Quanto mai attuale e necessaria la mostra Picasso e Guernica. Genesi di un capolavoro. Contro tutte le guerre, allestita al Man (Museo d’Arte Provincia di Nuoro), curata da Michele Tavola, che rimarrà aperta fino al 19 febbraio prossimo. Di questo bel museo abbiamo parlato altre volte perché è diventato una eccellenza a livello nazionale grazie alle sue esposizioni curate, originali, importanti, spesso con uno sguardo attento alla produzione femminile; da citare almeno le mostre dedicate negli anni alle fotografe Lisetta Carmi e Vivian Maier, per la prima volta presentata al pubblico italiano nel 2015, alle istallazioni di Sonia Leimer, alle futuriste, all’artista sassarese Edina Altara (Vv n.133).
Questa volta il protagonista è Pablo Picasso (1881-1973), ma in verità non è da meno il ruolo delle donne sarde con il loro prezioso, antichissimo lavoro, come vedremo. Di Guernica e dei tragici eventi a cui fa riferimento pensiamo di sapere molto e migliaia di persone visitano ogni anno il Museo Reina Sofía di Madrid proprio per vedere da vicino l’opera e per scoprirla nei dettagli, confrontandola con altri capolavori dell’artista catalano lì esposti. Si sa pure che il dipinto, anche per le dimensioni, non viene più spostato dalla sua sede, ma è bello scoprire che siamo di fronte a un anniversario degno di celebrazione. Infatti settanta anni fa, dal 23 settembre al 31 dicembre 1953, insieme a oltre trecento opere, Guernica con i suoi quasi otto metri di ampiezza fu esposta per la prima e unica volta in Italia, nel Palazzo Reale di Milano, nella sala delle Cariatidi, dove ancora comparivano segni dei bombardamenti; proprio le tracce del recente conflitto avevano convinto l’artista ad accettare l’invito. Il Man ricorda dunque il passaggio italiano di questo capolavoro, «fondamentale per una generazione di autori e critici d’arte, ma soprattutto di cittadini la cui coscienza è ancora scossa profondamente dal valore assoluto di una immagine e dal suo messaggio eterno» (dai pannelli esplicativi presenti nelle sale, come le citazioni successive). Ma un’altra ricorrenza si affaccia: sono infatti venti anni da quando a Nuoro venne allineata in questo stesso spazio espositivo l’intera raccolta di cento incisioni di Picasso degli anni dal 1930 al ’37 dal titolo complessivo Suite Vollard. Il benvenuto al terzo piano ci viene dato dalla trascrizione del celebre dialogo fra Picasso e l’ufficiale tedesco che, davanti a Guernica, esclamò: «Avete fatto voi questo orrore, maestro?» a cui fu risposto fermamente: «No, l’avete fatto voi!». La sosta successiva consiste nella video-istallazione con la regia di Manuelle Mureddu che introduce all’opera, alla sua genesi faticosa e sofferta, alle vicende politiche e sociali che avevano formato l’uomo e il suo pensiero «invadendo ogni angolo delle sue giornate e assorbendo l’artista per giorni inesausti di passione e pittura». Ma poi appare qualcosa di miracoloso e stupefacente, illustrato da un efficace video che scava nelle fasi del lungo lavoro, sui volti assorti, sulle mani operose: davanti ai nostri occhi sono esposti sei grandissimi arazzi in scala 1:1 che riproducono fedelmente particolari significativi e simbolici del dipinto, realizzati dalla sapienza delle artigiane tessitrici della Barbagia. Un lavoro immenso, certosino, fatto a telaio verticale completamente a mano, con lana di pecora sarda; Tessere la pace. Omaggio a Guernica: un progetto grandioso ideato dallo Studio Pratha di Nuoro, con la direttrice creativa Graziella Carta e la designer Laura Lai. Ma per poter ammirare un tale risultato ci voleva tutta l’esperienza tramandata da generazioni delle maestre Lucia Piredda, Alberta Pinna, Lucia Todde, Rosaria Ladu, Gonaria Todde.


Foto di Laura Candiani

I manufatti consistono in una «tessitura piana a coda di rondine con trama a vista, caratterizzata dal fatto che, a ogni cambio di colore in senso longitudinale, ogni corso di trama avvolge il primo filo dell’ordito interessato da un altro colore, condividendolo così, a corsi alternati, con le trame di tono diverso. Il risultato è un tessuto estremamente compatto e a doppio diritto perfetto».


Foto di Laura Candiani
Nell’ambiente successivo sono esposte alcune opere del maestro, fra cui l’acquaforte Donna torero. Ultimo bacio? (1934) e la bellissima puntasecca Ritratto di Dora Maar con lo chignon (1936) che ci introduce all’altra protagonista della mostra: la fotografa parigina e all’epoca compagna di Picasso Dora Maar (1907-1997). Sono suoi infatti i numerosi scatti che testimoniano la vera e propria genesi del capolavoro, dalle fasi preparatorie alla conclusione. Qui ammiriamo l’artista nell’entusiasmo della realizzazione, nel vortice della creazione, nel fare e disfare, nei momenti chiave della straordinaria impresa. La mostra vera e propria si conclude con un piccolo manifesto realizzato da Miró per finanziare la resistenza repubblicana mentre viveva in Francia da esule.

Scendendo al secondo piano nel palazzo di via Sebastiano Satta si possono apprezzare le collezioni permanenti del Museo di recente ampliate; fra le opere presenti va segnalato sicuramente il bel dipinto di Mario Sironi La madre che cuce (1905-6), ma non si possono non citare le due delicate illustrazioni a china e tempera di Edina Altara (1898-1983) destinate al calendario Viset del 1923. Una sezione importante riguarda poi la grande fotografa Lisetta Carmi (1924-2022) che proprio in Sardegna realizzò moltissimi scatti, in vari momenti e in vari luoghi, fra gli anni Sessanta e Settanta, in abitazioni private e all’aperto, cogliendo dettagli originali, sguardi, scorci, ma pure attività quotidiane tipicamente femminili come la lunga e complessa lavorazione del pane carasau. Impossibile concludere senza fare ancora una volta il punto sull’estro della maestra fra le maestre: la geniale Maria Lai (1919-2013) di cui sono esposte due raffinate creazioni in tessuto: Sono qui e Trame in un dialogo fra le arti davvero unico e straordinario.

Foto di Laura Candiani

Foto di Laura Candiani
Per chi vive in Sardegna o progetta un viaggio, visitare Nuoro e il Man in questo periodo è un’occasione da non perdere, senza trascurare altre eccellenze in città, come il Museo del Costume, il Museo Archeologico Giorgio Asproni, la casa-museo di Grazia Deledda, il magnifico Monte Ortobene con il suo ricco patrimonio naturale e la sua preziosa fauna selvatica.
In copertina: Guernica. Arazzo. Foto di Laura Candiani.
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Articolo di Laura Candiani

Ex insegnante di Materie letterarie, dal 2012 collabora con Toponomastica femminile di cui è referente per la provincia di Pistoia. Scrive articoli e biografie, cura mostre e pubblicazioni, interviene in convegni. È fra le autrici del volume Le Mille. I primati delle donne. Ha scritto due guide al femminile dedicate al suo territorio: una sul capoluogo, l’altra intitolata La Valdinievole. Tracce, storie e percorsi di donne.