In Italia, l’estensione del diritto di voto alle donne è il provvedimento più significativo della prima fase della legislazione elettorale. Il decreto legge del primo febbraio 1945, per un errore, non riconosceva alle donne l’elettorato passivo, cioè potevano votare ma non essere elette. Corretto l’errore, il dieci, il diciassette, il ventiquattro, il trentuno marzo e il sette aprile del 1946 le urne si aprirono in 5722 tra città e paesi per le elezioni dei consigli comunali. Furono elette in totale oltre duemila donne.
Se si fa una ricerca sulla prima sindaca d’Italia, ci si accorge che più di una è definita tale e ciò si spiega poiché le elezioni amministrative si svolsero in più tornate nello stesso anno. Per tale ragione ci sembra equo considerarle tutte prime sindache d’Italia: in Sardegna, Ninetta Bartoli a Borutta e Margherita Sanna a Orune; in Umbria, Elsa Damiani a Spello; in Veneto, Ottavia Fontana a Veronella; nelle Marche, Ada Natali a Massa Fermana; in Calabria, Caterina Tufarelli Palumbo in Pisani a Sosti e Lydia Toraldo a Tropea; nel Lazio, Anna Montiroli a Roccantica; in Lombardia, Alda Arisi a Borgosatollo.
Per quanto riguarda la Sicilia si è ritenuto per tanto tempo che la prima sindaca fosse Vittoria Giunti eletta nel 1956 a Santa Elisabetta, in provincia di Agrigento. Invece, molto probabilmente fu Serafina Quattrocchi, eletta a Mazzarino, in provincia di Caltanissetta, il 9 aprile 1947 nelle fila della Democrazia Cristiana.
Serafina era nata proprio a Mazzarino il 26 novembre del 1901 da Vincenza Cantaro e Francesco e restò ad amministrare il suo Comune, come prima cittadina, fino al 1951.
Dopo aver frequentato le scuole elementari del suo paese, si recò a Gela per proseguire gli studi, frequentando l’Istituto Tecnico Agrario. Nel 1919 si diplomò a pieni voti; da Gela si trasferì a Piazza Armerina per frequentare la Regia Scuola Normale e, nel 1921, ottenne l’abilitazione all’insegnamento elementare.
Amava scrivere e studiare e nel 1922 pubblicò un piccolo volume dal titolo La Società e i tempi moderni in cui affrontava le problematiche inerenti alla relazione tra capitale e lavoro. In seguito conseguirà la laurea in Lettere presso l’ateneo di Messina.
Ripercorrendo un po’ la storia di Mazzarino, ci colpisce una peculiarità. Già nei primi decenni del Novecento molte donne esercitavano una professione, a quei tempi di appannaggio maschile: c’erano mediche, notaie e farmaciste.
I primi passi in politica Serafina li mosse con Luigi Sturzo, il ministro Salvatore Aldisio e il primo presidente della Regione Sicilia Giuseppe Alessi.
Fu anche una dirigente dell’Azione cattolica.
Da sindaca lavorò alacremente per avviare il rilancio economico e sociale del suo paese: ricostruì il Municipio, pavimentò le strade principali, avviò l’edificazione del nuovo ospedale e di alcune scuole; si prodigò inoltre per fornire alloggio ai senza tetto, predispose una casa di accoglienza per i poveri e istituì le colonie estive per bambine e bambine.
Dal 1951 al 1953 fece parte della Consulta nazionale per gli Enti locali e l’anno dopo le fu conferito il titolo di “Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”. Fu anche eletta Consigliera provinciale di Caltanissetta ed ebbe l’incarico di Assessora alla Pubblica Istruzione.
Il comune di Mazzarino non le ha dedicato alcuna via né una targa commemorativa a differenza delle altre prime sindache d’Italia. Infatti, nel 2018, a Borutta, su iniziativa dell’Associazione Toponomastica femminile, una piazza è stata dedicata a Ninetta Bartoli. A Spello, nel 2016, l’aula consiliare è stata intitolata a Elsa Damiani. Nello stesso anno, su proposta della FIDAPA, a Lydia Toraldo, a Tropea, è stata intitolata una piazza, invece ad Anna Montiroli è stata intitolata una piazzetta a Roccantica. A Margherita Sanna oltre che una via, Orune le ha intitolato anche l’aula consiliare.
Ottavia Fontana e Ada Natali hanno una strada nei loro paesi di nascita, rispettivamente a Veronella e a Massa Fermana. Alla calabrese Caterina Tufarelli sono intitolate una via a Sosti, suo luogo natio, ma anche a Castrovillari, Altomonte e Nocara.
A settembre di quest’anno, all’amministrazione comunale di Borgosatollo è arrivata, da parte di studenti e studentesse del luogo, la richiesta di intitolare una strada ad Alda Arisi.
L’unica rimasta senza alcun ricordo toponomastico è Serafina Quattrocchi. Confidiamo nella sensibilità dell’amministrazione comunale e della cittadinanza di Mazzarino.
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Articolo di Ester Rizzo
Laureata in Giurisprudenza e specializzata presso l’Istituto Superiore di Giornalismo di Palermo, è docente al CUSCA (Centro Universitario Socio Culturale Adulti) di Licata per il corso di Letteratura al femminile. Collabora con varie testate on line, tra cui Malgradotutto e Dol’s. Per Navarra editore ha curato il volume Le Mille: i primati delle donne ed è autrice di Camicette bianche. Oltre l’otto marzo, Le Ricamatrici e Donne disobbedienti.
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