Se potete disporre di arance non trattate, non limitatevi a preparare il pan d’arance, il dolce della tradizione siciliana che non spreca nulla.
Questo secondo piatto è semplice da realizzare, bello da vedere, molto profumato, e naturalmente molto buono.
Il filetto di maiale è un taglio di carne magro, che cuoce in fretta, abbastanza economico e adatto a tutta la famiglia
Tempo di preparazione e cottura: 40 minuti
Ecco gli ingredienti per 4 persone:
• 2 filetti di maiale
• 1 v biologica o non trattata
• 2 cipolle di Tropea
• 1 bicchiere di vino bianco
• 2 foglie di alloro
• brodo vegetale
• olio e.v.o.
• sale, pepe
Preparate le cipolle: pulitele, tagliatele a spicchi e rosolateli per due o tre minuti nell’olio caldo, facendo attenzione che non brucino. Copritele a filo con il brodo vegetale (o, in mancanza, con acqua leggermente salata), unite le foglie di alloro, incoperchiate e avviate la cottura a fuoco dolcissimo.
Preparate, a parte, un pentolino con acqua bollente.
Lavate bene l’arancia, sbucciatela con l’aiuto del pelapatate, così da recuperare solo la parte arancione della scorza. Con le forbici, tagliuzzate la buccia ricavando tanti filetti, e scottateli per tre o quattro minuti nell’acqua bollente. Scolateli, uniteli alla cipolla.
Spremete il succo dell’arancia.
Cospargete il filetto di maiale con sale, e pepe, e massaggiate bene la carne, così che il condimento penetri nelle fibre. Unitelo alle cipolle e scorza di arancia, e fatelo cuocere a fuoco moderato per circa 15, 20 minuti, girandolo due o tre volte e irrorandolo con il succo dell’agrume.
Attenzione a non passare la cottura, altrimenti la carne diventa asciutta e stopposa: è pronta quando, pungendola, esce liquido trasparente.
Estraete la carne dalla pentola, affettatela a fette di almeno un centimetro di spessore, rimettetele per pochi secondi nel fondo di cottura, amalgamando il tutto.
Servite la carne a fette, con il suo colorato intingolo di cipolle rosse, scorza d’arancia e foglie d’alloro.
Ne avete preparato un po’ troppo ed è avanzato? Nessun problema, è ottimo anche il giorno dopo, e si recupera facendo scaldare bene l’intingolo, sul quale si appoggiano le fette di carne.
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Articolo di Paola Bortolani

Ex dirigente commerciale, poi libera professionista contabile e amministrativa, ha svolto attività di volontariato culturale. Ha lavorato in una agenzia di comunicazione, occupandosi di aziende del settore food & beverage. Appassionata di cucina sostenibile, ha scritto articoli e svolto ricerche per testi diversi. Nel 2013 ha aperto il blog Primononsprecare.com, e ha pubblicato l’e-book Il gusto di non sprecare (Indies g&a).