Donne resistenti e resilienti di ieri, di oggi e di tutti i tempi

Il Premio speciale “Scuola in verticale”, al IX Concorso Sulle vie della Parità, è stato assegnato a tre istituti di Lodi, di diverso ordine e grado, che hanno collaborato per la realizzazione del progetto, articolato e ricchissimo di materiali, Donne resistenti e resilienti di ieri, di oggi e di tutti i tempi: l’Ic Francesco Cazzulani, l’Itet Agostino Bassi e l’Iis Alessandro Volta. Hanno partecipato alla sezione C3 Percorsi di vita, di lavoro, di memoria ben 13 classi per un totale di 300 studenti, con la guida di 11 docenti: Giordana Pavesi, Marisa Chimento, Chiara Cornalba, Daniela Di Gaetano, Silvia Ferrari, Mariamaddalena Fiocchi e Sara Pozzoni per la scuola secondaria di primo grado, mentre Daniela Anna De Carlo, Monica Rossi, Antonella Suanno e Francesca Spagnoletta per i due istituti della secondaria di secondo grado. Questo approccio costituisce un momento di confronto e dialogo fra docenti e un elemento di forza per gli/le studenti che, appartenenti a classi e scuole diverse, si scambiano informazioni, esperienze e materiali, accrescendo il loro personale bagaglio formativo e culturale.

Nella relazione delle docenti leggiamo che sono state utilizzate documentazioni fornite dall’Ilsreco (Istituto lodigiano per lo studio della Resistenza e dell’età contemporanea) e dalla Società Italiana di Storia dello Sport, con la partecipazione a incontri con la storica Alice Vergnaghi e con gli storici Ercole Ongaro e Marco Giani. L’intervento della prof.a Vergnaghi in videoconferenza, incuriosendo ragazze/i sin da subito con la presentazione dei primi documenti fotografici, ha fatto sì che brandelli di storia, appresi passivamente dal libro di testo, prendessero forma nella loro fantasia, stimolando la loro mente a esplorare il contesto storico-socio-culturale della prima metà del ‘900 dell’Italia in generale e del lodigiano in particolare. Da parte loro ragazzi e ragazze, prendendo appunti durante il collegamento, sulla carrellata di immagini e fonti autografe e d’archivio puntualmente spiegate, hanno colto suggerimenti e indizi sugli abiti, gli usi, i costumi e sui valori politico-educativi di un universo sociale, soprattutto femminile, in piena evoluzione ed emancipazione proprio durante la Resistenza. Hanno inoltre raccolto cognomi e storie familiari della città di Lodi. Riordinando e assemblando gli appunti in classe, sono sorti dialoghi, stimoli e riflessioni su una condizione storica apparentemente lontana, ma oggigiorno ancora presente in numerosi conflitti, di cui il più vicino e temuto è la guerra in Ucraina. L’importanza del contributo dell’archivio è aver trasmesso alle/agli alunni la voglia di esplorare la Lodi del periodo pre e post fascista, suggellando l’importanza intrinseca della conservazione e archiviazione delle fonti storiche di qualsiasi tipo: scritte, audio e fotografiche.

