Camminando per Roma sulle tracce delle donne

In occasione dell’8 marzo Toponomastica femminile e l’associazione Muovi Municipio I hanno unito le forze per una iniziativa volta a conoscere i nomi e le storie delle donne a cui sono intitolate strade locali. Muovi Municipio I è un progetto che nasce nel 2017 per promuovere gli effetti benefici dell’esercizio fisico sulla salute e come occasione di incontro per chi abita nel quartiere. I percorsi creati dall’associazione si snodano per le strade di Roma, passando per il centro o sfruttando le tante aree verdi come Villa Borghese, e col tempo si sono estesi anche in zone più periferiche come Roma Nord; un “capotreno” guida il gruppo di persone che partecipano alla camminata – tutto gratuito e a titolo volontario, ognuno cosciente di quali siano i suoi limiti – mantenendo il passo e assicurandosi di raggiungere le varie tappe.

Il percorso di cui parliamo si snoda dunque nel Municipio I, centro e cuore artistico della città, formato da 20 rioni più quello che era prima il XVII Municipio. Quasi tremila anni di storia si sono stratificati in questa zona, a partire dai primissimi insediamenti del IX secolo fino all’Ottocento, quando Roma divenne capitale d’Italia proseguendo fino ai giorni nostri. Come ovunque del resto, le intitolazioni femminili sono in minoranza, spesso legate a sante o a epiteti della Vergine Maria; eccetto le regine e le principesse di casa Savoia le altre donne sono quasi del tutto assenti. Creare un percorso che mettesse in risalto i nomi femminili non era quindi una sfida facile, ma Muovi Municipio non si è tirata indietro e ha tracciato un bellissimo itinerario nel cuore di Roma, di grande valore sia culturale che paesaggistico.

Si parte da Ponte Margherita, che ricorda la prima regina postunitaria, per raggiungere Piazzale Flaminio, passando da vie dedicate ad altre donne di casa Savoia: Maria Adelaide, moglie di Vittorio Emanuele II, Maria Cristina, la Reginella santa consorte di Ferdinando II, Clotilde, figlia di Vittorio Emanuele II, e Luisa, una delle più abili politiche della sua epoca, madre di Francesco I di Francia e di Margherita di Navarra, regina e letterata. Da Piazza del Popolo si imbocca via del Babuino per poi svoltare a destra in via Laurina e sbucare su via del Corso. Poco prima di giungere a Piazza Venezia si prende ancora a destra per attraversare il piazzale dedicato al Collegio Romano, fondato da Ignazio di Loyola. Dal rione Campo Marzio si passa ora al rione Pigna. Via del Pie’ di marmo, poi via Santa Caterina da Siena ci collega a Piazza della Minerva, con la bella basilica di Santa Maria sopra Minerva e la statua dell’elefantino, noto come il “pulcin della Minerva” (derivato da “porcin” perché nel 1667, quando venne posizionato, il popolo lo scambiò per un maiale), scolpita da Bernini. Si prosegue per via Santa Chiara, con l’omonima chiesa. Tagliando per largo della Costituente si arriva a Piazza Madama, davanti alla sede del Senato della Repubblica (in foto), un tempo abitazione di Madama Margherita d’Austria, a cui la piazza e il palazzo devono il nome. Dopo aver percorso per un breve tratto Corso Rinascimento, si svolta per via Santa Giovanna d’Arco e imboccata via della Scrofa, che diventa via di Ripetta dopo Piazza Cardelli, si prosegue fino a Ponte Cavour; superato il fiume, lo si costeggia per un tratto per svoltare in via Marianna Dionigi e raggiungere Piazza Cavour. Da lì, superata la Chiesa Valdese, si percorre via Federico Cesi fino a Piazza della Libertà e chiudere il nostro anello sul Ponte Margherita.

Segue l’elenco delle donne incontrate in questa bella passeggiata con una loro breve biografia, per conoscere meglio il loro operato.

