«Qual è il tuo nome? »
«Rosa»
«Rosa… perché ti hanno chiamato così? Che idea assurda chiamare un bambino Rosa»
«Ma io non sono un bambino!»
E in questo dialogo tra Rosa e la sua insegnante si sintetizza il concetto di un mondo degli adulti legato al prevalere dell’apparenza, all’importanza della forma rispetto alla sostanza, a un concetto diffuso di omologazione negli stereotipi, a relazioni frettolose e distratte.

Aldo e Rosa è un libro a fumetti indicato per una fascia di età dai dieci ai dodici anni, con i testi di Susanna Mattiangeli e le illustrazioni di Mariachiara Di Giorgio, Edizioni Mondadori. Rosa non è la bella bambina “patinata” a cui i nostri sguardi sono oggi abituati. Rosa è una bambina normale che ama portare i capelli corti e i calzoncini e che fa tante domande.
Ma le risposte, dal mondo degli adulti non arrivano: genitori distratti, docenti narcisisti e arroganti, come la professoressa Spocchia. Che fare allora? La soluzione è creare Aldo un amico visibile soltanto a lei, con cui condividere dubbi e domande. Nel racconto pian piano emergerà una realtà: tutti i bambini e le bambine hanno un amico invisibile che rende sopportabile la superficialità con cui il mondo li tratta. Un alter ego con cui è possibile dialogare senza restrizioni di tempo. Gli adulti fanno sentire spesso Rosa “inadeguata”: al concerto della scuola le ragazzine devono indossare la gonna, per andare a mare deve indossare il bikini, e lei non deve formulare domande sciocche o impertinenti. Rosa si rifiuta e allora a scuola la collocano in un banco singolo, senza compagnia , per evitare che le ragazzine diventino un maschiaccio come lei… o lui… o quello che è. Per la professoressa Spocchia questa impossibilità di catalogarla è esasperante. Pure il pizzaiolo dove si reca a comprare un pezzo di pizza riesce a farla sentire inadeguata. «… ma tu ‘na gonna mai? Saresti così caruccia coi capelli lunghi».
E Rosa inizia a desiderare di vivere in un mondo all’incontrario che viene anche ben raffigurato. In quel mondo sottosopra cerca il sistema per essere Rosa e basta, a modo suo.
Rosa, i suoi amici e le sue amiche troveranno la soluzione abbandonando le parole e le considerazioni di familiari e docenti: oltre alla professoressa Spocchia, anche il prof. Fiacco e il prof. Trapasso. Nel turbinio delle loro vite preadolescenziali continueranno a farsi domande e a cercare in autonomia le risposte per vivere in un mondo che consideri le loro esigenze e che rispetti senza discriminazioni le loro personalità.
E con i loro amici invisibili continueranno a farsi domande. Domande belle o sciocche, giuste o sbagliate con la consapevolezza che il mondo adulto non darà risposta perché «… altre teste sono piene di paglia morbida e si godono il sole».

Susanna Mattiangeli e Mariachiara Di Giorgio
Aldo e Rosa
Edizioni Mondadori, 2021
pp. 160
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Articolo di Ester Rizzo

Laureata in Giurisprudenza e specializzata presso l’Istituto Superiore di Giornalismo di Palermo, è docente al CUSCA (Centro Universitario Socio Culturale Adulti) di Licata per il corso di Letteratura al femminile. Collabora con testate on line, tra cui Malgradotutto e Dol’s. Per Navarra edit. ha curato il volume Le Mille: i primati delle donne ed è autrice di Camicette bianche. Oltre l’otto marzo, Le Ricamatrici e Donne disobbedienti.