In passeggiata con Ersilia Bronzini Majno

Apro le mail e… sorpresa! Invito alla cerimonia d’intitolazione della Passeggiata Ersilia Bronzini Majno. Dopo anni di attesa, di raccolta firme, di petizioni la “nostra” Ersilia camminerà ancora sul suolo di Milano, in compagnia delle persone che percorreranno questa passeggiata e leggeranno che fu attivista e fondatrice dell’Asilo Mariuccia. Ma noi di lei sappiamo molto di più…

Data dell’evento, venerdì 17 febbraio, nel 90° della sua morte.
Ohi ohi! È giorno di sciopero dei trasporti. Subito si allarmano le associate a Toponomastica femminile e le femministe a cui si estende l’invito.
Che si fa? Impensabile usare l’auto per raggiungere il luogo della cerimonia.

Un punto centralissimo, e questo ci piace, perché le “nostre” donne benemerite le vogliamo nel cuore della città, per non dare l’idea che sono marginali. Vabbè, abbiamo delle buone gambe e poi qualche mezzo di superficie passa ogni tanto e con tram o con bus ce la faremo ad arrivare. Dobbiamo farcela, imperativo categorico!

Ed ecco il giorno fatidico. Meglio avviarsi con un anticipo prudenziale, nel caso fosse necessario farsi tutta la strada pedibus calcantibus, cioè qualche chilometro a ritmo serrato. Colpo di fortuna, passa un glorioso tram milanese. Acchiappato al volo senza nemmeno guardare il numero.
Ah, però il numero era importante… questo tram transita a due piazze di distanza dalla meta. Niente paura, il tempo non manca e la passeggiata si annuncia di estremo interesse perché un primo tratto è dedicato a Emanuela Setti Carraro, vittima di mafia, e qui cominciamo a toglierci il cappello. Infine compare la targa da inaugurare oggi. Per ora è coperta dal drappo con il simbolo del Comune di Milano pronto a essere calato al momento dell’intitolazione ufficiale. Tutto intorno sono raccolti gruppetti di femministe, di rappresentanti delle autorità e di simpatizzanti a vario titolo. Ci riconosciamo nel gruppo di coloro che, fedeli al ricordo delle donne che hanno dato tanto alla Storia di Milano, non mancano mai a questo tipo di cerimonia. Noi di Toponomastica femminile ci distinguiamo per lo striscione che recita Le strade libere le fanno le donne che le attraversano.

E penso a Mita Galbiati che, fino a quando glielo ha permesso la salute, ha sorretto insieme a me un lembo, a testa alta, respirando a fatica, ma fiera di esserci. Ci allineiamo in perfetta continuità con lo striscione della Casa delle Donne, rappresentata dalla presidente Anita Sonego. Siamo amiche di striscione-e-di-visione e per entrambe Ersilia è un faro di luce. Giunge il momento. Scende il drappo e appare la targa. Finalmente! Abbiamo aspettato a lungo e siamo commosse. Si alternano i discorsi e ci è caro che, spinta quasi a forza da Marina Cattaneo vicepresidente di Fondazione Anna Kuliscioff, anche Angela Gavoni, come previsto dal protocollo, parli a nome di Unione femminile nazionale, associazione fondata da Ersilia con altre figure colte, laiche, progressiste che firmarono il primo manifesto programmatico; tra queste Ada Negri, Carolina Ponzio, Nina Ottolenghi Levi…

Grazie alla gentile attenzione per l’universo delle donne di Antonella Amodio, dello staff dell’Assessorato alla Cultura per le relazioni internazionali, siamo in grado di leggere l’intero discorso dell’Assessore Tommaso Sacchi che così esordisce: «Porto con piacere i saluti del Sindaco, della Giunta e i miei personali all’inaugurazione di questa Passeggiata dedicata a Ersilia Bronzini Majno. Saluto e ringrazio Mattia Abdu, Presidente del Municipio 1; Elena Lattuada, Delegata del Sindaco alle Pari opportunità di genere e la Consigliera comunale Diana De Marchi; Emanuela Baio, Presidente della Fondazione asilo Mariuccia; Angela Gavoni Presidente dell’Unione femminile nazionale; il dr. Edoardo Majno, pronipote di Ersilia Bronzini Majno; le rappresentanti di Toponomastica femminile e dell’Unione femminile presenti qui numerose.

