2023 report on gender equality in the EU

Che la parità fra donne e uomini sia uno dei valori fondamentali dell’Unione Europea non è certo una novità. La sua promozione è un obbligo sancito dal Trattato stesso, a cui la strada è stata spianata anche grazie al fondamentale contributo delle nostre Madri Costituenti, che si sono battute per inserire in Costituzione il sesso come prima delle principali discriminazioni da combattere, affinché a tutti e a tutte fosse assicurata la medesima dignità sociale.

La battaglia contro gli stereotipi continua ad essere ritenuta di primaria importanza dall’UE, in quanto, finché non ci sarà parità di genere, sarà impossibile perseguire l’idea di uno sviluppo veramente sostenibile e quindi raggiungere pienamente i 17 obiettivi dell’Agenda 2030, fissati dai governi dei 193 paesi membri dell’ONU.

È chiaro che, in un panorama così ampio, servono dati e riferimenti concreti per chi prende le decisioni politiche. Di fondamentale importanza, in tal senso, sono le ricerche svolte dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (European Institute for Gender Equality – EIGE), diventate il centro di conoscenza dell’UE in materia e strumenti indispensabili per definire obiettivi e strategie specifiche. 

La situazione in Europa sta migliorando – lo confermano i dati forniti dall’EIGE – seppur molto lentamente: avvenimenti recenti come la pandemia di Coronavirus e la Guerra in Ucraina, che hanno interessato e sconvolto tutto il mondo, hanno rappresentato un pesante ostacolo nell’evoluzione dell’uguaglianza di genere. Nonostante tutto, negli ultimi decenni l’UE ha compiuto notevoli progressi in materia di parità di genere, grazie a norme sulla parità di trattamento e all’inserimento della dimensione di genere in tutte le altre politiche, o grazie anche a provvedimenti specifici per la promozione della condizione femminile.

L’Europa formula, a tal proposito, precisi piani pluriennali, per delineare l’approccio strategico per la parità di genere nel periodo in questione. Nel 2020, la Commissione Von der Leyen ha messo a punto l’ambiziosa strategia 2020-2025, fissando la tabella di marcia che l’Europa sta seguendo in questi anni. Tale tabella presenta un piano per compiere progressi significativi verso un Europa garante della parità di genere: un’Unione in cui donne e uomini, ragazze e ragazzi siano liberi di perseguire le loro scelte di vita, abbiano pari opportunità e possano, in ugual misura, partecipare e guidare la nostra società europea. Gli obiettivi principali sono: porre fine alla violenza di genere; combattere gli stereotipi di genere; colmare il divario di genere nel mercato del lavoro; raggiungere la parità nella partecipazione ai diversi settori economici; far fronte al problema del divario retributivo e pensionistico fra uomini e donne; colmare il divario e conseguire l’equilibrio di genere nel processo decisionale e nella politica. 

La strategia persegue il duplice approccio dell’inserimento della dimensione di genere in tutte le politiche, combinato con interventi mirati, la cui attuazione si basa sul principio trasversale dell’intersettorialità.

Ogni anno, dal 2014, l’Unione Europea predispone anche una relazione su questo tema, allo scopo di fare il punto della situazione e osservare lo sviluppo dei vari punti della strategia in atto.

La relazione 2023, la terza pubblicata nell’ambito della Strategia per la parità di genere 2020-2025, fa proprio questo: analizza la situazione nell’Unione, evidenziando i risultati conseguiti nei settori chiave della strategia, a livello generale e nei singoli Stati Membri, illustrando esempi interessanti di situazioni specifiche e riportando alcuni progetti finanziati dall’UE.

L’anno appena trascorso, il 2022, è stato l’anno in cui l’Europa è gradualmente – e ci auguriamo definitivamente – uscita dalla pandemia di COVID-19. È stato anche un anno in cui sono stati compiuti passi fondamentali verso un mondo più equo. Per esempio, dal momento che nell’Unione non esiste ancora nessun atto legislativo che si occupi peculiarmente di violenza contro le donne e di violenza domestica, a marzo, la Commissione ha proposto una direttiva specifica, allo scopo di garantire in tutta l’UE un livello di protezione minimo.

A ottobre, poi, l’UE ha adottato la direttiva sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società che, a dieci anni dalla sua proposta, garantirà a molte donne qualificate per i posti al vertice una reale possibilità di ottenerli.

Sulla questione retributiva, invece, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla proposta della Commissione: nuove norme contribuiranno a garantire che il principio della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore, sancito nel Trattato fin dal 1957, diventi finalmente una realtà sul campo.

Il Consiglio ha poi adottato due Raccomandazioni che la Commissione aveva presentato nell’ambito della Strategia europea per l’assistenza: una sull’assistenza a lungo termine e una sull’educazione e l’assistenza alla prima infanzia.

Infine, nel febbraio del 2023, gli Stati membri hanno deciso di procedere con l’adesione dell’UE alla Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa e di richiedere l’approvazione del Parlamento europeo. Si è trattato di una svolta storica, dopo anni di stallo in seno al Consiglio, che consentirà all’Unione di aderire finalmente a tale atto fondamentale.

***

Articolo di Chiara Giacomelli

Laureanda in Management presso l’Università di Pavia. Ama le cene in compagnia e leggere un libro che la tenga incollata fino ad addormentarcisi sopra. Ha tanti sogni nel cassetto, ma non sa da quale cominciare… perciò per adesso si limita a “fare la fuorisede” e a scrivere la tesi, sempre in compagnia delle sue cuffiette, da cui non si separa mai, e di una tazza di tè fumante.

Un commento

Lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...