Sigrid Undset è stata la prima donna norvegese a vincere il premio Nobel per la Letteratura. La sua effigie è stata riprodotta su marche da bollo e francobolli in Norvegia, Italia, Paraguay, Svezia e Turchia.

Inoltre troviamo la sua immagine sulle code dei Boeing della Norwegian Air.
Era nata a Kalundborg il 20 maggio del 1882.
Agnese Onnis ne ha tracciato un sintetico profilo.
«L’Accademia di Svezia nel 1928 conferì a Sigrid Undset il premio Nobel per la Letteratura “per le imponenti descrizioni della vita medievale norvegese”; anche se il manoscritto del suo primo romanzo era stato rifiutato dalla casa editrice, è considerata la migliore autrice di romanzi storici di tutta la letteratura norvegese e una delle donne protagoniste del Novecento. In Kristin, figlia di Lavrans, pubblicato negli anni Venti, riuscì a far rivivere a lettori e lettrici l’epoca medievale con tutte le sue contraddizioni.
Nacque nello stesso anno di Virginia Woolf e tre anni prima di Karen Blixen e fece parte di quella generazione di donne tra i due secoli che si possono considerare emancipate.
Il padre era un archeologo di fama internazionale che viaggiò per le sue ricerche in molti Paesi europei insieme alla moglie danese Charlotte, donna colta che parlava perfettamente il francese e il tedesco e condivideva con il marito l’interesse per la cultura nordica ed europea. In questo ambiente stimolante Sigrid, che era la primogenita di tre figlie, fin dall’infanzia approfondì i suoi studi di storia. Quando il padre morì, la famiglia fu costretta a vivere più modestamente, non potendosi permettere più una vita agiata. Sigrid fu così costretta a lavorare per contribuire all’economia familiare. Ottenuta una borsa di studio per scrittori, viaggiò in Europa, andò in Danimarca, in Germania e poi a Roma, dove sposò il pittore norvegese Ander Castus Svarstad. Restò però delusa dal matrimonio perché constatò come fosse costretta a subordinare il proprio talento artistico a quello del marito. Questi furono anni di cambiamenti per Sigrid: la vita familiare e la Prima guerra mondiale la resero diffidente, portandola a polemizzare, attraverso il suo saggio Punto di vista di una donna, anche con i nascenti movimenti femministi.
La sua opera comprende ben 36 pubblicazioni, dalle prime narrazioni di vita borghese ai romanzi di ambientazione medievale, a quelli contemporanei ambientati a Oslo, ma anche saggi letterari e articoli storici. Per la stesura dei suoi romanzi, studiò manoscritti e testi medievali e fece ricerche sulla tradizione pagana dei popoli scandinavi. Completò e tradusse diverse saghe islandesi in norvegese, diventando un’autorità nelle ricerche storiche.
Nata e cresciuta in un ambiente luterano, Sigrid attraversò una forte crisi spirituale e si convertì alla Chiesa cattolico-romana. Per questa sua scelta venne criticata sia in patria che all’estero. Nella primavera del 1940, a causa dell’occupazione tedesca della Norvegia, fuggì in Svezia. Per la sua opposizione a Hitler, i suoi libri furono vietati in Germania. Durante il conflitto perse due figli e, quando la sua casa fu occupata per dare alloggio agli ufficiali tedeschi, insieme all’ultimo figlio lasciò la Svezia per l’America. In questo periodo sostenne la causa della sua patria occupata scrivendo e tenendo discorsi. Ritornò in Norvegia nel 1945 e visse ancora per quattro anni senza però scrivere più.
Tra i suoi scritti incentrati sull’indagine del mondo femminile ricordiamo L’orchidea selvatica, Il roveto ardente, La moglie fedele, Ritratti di personaggi di campagna.
Concluse il ciclo delle sue opere con Caterina da Siena, pubblicata postuma nel 1951».

Sigrid è morta a Lillehammer, in Norvegia, il 10 giugno del 1949. Nella casa in cui visse oggi c’è un museo a lei dedicato e nel centro cittadino è stata collocata una scultura bronzea che la ritrae.
Molti i riconoscimenti visibili nello spazio pubblico europeo: vie, statue, targhe, edifici…. a Oslo, nei Paesi Bassi, in Germania e in Danimarca. In quest’ultimo Stato anche una scuola è stata a lei dedicata. A Roma uno degli ampi viali del parco di Villa Pamphilj è intitolato a lei e una targa in marmo, in via Frattina, ricorda l’abitazione in cui la scrittrice soggiornò più volte.

Articolo di Ester Rizzo
Laureata in Giurisprudenza e specializzata presso l’Istituto Superiore di Giornalismo di Palermo, è docente al CUSCA (Centro Universitario Socio Culturale Adulti) di Licata per il corso di Letteratura al femminile. Collabora con varie testate on line, tra cui Malgradotutto e Dol’s. Per Navarra editore ha curato il volume Le Mille: i primati delle donne ed è autrice di Camicette bianche. Oltre l’otto marzo e di Le Ricamatrici.
Non conoscevo sta storia.. molto bella 😊
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