Nella mattina di sabato 1° ottobre, a Ponte Buggianese (Pistoia), è stata intitolata ufficialmente una piazza a Rita Levi Montalcini, nella frazione Anchione. L’evento è arrivato al termine di un bel processo partecipativo, realizzato nella primavera del 2021, ma preceduto da numerosi e fitti contatti fra Toponomastica femminile e l’amministrazione comunale. Fu organizzata infatti una consultazione popolare di cui abbiamo dato conto su questa rivista (Vv n.114 ) e la cittadinanza poté esprimersi, scegliendo tre fra dieci nomi di donna, che sarebbero stati assegnati a due strade e a una piazza. Il 20 novembre 2021 (Vv n.142 ) nella Biblioteca comunale si svolse un incontro pubblico in cui furono resi noti i nomi prescelti e fu presentata la collaborazione al nostro Calendaria 2022. In attesa che anche due vie centrali vengano dedicate rispettivamente a Nilde Iotti e a Leda Banditori, intanto festeggiamo questa seconda intitolazione femminile preceduta nel 2019 dalla piazzetta Ilaria Alpi.
Alla cerimonia erano presenti numerose autorità locali, in particolare i rappresentanti della polizia municipale e dei carabinieri, il sindaco Nicola Tesi, la vicesindaca Maria Grazia Baldi, l’assessore Marco Biagini, il consigliere regionale Marco Niccolai e, naturalmente, la consigliera delegata alle Pari Opportunità Mila Cortesi, che ha fatto un breve intervento di saluto. Particolarmente gradita la rappresentanza della scuola media “Padre Filippo Cecchi”, intervenuta con due classi e due docenti. Molti anche i cittadini e le cittadine di ogni età, nella cornice della piazza, di recente resa più accogliente; significativa la partecipazione di alcuni membri dell’associazione Martiri dell’eccidio del Padule di Fucecchio, che vide il maggior numero di vittime innocenti (176 in totale) proprio nel territorio comunale. E non dimentichiamo che Rita Levi Montalcini, Premio Nobel per la medicina nel 1986, apparteneva a una famiglia ebrea che nel 1939 era fuggita in Belgio e, nel periodo bellico, dovette nascondersi a lungo, prima sulle colline torinesi, poi a Firenze, dove trovò un rifugio generoso e sicuro.
Dopo il saluto del sindaco e la benedizione, la vostra cronista ha avuto l’onore della scopertura della targa, insieme al viceprefetto vicario, dott. Davide Garra.


Sono seguiti altri interventi e, a nome di Toponomastica femminile, ringraziando per la collaborazione che ci auguriamo sempre più costruttiva anche in futuro, non potevo non dare alcune informazioni sulla nostra attività, sul nostro impegno, sui nostri obiettivi. Ho rimarcato ancora una volta l’importanza dell’odonomastica femminile e auspicato l’intitolazione dei vari giardini nel capoluogo e nelle frazioni, tutti senza nome, a gruppi di donne lavoratrici, in passato essenziali per il benessere sociale ed economico del territorio: le balie, le tabacchine, le impagliatrici, le trecciaiole.

Ma la cerimonia ha avuto anche un altro momento significativo: la scopertura della panchina rossa, simbolo della lotta contro ogni forma di violenza sulle donne. Per spiegare le iniziative portate avanti dall’associazione 365 giorni al femminile, sede di Montecatini, è intervenuta allora la presidente Giovanna Sottosanti, alla quale ho avuto il piacere di donare una copia di Calendaria, contando su future iniziative comuni. Insieme alla consigliera e alla vicesindaca, abbiamo svelato sotto il tricolore la panchina e, a beneficio dei fotografi, vi abbiamo poi fatto sedere delle bambine lì presenti, in nome delle future generazioni che speriamo non abbiano più bisogno di certi ammonimenti e vivano serenamente la loro condizione di donne.

A questo proposito è opportuna una breve aggiunta informativa: la mattina di sabato 8 ottobre, nella centrale piazza IV Novembre, è stato inaugurato il Giardino della prevenzione, iniziativa di particolare rilievo sociale il cui merito va alla sensibilità dell’amministrazione comunale di Ponte Buggianese. Oltre a nuove piante, donate da Giorgio Tesi Group, al fontanello dell’acqua buona e al campo di bocce, vi sono state collocate tre panchine dai colori brillanti, che rimandano però a problematiche tutte femminili, che di lieto non hanno nulla e su cui si deve vigilare costantemente. Ancora una panchina rossa, donata da Conad Ponte Buggianese, ma pure una gialla, simbolo della prevenzione della endometriosi, malattia troppo poco conosciuta eppure dolorosa e invalidante, e una rosa, a testimonianza della lotta contro i tumori al seno che, non dimentichiamolo, colpiscono pure una minoranza di uomini.

Foto di Laura Candiani

Foto di Laura Candiani
Erano presenti il sindaco, l’assessora Beatrice Giannanti, la consigliera Mila Cortesi e le rappresentanti di varie associazioni di volontarie, molto attive sul territorio: Annastaccatolisa, con la sua presidente Roberta Romani, A.l.i.c.e, Aendo, Scoprendo, Senza veli sulla lingua, con la presidente locale Elisa Buonanno. Un bel momento di festa, con tanto pubblico, ma anche di riflessione che ha toccato i cuori quando una giovane donna di provenienza congolese, oggi in salvo e curata con ripetuti interventi, ha raccontato quanto le è accaduto nel suo Paese, gli orrori subìti per l’instabilità politica e l’accanimento contro le persone innocenti, come lei e suo figlio di neppure tre anni. Le panchine colorate, in un luogo così visibile e accogliente, dove tutta la popolazione passa di continuo, sono solo simboli, è vero, ma devono servire a prendere consapevolezza e a prevenire: le violenze di ogni genere da un lato, l’insorgere di malattie dall’altro. L’unione e la collaborazione fra volontariato e amministrazioni locali, anche con iniziative del genere, può dare grandi risultati.
In copertina: Ponte Buggianese, piazza Rita Levi Montalcini. Foto di Laura Candiani.
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Articolo di Laura Candiani

Ex insegnante di Materie letterarie, dal 2012 collabora con Toponomastica femminile di cui è referente per la provincia di Pistoia. Scrive articoli e biografie, cura mostre e pubblicazioni, interviene in convegni. È fra le autrici del volume Le Mille. I primati delle donne. Ha scritto due guide al femminile dedicate al suo territorio: una sul capoluogo, l’altra intitolata La Valdinievole. Tracce, storie e percorsi di donne.