
Mary Swanzy nacque a Dublino il 15 febbraio 1882, seconda delle tre figlie di sir Henry Rosborough Swanzy,
chirurgo oftalmico, e di sua moglie Mary Denham-Swanzy. La famiglia viveva al numero 23 di Merrion Square, a poca distanza dalla residenza della famiglia di un altro chirurgo oftalmico, sir William Wilde, padre di Oscar. Studiò presso l’Alexandra College, in Earlsfort Terrace, un istituto di pregio destinato alla gioventù della borghesia protestante dublinese. In seguito, frequentò il Lycée di Versailles, in Francia, e successivamente una scuola di Friburgo, in Germania. I suoi soggiorni esteri fecero sì che Swanzy parlasse correntemente sia il francese sia il tedesco. Al suo rientro a Dublino prese lezioni di pittura presso gli studi della paesaggista Mary Manning, diretti dal pittore John Butler Yeats, padre del poeta William. Vivendo a pochi passi dalla National Gallery of Ireland, Swanzy trascorse molto tempo ad osservare e copiare i grandi maestri. La sua prima mostra si tenne alla Royal Hibernian Academy (Rha) nel 1905 dove presentò il suo Portrait of a Child. Continuò a esporre ritratti lì ogni anno fino al 1910. Sempre nel 1905 andò a Parigi dove lavorò presso lo studio Delacluse, frequentò lo studio di Antonio de La Gándara e prese lezioni anche presso l’Académie de la Grande Chaumière e l’Académie Colarossi. Durante il soggiorno parigino Swanzy conobbe le opere di Gauguin, Matisse e Picasso.

La sua vita nella capitale francese, sebbene piacevole, fu insolitamente poco bohémien. Normalmente, Swanzy si ritirava alle 8 di sera e si trovava già al proprio studio alle 7:45 del mattino, dove lavorava intensamente. A detta di tutte le persone che la conobbero, era moralmente rigorosa, coscienziosa e laboriosa, caratteristiche che potrebbero farla sembrare un po’ unidimensionale.
Il livello delle sue realizzazioni, i suoi numerosi viaggi e il suo pensiero originale furono davvero sorprendenti. Nata alla fine dell’epoca vittoriana, nei primi vent’anni di vita Swanzy apprese lo stile accademico della pittura canonica. Ma dopo, nella Parigi degli anni prima della Grande Guerra, assistette alla nascita dell’arte moderna e il suo lavoro subì una rapida evoluzione. Sperimentò i diversi stili di quegli anni, interpretandoli e trasformandoli in maniera assai personale.

Nel 1920, allo scoppio della violenta guerra d’indipendenza irlandese, lasciò Dublino e andò in esilio autoimposto. Viaggiò per il mondo, prima nell’Europa orientale e nei Balcani, poi visitò le Hawaii e le Samoa dove rimase dal 1923 al ’24.
Lì produsse un corpus di opere davvero uniche con immagini che testimoniano il suo proto-femminismo e la sua posizione fortemente anti-colonialismo. Conosciuta soprattutto per i dipinti cubisti e futuristi, dopo il 1914 espose regolarmente al Salon des Indépendants e alle Beaux-Arts di Parigi. Nel 1946 partecipò ad una mostra insieme a Chagall, William Scott e Henry Moore, ma dopo questo periodo il suo lavoro fu dimenticato. Ciò era dovuto con ogni probabilità al suo status di artista donna; in effetti, lei stessa commentò una volta: «Se fossi nato Henry invece di Mary la mia vita sarebbe stata molto diversa».
Qui le traduzioni in francese e inglese.
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Articolo di Kay McCarthy

Nata a Dublino e italiana d’adozione, insegnante, traduttrice e musicista, è da oltre quarant’anni portavoce della tradizione musicale irlandese in Europa. Con uno stile proprio, unico e inconfondibile, trae la sua ispirazione da radicati elementi costitutivi della terra d’origine. Il suo repertorio è composto da brani di musica tradizionale ai quali si aggiungono pezzi originali firmati dalla stessa vocalist.