Un monumento per Margherita Hack. Parte seconda

Il 9 Febbraio alla Casa degli Artisti, in una partecipata conferenza stampa, è stato annunciato, con le motivazioni della giuria, l’esito del concorso in Arte pubblica promosso da Fondazione Deloitte in collaborazione con la Casa degli Artisti e con il supporto del comune di Milano-Ufficio Arte negli spazi pubblici; esito che ha rivelato il progetto vincitore, la menzione speciale e lo spazio pubblico scelto per l’istallazione dell’opera.

Il progetto vincitore è della giovane artista Daniela Olivieri, in arte Sissi, artista accademica bolognese che associa alla sua carriera l’impegno di docente presso l’Accademia di belle arti di Bologna. La statua verrà realizzata in bronzo e collocata in centro a Milano in Largo Richini, davanti all’Università Statale.

Statua vincitrice dal titolo
Sguardo Fisico di Sissi
Milano, Largo Richini. Ecco come sarà la statua

Guardando i bozzetti in gara, esposti nella mostra, presentati nel numero 151 del 29 gennaio 2022 di Vitamine vaganti (link), avevamo la curiosità discoprire quali aspetti della ricca personalità della scienziata sarebbero stati evidenziati, quale immagine di monumento sarebbe stata valorizzata e in quale spazio di Milano si sarebbe ritenuto opportuno collocare il monumento. Sia pure presentati in modo diverso, elementi comuni a tutti i monumenti erano il telescopio e la galassia, quella galassia che nel bozzetto di Sissi è rappresentata come massa sulla quale si appoggia il corpo di Margherita, un corpo che alza le braccia verso l’alto, simulando un telescopio. Le sue mani sono strumento naturale di ricerca, per poter iniziare a guardare le stelle senza mezzi tecnici, ma con la forza dell’immaginazione e del sogno.

Nella conferenza stampa, Sissi, emozionata, racconta come il suo progetto sia nato proprio dal desiderio di contatto con la Hack, nel tentativo di entrare insieme a lei nella galassia, per poter rappresentare la forza della sua spinta dalla terra verso le stelle, ma senza lasciare la terra. Un’opera empatica in dimensione performativa.

L’artista Sissi alla premiazione

A detta di Sara Sesti la commissione valutatrice, di cui Sara è stata membro, si è trovata di fronte a una scelta non facile tra rappresentazioni della scienziata basate o su una riconoscibilità immediata o su una dimensione evocativa, suggestiva ma più difficile da interpretare. In un serio e approfondito dibattito, la commissione ha privilegiato la scelta della riconoscibilità immediata. La rappresentazione fatta da Sissi veicola, infatti, l’idea che l’essere umano non è cosa altra rispetto all’universo, perché non guarda il cosmo dall’esterno, ma dal suo interno. Ci si può accostare all’universo e alla sua scoperta con la tenacia e l’energia che hanno caratterizzato la vita e la ricerca di Margherita, che oltre a essere una scienziata è stata una donna libera e anticonvenzionale, simbolo per le giovani donne della possibilità di dedicarsi allo studio delle materie scientifiche e alla ricerca esplorativa, superando molti limiti di genere. La commissione valutatrice ha puntato quindi sul rendere il più possibile esplicito questo messaggio importante per gli studenti e in particolare per le studenti, che andando in Università passeranno ogni giorno davanti al monumento. Ma la rappresentazione per evocazione non è stata del tutto ignorata; infatti, una menzione speciale è stata riservata all’opera di Marzia Migliora, che riproduce una porzione di calotta celeste, come appare in un cielo notturno, un’opera dove le stelle diventano pavimentazione da percorrere dagli esseri umani in un’interazione tra cielo e terra.

Progetto di Marzia Migliora

La mostra, quindi, nella sua complessità si è rivelata un’occasione importante per dare spazio all’arte nello spazio della polis, per promuovere riflessione sull’idea contemporanea di monumento tra arte mimetica e riconoscibilità, per sensibilizzare alla Toponomastica femminile nello sviluppo del valore del simbolico.
Una ricchezza di stimoli che il monumento di Sissi quando, forse a giugno, sarà pronto, saprà suscitare in modo ancora più ricco, per promuovere nuove rappresentazioni del femminile, che non siano solo sante o madonne.

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Articolo di Maria Rosa Del Buono

rbt

Di formazione classica, filosofica, psicologica, iscritta all’albo degli psicologi della Lombardia, sono stata docente dalla scuola secondaria di I grado all’Università e mi sono dedicata alla formazione docenti in ambito istituzionale e associativo, con particolare attenzione ai temi delle Pari Opportunità e della Differenza di Genere. Sono membro del direttivo della Casa delle Artiste di Milano.

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