C’è un filo rosso che lega Teresa Sarti a Melegnano. Anni fa, all’interno del progetto “Sui sentieri della parità” l’Istituto di istruzione superiore “Vincenzo Benini” aveva intitolato l’aula della classe I B del Liceo delle Scienze umane alla cofondatrice di Emergency, invitando alcuni rappresentanti dell’associazione per una delle prime intitolazioni in questa scuola.

Il progetto era stato coordinato dalla professoressa di Scienze umane Erica Leuci. Era il 2016. Ma molto prima, l’11 settembre del 2004, Teresa Sarti era stata invitata, con la collaborazione del “Benini”, a un Convegno sui diritti umani in carcere al Polo Universitario di Firenze. L’aveva fortemente voluta uno studente detenuto della casa di reclusione di Opera, che aveva partecipato ad un progetto con Emergency e ne era rimasto folgorato. Si parlava proprio di Afghanistan, ma non solo, in quel periodo e le volontarie dell’associazione erano state bravissime ad appassionare gli studenti detenuti di Opera, in cui dal 1991 è aperta una Sezione del nostro Istituto. Lo studente, che chiamerò solo Giovanni, si era diplomato con 100 ed era stato trasferito a Prato, per poter frequentare l’Università. In carcere aveva appreso, nelle lezioni di diritto, oltre al lato oscuro di questa disciplina, quello che lo privava della libertà e di moltissimi diritti, che cos’è la cittadinanza attiva e come il diritto possa diventare uno strumento per migliorare la propria vita e il mondo, nella prospettiva della Costituzione e, una volta arrivato a Prato, si era dato da fare tantissimo per organizzare un Convegno a cui voleva assolutamente che partecipasse l’allora Presidente di Emergency. Aveva coinvolto il suo tutor, il professor Bacchi, che si era messo in contatto con me, che all’epoca avevo alcune classi a Opera e alla fine ci riuscimmo. Teresa intervenne, con semplicità e umiltà, raccontando dell’assurdità della guerra e dell’opera meritoria dell’associazione. Ricordo che, dopo il Convegno, andammo tutti e tutte in pizzeria e lei si mostrò interessata al percorso di ognuno dei detenuti studenti universitari. Fu una serata piacevolissima, in cui la Presidente di Emergency diede prova della sua grande umanità e forza. Ci sembrava di conoscerla da sempre, soprattutto dopo avere letto la dedica finale di Pappagalli verdi, che avevamo condiviso nelle classi, in cui Strada ringraziava Teresa e la figlia Cecilia per avere accettato la sua lontananza e la sua assenza in alcune delle tappe più importanti della vita familiare.
E l’11 settembre di quindici anni dopo la scuola primaria dell’Istituto comprensivo “Paolo Frisi” di Viale Lazio, appena risistemata, perché era stato trovato dell’amianto nei controsoffitti, è stata intitolata proprio a Teresa Sarti. L’intitolazione a una donna era stata voluta dalle assessore del Comune di Melegnano, Roberta Salvaderi e Marialuisa Ravarini, che da molto tempo collaborano con l’Istituto “Benini” finanziando progetti di parità e di cittadinanza attiva e dedicando spazi alle donne, in esecuzione di un ordine del giorno sul riequilibrio di genere nella odonomastica locale approvato dal Consiglio comunale nel 2012, su istanza di una classe del “Benini”. Come ricorda la docente della scuola primaria Angela Bedoni in un articolo pubblicato sul magazine online 20zero77: «Vogliamo valorizzare le scelte di una scuola che vuole essere testimonianza, insegnamento aperto, costruttivo, occasione di cambiamento, riflessione critica sul mondo, pedagogia di pace e impegno per promuovere piccoli cittadini attenti e pronti a lasciare un piccolo segno nel quotidiano delle nostre città, dandole un nome. E così confrontandoci e discutendo tra maestre, cercando nelle storie di diverse donne che hanno lasciato un’impronta significativa, è nata la scelta di dedicarla a Teresa Sarti, insegnante, operatrice di pace, presidente e fondatrice, insieme a Gino Strada, di “Emergency”, associazione che ha come scopo la cura medico-chirurgica gratuita delle vittime di guerra e che attraverso le sue azioni promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani».

