Sulle vie di Prato. Chiarina Rosatelli Chiti, insegnante italiana

Manciano, settembre 1847 – Prato, 14 marzo 1916

Chiara Rosatelli nacque nel settembre del 1847 a Manciano, in provincia di Grosseto, e divenne in seguito una stimata insegnante delle scuole elementari. Appartenente a una delle più distinte famiglie del luogo, era chiamata da tutti Chiarina, a causa del suo fisico snello e minuto, e veniva descritta come una ragazza bella e gentile.

Negli anni del Risorgimento, si ebbero novità sul terreno politico e sociale ovunque, e pure a Manciano, dove iniziarono a sorgere i primi palazzotti dei facoltosi proprietari di vigneti e fattorie. Le mura furono abbattute in più punti, la popolazione iniziò a crescere, le strade ampliate e modificate. Nel 1860, nel paese natale, la giovanissima Chiarina incontrò il maestro di musica Edoardo Chiti, suonatore di trombone, discendente di una famiglia che da varie generazioni si dedicava alla pratica dell’arte musicale. I due si sposarono dopo pochi anni e Chiara preferì aggiungere al proprio il cognome del marito.

In seguito, Manciano, come tutta la Maremma, partecipò al movimento popolare e all’epopea garibaldina, che coinvolse anche Edoardo. Ben presto infatti il maestro Chiti fu preso dal “mal di patria” e non poté rimanere oltre nella piccola località. La coppia si stabilì definitivamente a Prato, dove Chiti continuò la sua professione di insegnante di musica, dapprima privatamente, poi nelle scuole comunali e nel 1868, a soli ventinove anni, fu nominato direttore stabile della Banda Comunale, complesso che più avanti verrà intitolato a suo nome.

In questo periodo, anche a Prato erano stati intensamente vissuti gli eventi della Seconda guerra d’indipendenza, che avevano visto una larga partecipazione popolare. La cittadinanza arrivò al punto di invitare il sovrano, Vittorio Emanuele II, ma la sua visita fu una delusione, perché il re rimase per appena un’ora: le/i pratesi si videro così trattati come abitanti di poca importanza di fronte a quelli delle altre città toscane. Un incontro tanto fugace segnò l’inizio di un rapporto molto difficile tra la città e la dinastia dei Savoia.
Intanto Prato continuò ad allargarsi e a procedere nel rinnovamento urbano, ad esempio con il restauro dell’elegante Teatro Metastasio, progettato in stile neoclassico dal celebre architetto fiorentino Luigi De Cambray Digny, durante il quale si realizzò un nuovo ingresso e con le varie modifiche vennero eliminate alcune pitture murarie di Antonio Marini; furono costruite piazze, strade e nuovi edifici; inoltre si ebbe una crescita significativa sia della popolazione, sia dell’economia, soprattutto nel campo dell’industria tessile, che cominciò ad espandersi persino a livello mondiale.

Nel frattempo Chiarina Rosatelli, dedita con passione all’insegnamento, divenne una delle più apprezzate docenti delle scuole pratesi. Veniva descritta come una persona d’animo nobile, ricca di cultura, signorile di modi ed elevata di pensiero. Benvoluta da tutta la collettività, fu insignita della Medaglia d’Oro dal Ministero per la Pubblica Istruzione.

Insieme al marito, ebbe una figlia, Norma, che si diplomò in pianoforte e sembrava destinata a intraprendere la carriera paterna, ma purtroppo scomparve giovanissima nel 1909. Fu una tragedia per la famiglia Chiti, che non riuscì più a riprendersi. La salute della madre peggiorò poco dopo la morte della ragazza e Chiarina morì il 14 marzo del 1916, a seguito di una embolia cerebrale.

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Articolo di Sara Benesperi

Nata a Prato e laureata in Scienze umanistiche per la comunicazione all’Università di Firenze, sono laureanda in Media, Comunicazione e Giornalismo all’Università di Roma La Sapienza. Sono una ragazza solare, a cui piace passare il tempo libero nei più svariati modi e fare nuove esperienze, ma soprattutto guardare film, ascoltare la musica, di ogni genere, e leggere.

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