Ponte Regina Margherita

Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia (20 novembre 1851 – 4 gennaio 1926) è stata la prima regina. Sposò il cugino Umberto a diciassette anni, divenendo regina consorte nel 1878, anno in cui nacque il futuro re d’Italia Vittorio Emanuele III. Margherita fu una figura unificante per il neonato Regno d’Italia: nonostante fosse una fervente conservatrice comprese l’importanza di presentarsi al popolo come una moglie devota – anche se il matrimonio fu molto infelice – e una benefattrice. Ovunque andasse si prodigava in opere caritatevoli, accattivandosi la benevolenza dei sudditi (la pizza margherita porta il suo nome) e attorno a lei si creò un vivace circolo di intellettuali e artisti. Fu un punto di riferimento per tutta l’Italia anche dopo la morte del marito a seguito di un attentato nel 1900: da lì condusse una vita più appartata ma sempre e comunque improntata alla sua “missione dinastica”, continuò le opere di bene fino alla fine dei sui giorni, aprendo le porte della sua residenza di via Veneto alla Croce Rossa e a chiunque avesse bisogno di rifugio e cure. Nonostante la sua indole reazionaria – negli ultimi anni fu a favore della ascesa al potere del fascismo – possedeva moltissime macchine e le guidava, fu la prima donna a scalare il Monte Rosa e si dimostrò sempre autonoma e decisa, ben lontana dall’ideale di donna sottomessa in cui lei stessa credeva.

Via Maria Adelaide

Maria Adelaide d’Asburgo Lorena (3 giugno 1822 – 20 gennaio 1855) fu la prima moglie di Vittorio Emanuele II di Savoia e regina di Sardegna. Donna colta e caritatevole, si impegnò per stemperare la politica anticlericale del governo assieme alla suocera Maria Teresa. Ebbe otto tra figli e figlie, di cui cinque le sopravvissero fra cui il futuro re Umberto I. Morì nel 1855 per una gastroenterite aggravata dalla spossatezza per le continue gravidanze, una morte sentita sia dalla famiglia Savoia che dai sudditi.

Via Maria Cristina

Maria Cristina di Savoia (14 novembre 1812 – 31 gennaio 1836) fu regina consorte delle Due Sicilie e moglie di Ferdinando II. Cristiana devota, adottò uno stile di vita modesto per il suo status. Il suo carattere gentile ne fece una amata benefattrice e le valse l’affettuoso nomignolo Reginella santa; riuscì anche a stemperare il carattere aggressivo del marito influenzandolo verso una politica più conciliante e meno repressiva. Morì dando alla luce l’unico figlio maschio e ultimo re delle Due Sicilie, Francesco. Nel 2014 la Chiesa l’ha beatificata.

Via Principessa Clotilde

Maria Clotilde di Savoia (2 marzo 1843 – 25 giugno 1911) fu la primogenita di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide. Per volere politico di Cavour, che voleva assicurarsi il sostegno della Francia per la causa risorgimentale, andò in sposa a Girolamo Buonaparte, nipote di Napoleone III. Non ebbe mai alcun interesse per la corte imperiale francese preferendo dedicarsi alla beneficenza, ciò la rese amata sia dalla famiglia del marito che dalla popolazione parigina. Nel 1942 iniziò la causa di beatificazione, oggi ancora aperta.

Via Luisa di Savoia

Luisa di Savoia (11 settembre 1476 – 22 settembre 1531), figlia di Filippo II di Savoia e di Margherita di Borbone. Andò in sposa a Carlo di Valois, da cui ebbe Francesco I, poi re di Francia, e Margherita, letterata e consorte del re di Navarra Enrico II. Donna intelligente e acuta, rimasta vedova fu lei a muovere lo scacchiere politico francese ed europeo a favore di Francesco, che la tenne sempre vicino a sé come consigliera e per due volte la nominò reggente in sua assenza, e di Margherita, assicurando la sua discendenza sul trono di Francia. Passò alla storia per la Pace delle due dame, stipulata con Margherita d’Asburgo, vedova del fratello Filippo II, per liberare i suoi due nipoti e assicurarsi il controllo della Borgogna.

Via Laurina

Laura Martinozzi (22 aprile 1639 – 19 luglio 1687) fu una delle nipoti del cardinale Mazzarino, influente consigliere del re di Francia Luigi XIV. Andò in sposa al duca Alfonso IV d’Este, erede del ducato di Modena e Reggio, a cui diede Maria Beatrice, futura regina d’Inghilterra, e l’erede Francesco. A 23 anni rimase vedova e si assunse la responsabilità di governare il ducato per conto del figlioletto. Usò il pugno di ferro sia contro i briganti che nella raccolta delle tasse per rimpolpare le casse pubbliche, fondi che usò poi per opere di bene e restaurare borghi e città. Quando Francesco prese i pieni poteri passò il resto della vita viaggiando tra Francia, Inghilterra e Italia.