All’intitolazione erano presenti Chiara Vallania, responsabile dell’Ufficio Scuola di Emergency, con un intervento su Teresa Sarti, insieme ad alcuni volontari e volontarie di Emergency, tra cui Adriana Abriani, ex Dirigente dell’Istituto “Vincenzo Benini”. «Io sono diventata volontaria di “Emergency” nel 2013 e quindi non ho avuto il privilegio e la gioia di conoscere personalmente Teresa Sarti Strada, perché lei se ne era già andata da qualche anno, ma l’ho “trovata” non solamente nelle iniziative che “Emergency” realizzava nel mondo e in Italia, ma anche nello spirito che animava tutti i volontari e gli operatori che ho conosciuto. La sua missione, quella che lei condivideva con Gino Strada quando hanno fondato “Emergency”, è stata portata avanti e continua ad essere condivisa da tutti i volontari e da tutta la struttura. Teresa ci ha detto con una semplice frase qual è il compito di chi crede nel valore dei diritti umani, tutti e per tutti, e nel ripudio della guerra, origine di quasi tutti i mali del mondo. “Se ognuno di noi facesse il suo pezzettino, ci troveremmo in un mondo migliore senza neanche accorgercene”. Noi cerchiamo di fare, ogni giorno, con la nostra attività, con la nostra presenza, con la nostra testimonianza, il nostro pezzettino e di essere degni eredi di Teresa e di Gino. Teresa, insegnante per tanto tempo, credeva che si dovesse insegnare a bambine/i e ragazze/i che i diritti umani, sanciti dalla Dichiarazione Universale e dalla nostra Costituzione, debbono essere condivisi e praticati. Noi volontari e volontarie, andando nelle scuole a parlare di questo tema, contribuiamo al compito primario della scuola che è quello di crescere una cittadinanza consapevole e capace di praticare tali principi. Teresa, da Presidente di “Emergency” dal 1994 al 2009, ha sempre sostenuto l’operato nel mondo dell’associazione: non solo costruire ospedali che curassero le vittime delle guerre (per la stragrande maggioranza civili inermi e bambine/i), ma che anche diffondere una cultura di pace che riaffermi sempre l’atrocità e l’inutilità delle guerre. Le ultime vicende dell’Afghanistan sono una delle tante conferme di questa inutilità. Raccogliendo il testimone e proseguendo l’operato di Teresa, e Gino, noi continuiamo a riaffermare questi principi e a diffondere queste idee».
All’inaugurazione, oltre alle autorità e ai/lle rappresentanti delle istituzioni comunali, erano presenti docenti, genitori e bambine/i, che per tre anni hanno dovuto fare didattica con continui traslochi e in sistemazioni d’emergenza e che non vedevano l’ora che la loro scuola diventasse di nuovo «la loro casa, luogo di relazioni, conoscenza, esperienze, crescita.», come ha ricordato Angela Bedoni.
Valeria Pilone, docente di lettere del Liceo delle Scienze umane, ha evidenziato il rapporto virtuoso tra l’associazione Toponomastica femminile, di cui lei stessa è socia, e il Comune di Melegnano, iniziata con l’assessora Raffaela Caputo e proseguita con l’attuale Amministrazione: «L’intitolazione di una scuola pubblica a una donna, e che donna, Teresa Sarti, è un atto di giustizia che dobbiamo sempre più coltivare nei confronti dell’oblio culturale che è caduto come una scure sulle figure femminili nel corso dei secoli. Il quotidiano La Repubblica ha recentemente sottolineato che su 100 strade solo 6 sono intitolate alle donne, dato di cui siamo ben consapevoli. Un gap culturale, sociale e civico molto forte e, poiché tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile del Millennio c’è la parità di genere, proporre intitolazioni a donne è una sfida che, specie a favore delle giovani generazioni, dobbiamo perseguire. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze, camminando per le vie e le strade della nostra città, alzando la testa non dovranno vedere soltanto nomi di condottieri, combattenti, soldati, generali, scrittori ma anche di moltissime donne che hanno fatto la storia. Quale occasione migliore per far lavorare alunni e alunne al IX Concorso “Sulle vie della parità” indetto da Toponomastica femminile?» Pilone si augura di poter iniziare un rapporto di collaborazione con le maestre e i maestri della scuola “Teresa Sarti” proprio su queste tematiche. Proviamo a fare anche noi il nostro piccolo pezzettino, a Melegnano, come ci ha insegnato Teresa.
Forse per capire quale sia stata la grande forza di Teresa Sarti occorre leggere le parole della dedica finale di Pappagalli verdi alla cofondatrice di Emergency: «Ma vorrei che lei (Teresa n.d.r.) sapesse che in ogni momento di questi lunghi anni, anche quando mi sentivo soddisfatto-indipendente-autonomo-realizzato, anche quando… non ho mai smesso di sentire dentro di me un po’ di tristezza, tanta nostalgia, un sacco di rimorsi. Spesso mi sono sentito un ladro, un truffatore. Avrei dovuto essere vicino a lei, darle amore e aiuto, partecipare ai suoi problemi, insomma esserci. E invece ero in giro a occuparmi di me e di gente strana, col turbante o con gli occhi a mandorla, di bambini altrui, di sconosciuti che ho curato perché andava fatto, ma forse, innanzitutto, per la mia personale soddisfazione. A qualcuno sarò stato utile.
Che cosa io abbia guadagnato non lo so, so di certo che cosa ho perso. Tornassi indietro, rifarei quasi tutto. Vorrei solo che al mio fianco, in ognuno dei tanti luoghi pieni di sofferenza che ho visitato, ci fosse sempre lei. A consigliarmi, a impedirmi d sbagliare, a dividere con me momenti importanti, che solo la sua presenza avrebbe potuto rendere irripetibili».
Anche per questo è importante avere intitolato a Teresa Sarti, non a Teresa Strada e neppure a Teresa Sarti Strada, la scuola primaria di Viale Lazio di Melegnano.
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Articolo di Sara Marsico

Ama definirsi un’escursionista con la e minuscola e una Camminatrice con la c maiuscola. Docente per passione da poco in pensione, è stata presidente dell’Osservatorio contro le mafie nel sud Milano e referente di Toponomastica femminile nella sua scuola. Scrive di donne, Costituzione e cammini.