio di riguardo del Comune, una piazzetta intitolata a Maria Lai, ricordandone la vita, l’arte, l’umanità.

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Nata tra i tacchi di Ulassai, nel cuore della Sardegna, il 27 settembre 1919, Maria  Lai è considerata a pieno titolo l’artista più significativa dell’isola e chi ha incontrato la sua arte difficilmente ne rimane estraneo.

“Figlia di un dio distratto”, per la sua salute cagionevole, entrerà a scuola a nove anni godendo però del tempo delle favole e del gioco. Nella casa degli zii a Cardedu, dove ha vissuto quasi tutta la sua vita vicino al mare, quei silenzi del paesaggio diventeranno il supporto costante dei contenuti interiori della sua creatività…

A Cagliari, Salvatore Cambosu, il suo insegnante di italiano, autore di  Miele amaro per primo ne scopre la sensibilità artistica; grazie a lui Maria impara il valore del latino e delle poesie e apprezzerà  “il valore del ritmo delle parole che portano al silenzio,  non importa se non capisci, segui il ritmo”.

Procurami un ago grande e magico – rispose lui –

cucirò queste rocce di montagna agli scogli di quel mare

così nessuno potrà più farsi del male neanche l’animaletto più piccolo.

Il dio distratto le consegnò l’ago e Maria Pietra fece ciò che doveva fare: il paesaggio.

Il suo percorso nel mondo dell’arte non è stato semplice.  A vent’anni studia scultura a Cagliari dall’artista Francesco Ciusa e pittura dal futurista Gerardo Dottori.  Nel 1940 lascia la Sardegna: quella partenza è la mia pagina biancaAndrà al Liceo Artistico di Roma, studierà con Mazzacurati e poi andrà a Venezia, per frequentare l’Accademia di Belle Arti con Martini, un maestro severo:

Durante quei tre anni alle sue lezioni vivevo una condizione di disagio con insicurezze e incantamenti, e nello stesso tempo sentivo di essere al posto giusto… entrai nel suo mondo come un fastidio. Oggi so che ci siamo incontrati per comunicarci qualcosa che sarebbe andata oltre il tempo.

Maria Lai stringe amicizia con Bruno Munari e a New York con Costantino Nivola, due grandi personalità dell’arte e della comunicazione visiva. L’artista realizza anche installazioni e opere in diverse città, non solo in Sardegna. La sua notevole sperimentazione si estende a nuove materie e nuovi linguaggi: libri e tele cucite, pani, terrecotte. Partecipa alla Biennale di Venezia. Segni-disegni si fondono con i grovigli di fili e di corde di telaio e di tele cucite. Il suo lavoro è, ed è stato, molto apprezzato anche a livello internazionale. Molte le esposizioni negli Stati Uniti e in prestigiose manifestazioni europee.  Muore il 16 aprile 2013, ora è sepolta presso il cimitero di Ulassai. A distanza di sei mesi dalla sua morte, Laura Boldrini allora Presidente della Camera,  ha promosso un convegno in suo ricordo presso la Sala della Regina a Palazzo Montecitorio.

Maria Lai ha realizzato performance incredibili tra cui quella collettiva ”legarsi alla montagna”, che ha coinvolto straordinariamente la comunità del suo paese di origine: un nastro celeste di infinita lunghezza ha legato alla montagna le case di tutti i compaesani, avvolgendoli dentro un abbraccio e un colloquio ambientale e comunitario colmo di pace.

La sua crescente e molteplice creatività ha dato origine a Il Sole ti prende per mano, installazione a cielo aperto; ha dato vita a laboratori con le bambine e i bambini nelle scuole, progetti semplici, insoliti e insieme pieni di contenuti pedagogici: le Lavagne sulle pareti rocciose, le Geografie, 

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Attraverso la sua creatività Maria ha custodito nell’immaginario delle bambine e dei bambini tutto quel mondo del mito e del ritmo del racconto, aggiungendo alle sue narrazioni la magia della molteplicità di parole scritte sulla tela e sulla pietra. I suoi pani, i suoi libri, come fiabe cucite Tenendo per mano il sole… La capretta, ansia di libertà… che si ritroveranno nella sua immensa produzione sempre, come un richiamo al senso poetico della vita.

 

Articolo di Agnese Onnis

3x6tMxbqLaureata in Pedagogia e abilitata all’insegnamento nella scuola primaria e  secondaria, ha insegnato nel primo ciclo della scuola fino al 2011. In qualità di docente e pedagogista è stata membro di Commissioni e Dipartimenti disciplinari d’Istituto per la progettazione curricolare e integrata, Funzione strumentale Commissione di Valutazione d’Istituto, Didattica della Lingua italiana e di Intercultura.

 

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