Presentazione in breve del materiale prodotto

Le classi hanno poi assistito a un’intervista on-line, con domande da loro preparate, alla signora Luisa Folli, nipote di Luigia Mazzini Folli (una delle donne oggetto della ricerca) raccogliendo informazioni e materiali diversi, anche più intimi, utili a ricostruire il profilo della donna resistente e resiliente in tutte le sfaccettature dei suoi ruoli di madre, moglie, nonna e donna. Hanno anche ascoltato la viva voce di Luigia Mazzini Folli, intervistata dal prof. Ongaro nel 1996, trascritta a cura di Alice Vergnaghi. Il tutto sarà utilizzato per un progetto dell’Istituto Nazionale sulla valorizzazione delle figure femminili negli archivi della rete, nell’ottica di promuovere un racconto generazionale al femminile. È stata intervistata, inoltre, Patrizia Fiorini, giornalista de “Il Cittadino” (quotidiano del Lodigiano e Sud Milano) e donne comuni di età e provenienza etnica differenti. Infatti, ripercorrendo la vita delle sorelle Boccalini e il loro rapporto con lo sport, strumento di ribellione contro il fascismo che imponeva una figura della donna sottomessa al marito e impegnata nei lavori domestici, era emersa la presenza di pregiudizi che avevano ostacolato la carriera calcistica delle sorelle. Ciò aveva stimolato le/gli studenti a interrogarsi sulla situazione del calcio femminile oggi e sulla persistenza di questi pregiudizi. Le interviste sono state una risposta agli interrogativi sorti in classe. Le ricerche condotte hanno messo in risalto il valore di altri personaggi di grande importanza per la storia locale, come la figura poliedrica in ambito socio-culturale-artistico di Ettore Archinti.

Successivamente a queste attività preliminari, con il supporto di materiali bibliografici e sitografici, si sono svolti lavori in gruppi che hanno portato alla realizzazione di presentazioni multimediali su diversi aspetti legati alle figure delle donne oggetto di studio: biografie di diversi membri della famiglia Boccalini e di Mazzini Folli, approfondimenti su personalità dell’epoca che hanno avuto legami e hanno influenzato l’esperienza di vita delle protagoniste studiate, la società fascista di Lodi, i luoghi vissuti da queste figure, la condizione della donna, lo sport e i pregiudizi del tempo e attuali, la Resistenza in generale e quella al femminile del lodigiano in particolare, le deportazioni e le difficoltà nei campi di concentramento, il treno nell’immaginario del Novecento, le attività postbelliche di aiuto alle donne.

Altri gruppi hanno approfondito la ricerca con interviste e foto che hanno contribuito a dare una visione attuale dei temi trattati. Le classi hanno potuto visitare i luoghi di Lodi legati alla vita delle figure femminili prese in considerazione, fotografandoli e cogliendone le trasformazioni connesse al riutilizzo di alcuni edifici, che un tempo erano destinati ad altri scopi. Ne è scaturita un’analisi significativa attraverso il confronto tra fonti iconografiche e documentarie del passato con quelle attuali.

Ci sono stati incontri on-line che hanno permesso alle classi di conoscersi meglio e collaborare efficacemente, con scambio e condivisione di materiali. Ne è scaturita, quindi, un’importante esperienza di peer education che si è svolta in presenza nelle proprie classi e contestualmente in Meet con studenti di altre classi, richiedendo anche una particolare coordinazione e collaborazione a distanza tra ragazzi e ragazze durante l’esposizione, come ottimi esempi di obiettivi didattici quali “imparare a imparare” ed essere “imprenditori/imprenditrici di sé stesse”.
Alcune classi hanno approfondito le problematiche storico-sociali dell’epoca studiata creando slide con presentazioni multimediali, mentre altre hanno estrapolato contenuti per realizzare produzioni di carattere enigmistico, artistico e creativo, producendo attività di comprensione e rielaborazione dei contenuti (domande a risposte chiuse, vero o falso) e giochi enigmistici (rebus, cruciverba, il gioco delle sillabe, pixel art, crucipuzzle), pensati per essere proposti in una gara a punti tra le classi collegate in meet per sfidarsi. Tutto facilmente fruibile anche a studenti DSA, coinvolte/i a pieno titolo nella loro preparazione.

