Avete sentito dire che, durante il lockdown, tutti/e hanno imparato a fare il pane in casa, ma voi siete ancora titubanti?
Con questo pane facilissimo, inventato anni fa da un panettiere di New York, è impossibile sbagliare, e il risultato è di enorme soddisfazione.
Gli ingredienti per una bella pagnotta:
- 450 g di farina (quella che preferite, o anche miste) + un po’ per la lavorazione
- 300 g di acqua
- 3 g di lievito di birra
- 1 cucchiaino di miele
- 1 cucchiaino colmo di sale fino
1 pentola dai bordi alti con coperchio, che possa andare in forno (di metallo, vetro o ceramica).
Tempo di preparazione: 30 minuti
Tempo di lievitazione: da 6 a 20 ore + 2 ore finali
Tempo di cottura: 45 minuti
Mettete l’acqua in una ciotola capiente, fate sciogliere i 3 grammi (sì, solo tre!) di lievito di birra e il miele, quindi aggiungete a poco a poco la farina, aiutandovi con una spatola e facendo un movimento rotatorio. Alla fine, unite il sale. Otterrete un impasto molto morbido e colloso.
Mescolatelo ancora un po’, infine coprite tutto con un piatto o con la pellicola, mettete in frigorifero e dimenticatelo, secondo i vostri programmi, da un minimo di sei a un massimo di 20 ore.
Riprendete l’impasto, rovesciatelo sulla spianatoia bene infarinata, dategli, con le mani, una forma grossolanamente rettangolare e piegatelo in tre per il lungo, e poi in tre per l’altro verso. Ripetete l’operazione. Sono le pieghe che daranno vigore alla lievitazione.
Infarinate molto bene il fondo della ciotola, riponete l’impasto, copritelo e lasciatelo lievitare ancora per un paio d’ore, questa volta fuori dal frigorifero. Trascorso questo tempo, accendete il forno a 250° e fate scaldare bene sia la pentola vuota che il coperchio: un modo perché l’impasto non si attacchi al fondo.
Facendo attenzione a non bruciarvi, prendete la pentola dal forno, rovesciateci dentro l’impasto, coprite e infornate nuovamente per 30 minuti. Abbassate poi la temperatura del forno a 220°, scoprite e fate finire di cuocere il pane per altri 15 minuti.
Il risultato è meraviglioso: un pane molto alveolato, leggerissimo perché senza grassi e per aver dato al lievito tutto il tempo di lavorare.
Articolo di Paola Bortolani
Ex dirigente commerciale, poi libera professionista contabile e amministrativa, ha svolto attività di volontariato culturale. Ha lavorato in una agenzia di comunicazione, occupandosi di aziende del settore food & beverage. Appassionata di cucina sostenibile, ha scritto articoli e svolto ricerche per testi diversi. Nel 2013 ha aperto il blog Primononsprecare.com, e ha pubblicato l’e-book Il gusto di non sprecare (Indies g&a).
Il pane lo facciamo anche noi, lo impasto io o mio marito, usiamo a volte lievito fresco e a volte quello in bustina. Ma il fatto è che il giorno in cui lo facciamo si presenta morbido e gonfio. Ma il giorno dopo è più duro. Ho provato a mettere 700g di farina 00 e solo 300g di farina di grano duro ma il risultato è lo stesso. Non so cosa provare più. Hai qualche consiglio per piacere? 😣😣😣
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La durata del pane dipende molto dal lievito che usi e dai tempi di lievitazione. L’ideale sarebbe il lievito madre, che richiede almeno 24 – 36 ore di lievitazione. Puoi provare anche con il lievito di birra, usandone molto poco (4 – 5 g. per mezzo chilo di farina) e rispettando lo stesso tempo di lievitazione. Altrimenti, se vuoi un prodotto più veloce, la durata non è garantita. Però il pane secco si può recuperare in tantissimi modi, e sul mio blog i suggerimenti non mancano: crostini, pappa al pomodoro, al forno con le verdure …
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