In occasione del novantesimo anniversario della sua morte, inauguriamo questo sito cittadino dedicandolo a una delle più grandi figure femminili del panorama culturale e sociale milanese e italiano. Una donna fra le più illuminate nella storia della città di Milano, che ha speso la sua intera esistenza a favore dei più deboli e che ha messo i suoi privilegi, il suo talento, le sue capacità e la sua determinazione al servizio delle donne e dei minori, dando voce a chi fino a quel momento non l’aveva avuta. L’intitolazione a Ersilia Bronzini Majno è pertanto dovuta al suo profondo impegno politico e sociale e al significativo contributo che ha dato al miglioramento delle condizioni di vita di donne e bambini a Milano.

Ersilia Bronzini Majno

Orfana di madre, dopo un’infanzia segnata dalle difficoltà economiche del padre, nel 1883, a ventiquattro anni, Ersilia sposa il giovane avvocato Luigi Majno, difensore di molte cause dei lavoratori, e inizia il suo impegno politico con lo scopo di emancipare le donne della classe lavoratrice dallo sfruttamento e dall’ignoranza e a migliorarne le condizioni di vita e di salute. Tra le numerose iniziative in cui Ersilia Bronzini Majno è stata promotrice voglio ricordare la sua fattiva collaborazione al Servizio di Guardia medica gratuita per le donne indigenti, fondato nel 1888 da Alessandra Ravizza, durante la quale aggiunge al servizio medico anche la possibilità per le proletarie di parlare dei propri problemi di vita e di lavoro con altre donne. Insieme alle altre attiviste del movimento di emancipazione femminile fonda, nel 1899, l’Unione femminile nazionale, che diventa il centro propulsore cittadino e nazionale delle lotte per i diritti civili, sociali e politici. Nel 1901 dà vita al periodico Unione femminile, che dirigerà fino al 1905, come voce e spazio di elaborazione teorica della omonima organizzazione.

Pioniera di un modello di assistenza sociale, che diverrà paradigmatico e i cui criteri son ancora considerati validi, realizza una delle opere più significative dell’Unione femminile: gli Uffici indicazioni e assistenza che il Comune di Milano prenderà a modello. Ersilia Bronzini Majno è tra le più attive sostenitrici di una legge per la tutela della gravidanza e della maternità delle lavoratrici, impegnandosi senza risparmiarsi nell’attivazione delle Casse di maternità. Presidente dell’Associazione Generale delle Operaie e nel 1900 prima donna nella storia dell’Italia nominata consigliera di amministrazione dell’Ospedale Maggiore di Milano.

In seguito alla morte della figlia Maria “Mariuccia”, nel 1902, fonda l’Asilo Mariuccia, storica istituzione milanese, creata per il recupero delle bambine e delle ragazze vittime di abusi sessuali, a cui dedicherà tutte le sue energie fino alla fine della propria vita. La sua lotta allo sfruttamento e all’abuso sessuale si concretizza anche tramite la sua opera all’interno del Comitato contro la Tratta delle Bianche con l’obiettivo primario di contrastare la prostituzione.
La sua vita, spesa accanto a bambini e alle bambine che vivono un grave disagio sociale la porta a studiare proposte per il trattamento dei minori che commettono reati e il suo contributo, insieme a quello del marito Luigi Majno, sarà determinante per l’istituzione di un Tribunale per i minorenni.

La scelta di intitolare questa Passeggiata a una donna dimostra l’effettivo impegno nell’andare a colmare il gap di genere esistente nella toponomastica cittadina, concretizzando quindi uno dei valori cardine di questa Amministrazione: la parità di genere. Riconoscere alle donne i loro meriti e farli conoscere restituendo loro il giusto posto nei libri di storia scritti finora quasi esclusivamente al maschile.
Un impegno che si rinnoverà nelle prossime settimane, in occasione della festività dell’8 marzo, con una nuova intitolazione dedicata ai diritti delle donne. Quest’ultima frase ci incuriosisce e proprio oggi, grazie alla nostra socia Giovanna Criscuolo, preziosa fonte di scoperte, apprendiamo di che si tratta: Il parco delle donne. Sarà inaugurato l’8 marzo e noi ci saremo. Grande festa! Siamo/siete tutte invitate!

***

Articolo di Nadia Boaretto

Nadia Boaretto, residente fra Milano e Nizza (Francia). Laureata in lingue e letterature straniere all’Università Bocconi. Ex insegnante di inglese, traduttrice, attiva partecipante a testi del teatro di figura, nella fattispecie di una importante compagnia marionettistica. Femminista, socia fondatrice della Casa delle Donne di Milano. È attualmente attiva nel movimento a tutela dell’acqua pubblica, contro la privatizzazione.

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