Non mancano fotomontaggi con didascalie e un campo da calcio in 3D con le regole del gioco del calcio femminile, disegni dei momenti salienti della vita delle protagoniste, ricerche sulle sorelle calciatrici e sulle loro compagne di squadra, rielaborazione dei contenuti e progettazione di carte d’identità “creative” aventi come protagoniste Marta e Rosetta Boccalini, realizzazione di un mazzo di carte da gioco ispirato all’esperimento calcistico del GFC, un originale calendario che evoca i momenti della vita di Luigia Mazzini Folli, un carteggio immaginario tra Archinti e Luigia Mazzini Folli, che costituirà un esercizio di scrittura creativa, ma anche una canzone rap che ricorda le sorelle calciatrici. Interessanti l’acquisizione e la rielaborazione dei materiali concernenti l’epoca fascista attraverso la scuola e lo sport femminile, così come l’analisi della figura della donna sin da inizio Novecento fino al secondo dopoguerra, in particolare nel territorio Lodigiano, fino ai diritti femminili acquisiti lungo il secolo. Tali produzioni, in un’ottica di classe ribaltata, hanno migliorato anche le capacità espositive delle e degli alunni, e saranno di supporto alla preparazione degli argomenti d’esame per entrambi gli ordini di scuola. Un’altra classe si è cimentata nella composizione di un copione utile alla produzione di riprese video per realizzare un’intervista creativa a una delle partigiane lodigiane protagoniste del progetto: la signora Mazzini Folli, (realizzandone e il suo disegno e un vero e proprio personaggio/protagonista interlocutrice dell’ideale intervista) che, passeggiando per Lodi, interloquisce, riesuma e rievoca, del periodo storico della resistenza, il sentimento di singolare orgoglio delle donne partigiane e resilienti della città lombarda di Lodi affine a quello delle donne anelanti la libertà nella storia di tutti i tempi, in ogni stato e regione: la lotta e la resistenza infinita contro l’oppressione e le sopraffazioni della vita. In un breve tour in città le alunne della classe, dirette da alcuni compagni/registi, si sono pertanto improvvisate attrici, ma di vere e intime storie familiari documentate da fonti storiche, perché autografe, quali cartoline, vaglia postali e lettere dai campi di concentramento.

Incontro ideale con Luigia Mazzini Folli

Le figure femminili scelte, le sorelle Boccalini e Luigia Mazzini Folli, sono state proposte, con una lettera scritta dalle classi all’amministrazione comunale, per l’intitolazione di spazi pubblici locali. In particolare le scuole chiedono di intitolare una via o far posizionare una pietra d’inciampo di fronte al monumento della Resistenza di Lodi dedicata a Luigia Mazzini Folli, donna impegnata politicamente, resistente partigiana, deportata politica nel lager di Ravensbruck, madre e moglie, portatrice di valori di solidarietà, onestà intellettuale, sincerità e coraggio.

Luigia a Ravensbruck

Propongono, inoltre, di intitolare un centro sportivo o un campo di calcio alle sorelle Boccalini, protagoniste della prima esperienza calcistica femminile in Italia durante il fascismo, al fine di render nota la loro lotta per l’emancipazione e per il diritto all’attività sportiva a livello agonistico, un traguardo al femminile non ancora pienamente raggiunto. Le sorelle Boccalini e Luigia Mazzini Folli sono donne esemplari della città di Lodi, che hanno agito a rischio della loro vita in quanto anelanti la libertà e l’altruismo, principi fondanti la storia di tutti i tempi e altamente attuali per contrastare ogni forma di oppressione e prevaricazione.

Questa la motivazione della giuria del concorso, che evidenzia luci e ombre del complesso percorso: «Il lavoro risulta pertinente con gli obiettivi e i criteri assegnati nel bando. La documentazione è molto ampia e articolata, i mezzi espressivi utilizzati sono originali e ben realizzati. La motivazione delle intitolazioni è ben espressa. Il materiale, tuttavia, risulta un po’ dispersivo, anche se si comprende bene che il lavoro realizzato è esteso e originale, decisamente apprezzabile, ma talvolta penalizzato dalla frammentarietà del materiale. Molto apprezzabile il rapporto con le istituzioni».

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Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di aggiornamento per docenti, in particolare sui temi delle politiche di genere. È referente provinciale per Lodi e vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile. Collabora con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea. È stata Consigliera di Parità provinciale dal 2001 al 2009 e docente di filosofia e scienze umane fino al settembre 2020.

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