Ecaterina Teodoroiu: l’eroina di Jiu

Ecaterina Teodoroiu è una delle figure più note della storia militare della Romania ed è stata una delle poche donne a imbracciare le armi durante la Prima Guerra Mondiale.
Ecaterina nasce il 14 gennaio del 1894 in una numerosa famiglia di contadini del villaggio di Vădeni e dopo aver finito la scuola a Târgu Jiu, si trasferisce a Bucharest per realizzare il sogno di diventare un’insegnante. È nella capitale che si avvicina al mondo scout, entrando nella squadra “Pastorul Bucur”, nel 1913.

La tranquillità della sua giovinezza dura un solo anno: infatti, nel 1914 scoppia la Grande Guerra, conflitto che mette a ferro e fuoco l’intera Europa e non solo.
Nel ’16, la Romania entra in guerra a fianco della Triplice Intesa ed Ecaterina viene trasferita nel gruppo scout “Domnul Tudor”, a Târgu Jiu: prima ancora di arruolarsi, dimostra il suo immenso coraggio quando, nell’ottobre di quell’anno, difende la città dall’ingresso dei tedeschi insieme a ex-soldati e a molti membri della sua squadra, resistendo al fuoco nemico sul fiume Jiu, fino all’arrivo dell’esercito rumeno. Da quel momento sarà soprannominata “l’eroina di Jiu”.
Successivamente, come tante donne dell’epoca, porta il suo contributo all’esercito nazionale diventando un’infermiera di guerra e si trova a seguire il 18° Reggimento di Fanteria, di cui fa parte il fratello.
Dopo poche settimane Ecaterina rimane l’unica Teodoroiu al fronte, perché il suo amato Nicolae perde la vita in battaglia e lo stesso tragico destino hanno — probabilmente, le fonti non sono chiare su questo — i suoi altri tre fratelli. Con il desiderio di vendicare la sua famiglia, Ecaterina chiede di lasciare l’infermeria e imbracciare le armi come soldata.
La reazione non è delle migliori: l’idea di una donna in divisa fa sorridere i superiori, che rifiutano la sua candidatura senza pensarci due volte. Tuttavia, grazie alla sua insistenza e alla sua infinita perseveranza, alla fine viene incorporata in un’unità di combattenti, sotto lo sguardo perplesso di tutto l’esercito.

Sono tutti costretti a ricredersi quando l’astuzia di Ecaterina salva l’intero battaglione dalla prigionia: circondati dai tedeschi, non resta che desistere e Teodoroiu comunica la resa ai nemici. Non appena abbassano la guardia pensando di avere la vittoria in tasca, Ecaterina spara una raffica di proiettili, permettendo a gran parte del suo schieramento di scappare e trarsi in salvo.

Inoltre, le sue incredibili doti da stratega lasciano tutti a bocca aperta quando, catturata dai nemici, riesce a scappare dalla prigionia approfittando di un momento di distrazione e liberandosi del soldato preposto a controllarla.
Dopo tante azioni vincenti in guerra, ormai si è meritata la fama di “invincibile”, ma la sorte ci mette poco a stroncare l’entusiasmo e, infatti, durante una battaglia a Filiaşi viene ferita gravemente alle gambe da una granata.

È costretta a fermarsi fino al febbraio del 1917, mese in cui viene dimessa dall’ospedale militare di Iași. Piano piano, la mirabolante storia di questa ragazza soldata che sbaraglia i nemici ovunque si trovi, fa il giro della Romania e arriva anche alle orecchie della Regina Maria e del Re Ferdinando.
I sovrani, una volta migliorate le sue condizioni di salute, onorano Ecaterina Teodoroiu con la Medalia Virtutea Militară (medaglia al valor militare) e la elevano al grado di Sottotenente, affidandole il comando di un plotone di uomini, con la seguente motivazione:
«La signorina Teodoroiu Ecaterina della Legione di scout Domnul Tudor è stata insignita della Medalia Virtutea Militară di guerra per il coraggio e la devozione dimostrate sul campo di guerra, si è distinta in tutte le battaglie che il 18° Reggimento di Fanteria ha dato a partire dal 16 ottobre 1916, dando prova di evidente coraggio, soprattutto nelle battaglie del 6 novembre 1916, nelle vicinanze di Filiaşi. È stata ferita da una granata a entrambe le gambe.»

Può tornare operativa solo nell’agosto del 1917, pochi giorni prima di morire nella battaglia di Mărășești, colpita mortalmente — non è chiaro se alla testa o al petto — da un proiettile. Si dice che, sul punto di spegnersi, abbia comunque incalzato il suo plotone a combattere, gridando «Avanti, uomini! Non arrendetevi, sono ancora con voi!».
Ecaterina Teodoroiu è considerata una delle più grandi eroine del popolo rumeno, una “Giovanna d’Arco” del Paese.

Moneta da 50 Bani dedicata a Ecaterina Teodoroiu

Infatti, dal momento della sua morte, sono moltissimi gli onori con cui si celebra la sua figura: nel 1921 i suoi resti vengono riportati a Târgu Jiu e conservati in una cripta in centro città, sulla sua tomba viene eretto un monumento scolpito da Milița Petrașcu e la scuola femminile di Târgu Jiu prende il suo nome. È comparsa anche su numerose monete nazionali e il governo ha annunciato che produrrà una banconota da 20 LEI con il volto di Teodoroiu.

Nei decenni, sono stati erette moltissime statue che la rappresentano, tra cui possiamo ricordare quelle di Slatina (1921), Brăila (1928), Tişiţa (1934), Azuga (1937), Târgu Jiu (1978) e Mărășești (1994).

Ecaterina Teodoroiu è una delle maggiori protagoniste della memoria della Romania, poco conosciuta nel resto del mondo, che continua a dominare nell’immaginario nazionale come modello di donna guerriera, leale e coraggiosa.

Bibliografia e sitografia
Hîmpă, L. R., Feminine presences in the first world war: maria Manciulea – the heroine from Olt and Ecaterina Teodoroiu – the heroine from Jiu, Universitatea Naţională de Apărare Carol I, Bucharest, pp. 14-19
http://www.icr-london.co.uk/article/ecaterina-teodoroiu-the-legend-on-stage.html
https://en.wikipedia.org/wiki/Ecaterina_Teodoroiu

Tratto da un pannello della mostra Le Giuste. La presentazione della mostra in Prezi è visibile al link: https://www.giovani.toponomasticafemminile.com/index.php/it/progettitpg/percorsi-digitali/

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Articolo di Emma de Pasquale

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Emma de Pasquale è nata a Roma nel 1997 ed è laureata in Lettere Moderne all’Università La Sapienza di Roma. Attualmente frequenta la magistrale in Italianistica all’Università Roma Tre. Ha interesse per il giornalismo e l’editoria, soprattutto se volti a mettere in evidenza le criticità dei nostri tempi in un’ottica di genere.

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