La mia origine ligure si tradisce sempre quando svelo il mio amore per le focacce.
Se la vera focaccia genovese è quasi impossibile da replicare a casa (quasi…), la versione con la salvia richiede meno lavorazione, ed è alla portata anche di chi non è troppo abituato a mettere le mani in pasta.

La salvia, pianta bella, morbida e profumata, è facilissima da coltivare in casa. Si può seminare in autunno, e trapiantarla in vaso, o in giardino, in primavera. Ama il sole e tollera abbastanza bene la siccità (nei limiti della coltura in vaso), mentre teme i ristagni d’acqua e il vento. In inverno, dedicatele una posizione riparata dal gelo, e in primavera riprenderà vigore.
Ecco i semplici ingredienti per una bella focaccia che, nella mia esperienza, in genere va a ruba!
- 500 grammi di farina 0 o 1
- ½ bicchiere di olio e.v.o. di qualità + un po’
- 1 bel mazzo di salvia
- 1 cucchiaino colmo di sale fino
- 1 cucchiaino raso di zucchero
- ¼ di cubetto di lievito di birra fresco (circa)
- Sale grosso
- 200 grammi di acqua
Tempo di preparazione: 15 minuti
Tempo di lievitazione: 3 – 4 ore (in tre tempi)
Tempo di cottura: 40 minuti
Fate sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di acqua non fredda, con lo zucchero e due cucchiai di farina prelevati dalla quantità indicata. Mescolate bene e ponete in frigorifero per un’oretta.
Trascorso questo tempo, sulla superficie dovrebbe essersi formato uno strato di schiuma.
Tritate finemente le foglie di salvia, dopo averle lavate.
Mettete in una ciotola, o nell’impastatrice, la farina rimanente, il sale fino che miscelerete subito con la farina, la salvia tritata, l’olio, il lievito e cominciate a impastare il tutto, unendo man mano un po’ d’acqua, di modo da ottenere, alla fine, un impasto morbido e lievemente appiccicoso.
Coprite la ciotola e mettetela a lievitare in un posto protetto dalle correnti, come il forno spento, finché l’impasto non avrà raddoppiato il suo volume. In genere ci vuole un’altra ora.
Riprendete l’impasto e stendetelo con pazienza nel tegame da forno dove cuocerà. Anche se la pasta è elastica e tende a ricompattarsi, cercate di riempire bene il tegame e di livellare la superficie.
Fate lievitare per un’ultima ora circa.
Ora la vostra focaccia è bene accomodata nella teglia ed è bella gonfia. Con i polpastrelli schiacciate la superficie per fare i classici “buchi” della focaccia, cospargete con un giro d’olio e qualche pizzico di sale grosso.
Infornate in forno già caldo a 200°, sarà pronta quando la superficie si presenterà perfettamente dorata.
Sfornate la focaccia con la salvia e aspettate che si raffreddi prima di sformarla, tagliarla e gustarla.

Questo semplice, ma gustosissimo, piatto è il perfetto esempio di quanto sia importante la qualità dei singoli ingredienti: qui sono davvero pochi, ma per un risultato eccellente, devono essere di qualità.
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Articolo di Paola Bortolani

Ex dirigente commerciale, poi libera professionista contabile e amministrativa, ha svolto attività di volontariato culturale. Ha lavorato in una agenzia di comunicazione, occupandosi di aziende del settore food & beverage. Appassionata di cucina sostenibile, ha scritto articoli e svolto ricerche per testi diversi. Nel 2013 ha aperto il blog Primononsprecare.com, e ha pubblicato l’e-book Il gusto di non sprecare (Indies g&a).
Non ho letto la ricetta… perché ho imparato, per necessità, abbastanza. Ho però gustato cogli occhi la tua focaccia ben fotografata. Ho dovuto ricordare quella che gustavamo a Pegli… quando eravamo veramente giovani. Conosci Pegli?
Buon fine settimana Paola.
Quarc
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