Via Santa Caterina da Siena

Caterina di Jacopo di Benincasa (25 marzo 1347 – 29 aprile 1380) è stata una delle più importanti teologhe e filosofe d’Italia. Senese di origini modeste, fin da giovane mostrò tenacia e fede incrollabili, attivandosi per l’assistenza delle persone povere e/o malate e mediando tra le famiglie coinvolte in faide, che le valse un folto seguito di devote e devoti. Ha intessuto fitti rapporti epistolari con le più importanti figure religiose e politiche della sua epoca, parlando di teologia e filosofia e descrivendo le sue visioni mistiche. Fu canonizzata nel 1461 e proclamata patrona d’Italia nel 1939.

Via della Minerva

Minerva era la dea romana della lotta, dell’eroismo, della guerra per giusta causa, della saggezza e protettrice dell’artigianato, inventrice dei numeri, del telaio e del carro. Venerata dagli antichi popoli italici – gli Etruschi la chiamavano Menvra – la sua figura si fuse con quella di Atena, la dea greca di cui è considerata equivalente. A lei si rivolgeva chi era in cerca di sapienza, ispirazione nelle arti o chiedeva la protezione dello Stato. Il suo tempio sull’Aventino fu finanziato da intellettuali e artisti.

Via Santa Chiara

Chiara d’Assisi (16 luglio 1194 – 11 agosto 1253) fu una delle più importanti religiose della storia. Fondò l’ordine delle Clarisse e fu cara amica di Francesco d’Assisi. Di nobili origini, fin da giovane mostrò autonomia e coraggio pari solo alla sua devozione: contro il volere della famiglia si fece monaca e divenne l’esponente di spicco del movimento francescano. Fu la prima donna a redarre una regola monastica, che proibiva il possesso di qualunque proprietà. Fu santificata nel 1255.

Piazza Madama

Margherita d’Austria, detta Madama (1522-86), fu la prima figlia naturale di re Carlo V. Prima sposa di Piero de’ Medici e poi di Ottavio Farnese, governava autonomamente i propri territori, che si estendevano tra Umbria, Abruzzo e Lazio. Si prodigò in opere di bene e restauri, e attorno a lei si creò un vivace salotto intellettuale. A lei è intitolato anche Palazzo Madama, un tempo sua residenza e attualmente sede del Senato.

Via Giovanna d’Arco

Jeanne d’Arque (1412-31) fu una condottiera francese vissuta durante la Guerra dei cent’anni. Si arruolò nell’esercito francese proclamando che quello fosse il volere di Dio; contro ogni aspettativa ottenne subito una lunga serie di vittorie. Mostrando un’innata capacità di intuire gli spostamenti degli eserciti in campo aperto e dotata di grande carisma al punto che numerosi cavalieri e nobili le giurarono fedeltà, riuscì a ribaltare le sorti della guerra e a riportare la corona di Francia sulla testa di un Valois. Venne poi catturata e venduta all’esercito inglese, che a seguito di un processo farsa la condannò a morte sul rogo. È la santa patrona di Francia.

Via Marianna Dionigi

Marianna Candidi (3 febbraio 1756 – 10 giugno 1826), meglio conosciuta col cognome del marito Dionigi, fu un’intellettuale romana. Ebbe sette tra figli e figlie, che non le impedirono di dedicarsi alla sua passione per la cultura: studiò musica, lingue classiche e moderne, e divenne un’abile pittrice paesaggistica, argomento su cui pubblicò il libro Precetti elementari sulla pittura de’ paesi. Il suo salotto divenne punto di ritrovo della classe intellettuale italiana e straniera: vi passarono personaggi come Leopardi, Shelley e Canova. Fu anche un’appassionata archeologa, che disegnava e descriveva nei suoi diari tutte le sue avventure negli antichi centri della regione, che diverranno poi un libro: Viaggi in alcune città del Lazio che diconsi fondate dal Re Saturno.

Il percorso della passeggiata

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Articolo di Maria Chiara Pulcini

Ha vissuto la maggior parte dei suoi primi anni fuori dall’Italia, entrando in contatto con culture diverse. Consegue la laurea triennale in Scienze storiche del territorio e della cooperazione internazionale e la laurea magistrale in Storia e società, presso l’Università degli Studi Roma Tre. Si è specializzata in Relazioni internazionali e studi di genere. Attualmente frequenta il Master in Comunicazione storica.

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