Ragusa Ibla è senza dubbio una cittadina affascinante, in grado di farti tornare indietro nel passato. Case antiche arroccate e illuminate insieme (ricreando una particolarissima atmosfera ‘da presepe’) e numerose chiese sono gli ingredienti per una ricetta unica, che possiamo apprezzare solo nella zona di Ragusa, città della Sicilia sud-orientale che ancora non è stata eccessivamente presa d’assalto dal turismo estivo.
L’area della provincia ragusana è conosciuta per le numerose architetture barocche che rendono le città circostanti, ma soprattutto Ragusa Ibla, uniche nel loro genere e assolutamente da visitare.
La città di Ragusa Ibla oggi è considerata la parte vecchia di Ragusa, ma anticamente era una città a sé. Di origini sicuramente greche (e il nome ellenizzante “Ibla” lo conferma) ha subito un forte terremoto nel 1693 e per questo è stata interamente ricostruita in pieno stile barocco. Tutte le chiese, i palazzi, i balconcini e le piazze, infatti, risentono del gusto tipicamente Seicentesco, donando un fascino senza tempo alle strade della città, oggi interamente pedonalizzata.
Ragusa Ibla si visita pertanto a piedi (si può arrivare in centro grazie a un servizio di bus navetta) e solitamente al tramonto o alla sera, proprio per apprezzare le luci e le illuminazioni che aumentano la bellezza del luogo. Tra le numerose esperienze da fare a Ragusa Ibla, merita attenzione sicuramente una passeggiata presso i Giardini Iblei. I Giardini di Ibla hanno una storia relativamente più recente rispetto al resto della città: sono stati infatti costruiti nel 1858 su iniziativa di alcune famiglie nobili locali e con l’aiuto di tutta la popolazione. Sorgono nella zona meno recente della città, dove è ancora possibile osservare degli antichi scavi archeologici della colonia greca Hybla Heraia.
In uno stile tipico dei giardini siciliani e con alcune contaminazioni arabeggianti, i Giardini Iblei ospitano una varietà di specie vegetali (prime tra tutte le palme) e numerose fontane.
Si entra da un cancello e ci si trova subito di fronte via delle Palme, un viale dominato da alte palme e costeggiato da panchine. Camminando per via delle Palme è possibile percorrere dei sentieri incorniciati da diverse siepi per vedere e visitare tre chiese, sempre di stile barocco, che sono inserite nei giardini; tra queste ricordo la chiesa di S. Agata, recentemente restaurata.
Proseguendo attraverso i Giardini è possibile giungere a un belvedere panoramico sui monti Iblei e infine, presso uno spiazzo centrale conosciuto come “Boschetto della rimembranza”, possiamo osservare un monumento alle vittime della Prima guerra mondiale della zona.
Tuttavia le varie bellezze botaniche, la cura e la pulizia delle siepi e dei viali o il fascino dell’antico, respirabile in ogni momento, non sono le uniche cose apprezzabili in questo giardino, che possiede delle vie vere e proprie. E recentemente l’amministrazione comunale ha deciso di inserire tre intitolazioni femminili proprio presso i Giardini, dedicando a tre donne del luogo tre viali.
Iniziamo con viale Pamela Canzonieri, dedicato alla ragazza morta nel 2016 in Brasile per mano del suo vicino di casa. Pamela era originaria di Ragusa ed è stata brutalmente uccisa perché non corrispondeva alle avances dell’uomo. Una delle tante, troppe, vittime di femminicidio che la sua città ha deciso di ricordare proprio nei Giardini.

Subito dopo via Pamela Canzonieri troviamo due viali intitolati a due ‘donatrici di vita’: viale Jenny Ardiri e viale Maria Graziana Mattei. Queste due donne originarie della città sono infatti purtroppo morte prematuramente all’età di quarantuno anni (Jenny Ardiri è morta il 14 ottobre del 2016 a causa di un malore improvviso, Maria Graziana Mattei, invece, è morta il primo aprile del 2020 a causa di un aneurisma) e grazie alla donazione dei loro organi è stato possibile salvare numerose vite. I due viali per Jenny Ardiri e Maria Graziana Mattei sono stati inaugurati proprio lo scorso anno, mentre la via dedicata a Pamela Canzonieri è stata inaugurata nel 2017.


Oltre alle intitolazioni femminili nei Giardini Iblei è anche possibile toccare con mano un’altra iniziativa per le donne messa in atto dalla provincia di Ragusa. Molte città della provincia, infatti, hanno dipinto di rosso alcune panchine come simbolo contro la violenza sulle donne. Nei Giardini possiamo vederne una, proprio per ricordare tutte le vittime del femminicidio e ricordarci di combattere sempre contro la violenza di genere.
Ragusa Ibla è senza dubbio una tappa da inserire per chi visita la Sicilia Sud Orientale. Le architetture barocche, le illuminazioni, la cupola del Duomo di San Giorgio e le atmosfere sono un qualcosa di unico, magico e assolutamente da non perdere.
Tra le varie attrazioni i Giardini Iblei occupano un posto di rilievo, non solo per la ricchezza botanica e i monumenti architettonici presenti al loro interno ma anche per l’attenzione alle donne, attraverso una serie di intitolazioni e monumenti.
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Articolo di Marta Vischi

Laureata in Lettere e filologia italiana, super sportiva, amante degli animali e appassionata di arte rinascimentale. L’equitazione come stile di vita, amo passato, presente e futuro, e spesso mi trovo a spaziare tra un antico manoscritto, una novella di Boccaccio e una Instagram story!