Quando, nel 2000 è uscita in Italia la prima edizione de Il cane più brutto del mondo, chi minimamente segue la narrativa per ragazzi/e ha immediatamente compreso di essere di fronte a una autrice di talento. Cinque anni dopo, infatti, il libro fu trasposto in pellicola, con grande successo di pubblico e il nome di Kate DiCamillo ha iniziato a essere conosciuto. Da allora, questa autrice di Filadelfia (classe 1964) ha collezionato una serie di successi letterari, con relativi riconoscimenti, da farla rientrare nel ristrettissimo numero di autrici/ori che hanno ottenuto due medaglie Newbery.
Purtroppo non tutti i suoi lavori per l’infanzia sono stati tradotti nel nostro Paese, ma quelli che abbiamo avuto la fortuna di poter leggere alle nostre figlie e figli sono tutti decisamente belli.
Le Avventure del Topino Despereaux, per esempio, rimasto a lungo in testa alle classifiche di best seller del New York Times è stato anch’esso trasposto in film, mentre in Italia nel 2008 Lo straordinario viaggio di Edward Tulane si è aggiudicato il premio Cento. Proprio quest’ultimo testo è recentemente stato riedito da Giunti (2021), nella collana dei tascabili per ragazzi. Una storia struggente e appassionante, scritta con uno stile che ricorda molto da vicino Alan Alexander Milne (il meraviglioso autore di Winnie Puh), ma anche Carlo Collodi e Helen Beatrix Potter. Un libro che pare uscito a cavallo tra Ottocento e Novecento, perché di quella stagione letteraria possiede sia lo stile che l’intensità narrativa, senza perdere la capacità di descrivere con immediata naturalezza i legami profondi, i sentimenti che traspaiono continuamente in filigrana sotto la trama.
Siamo a Egypt Street, in una tipica casa inglese col prato curato e le tendine alla finestra, dove una bambina di nome Abilene gioca con il suo amatissimo coniglio di pezza, pelo e porcellana Edward Tulane. La voce narrante ci fa entrare nei pensieri di Edward, restituendoci l’impressione di una personalità orgogliosa, egoista e decisamente presuntuosa. Talmente distaccata da sembrare persino del tutto anaffettiva, in apparenza. Ma quando un brutto giorno il coniglio viene perduto in mare, chi legge vive letteralmente un viaggio pieno di avventure e peripezie che, dal fondo dell’oceano alla rete di un pescatore, da un mucchio di spazzatura al falò di un campo di vagabondi, passando attraverso la baracca di una bambina malata di tisi, avvicinano Edward (e noi con lui) al suo mondo più profondo.
Il colpo di scena che conclude il romanzo chiarisce improvvisamente l’aforisma di Stanley Kunitz con cui l’autrice sceglie di introdurre il libro: il cuore si spezza e si ri-spezza e spezzandosi vive. Ma è necessario attraversare il buio più profondo senza mai voltarsi.
Un romanzo di formazione, questo di Di Camillo, che ricorda le disavventure di Peter Coniglio e ancor più di Pinocchio e il suo comprendere, strada facendo, che con un cuore di legno (o di pezza, nel caso di Edward Tulane) non si può vivere felici.
Piccole immagini in bianco e nero, illustrazioni di Bagram Ibatoulline, introducono tutti e ventisette i capitoli del libro, epilogo compreso. Poco più di un centinaio di pagine, scritte con semplice eleganza, comprensibili a chiunque.
Un testo adatto a tutte le età, dai sei anni in su, adulti compresi. Perché crescere è possibile sempre, soprattutto se a guidarci è un elegante coniglio di pezza e porcellana che crede di poter fare a meno del cuore.

Kate DiCamillo
Lo straordinario viaggio di Edward Tulane
Giunti, Milano, 2006
pp. 108
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Articolo di Chiara Baldini

Classe 1978. Laureata in filosofia, specializzata in psicopedagogia, insegnante di sostegno. Consulente filosofica, da venti anni mi occupo di educazione.