«A tutte le bambine che avranno il coraggio e la forza di lottare per ciò in cui credono non solo per sé stesse, ma anche per le altre. E a tutti i bambini che avranno la sensibilità di riconoscere e sostenere questo slancio»: questa la dedica iniziale del libro Mimosa in fuga di Serena Ballista e Paola Formica, consigliato per una fascia d’età dai cinque ai sette anni.
Serena Ballista si definisce scrittrice femminista e oggi è Presidente della sezione UDI di Modena. Paola Formica è un’illustratrice che, con i suoi bei disegni, ci racconta la lunga e coraggiosa storia dell’impegno delle donne per la difesa dei loro diritti.
La storia narra di Mimì, una mimosa che decide, un otto Marzo, di scappare dal mazzetto in cui c’erano altre sue compagne perché si rifiuta di essere solo un regalo ma vuole diventare un simbolo, un simbolo di consapevolezza. E così fugge nel vento gelido di marzo accompagnata dai fiocchi di neve.
Nel suo peregrinare perde gran parte dei suoi fiori gialli e stremata si ritrova a terra. Dovrebbe essere triste per come si è ridotta ma lei invece è felice, si sente finalmente libera!
Incontra una bimba con la sua bicicletta che le chiede «Chi sei?»
«Io sono un simbolo, risponde Mimì con un sorriso. Appena una persona mi vede pensa alla Giornata internazionale della Donna».
E con fierezza la mimosa inizia a spiegare alla bimba che l’otto marzo non è una festa, perché non c’è nulla da festeggiare se ancora oggi sono tante le persone che non capiscono che le bambine hanno voglia di fare goal, di arrivare sulla luna, di costruire piste per biglie…
In questo dialogo si srotolano, in maniera semplice e accattivante, figure femminili che hanno contribuito al cammino di emancipazione, come Maria Montessori, Alexandra Kollontay, Corinne Stubbs Brown, Clara Zetkin, Julia Ward Howe e Marisa Rodano. Queste donne si ritrovano alla fine della storia in un gioco di abbinamenti da fare e a una pagina di suggerimento per indicare liberamente, nel quotidiano contemporaneo, «una donna speciale che ha difeso un proprio sogno o un proprio diritto».
Alla fine del libro compare un’intervista di Vittoria Tola a Marisa Rodano per evidenziare come la mimosa sia un fiore cresciuto tra simbolo e storia. Patrizia Zerbi editrice di Chartusia sottolinea come Mimosa in fuga sia «un libro dedicato a tutte le bambine per ricostruire con leggerezza una memoria storica preziosa, ma soprattutto per ricordare loro l’importanza di credere in se stesse, lottare per i propri diritti e sentirsi libere, ovunque e sempre».
La bimba incontrata dalla mimosa in fuga non poteva che chiamarsi Mia.

Serena Ballista e Paola Formica
Mimosa in fuga
Carthusia, Milano, 2021
pp. 36
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Articolo di Ester Rizzo

Giornalista, laureata in Giurisprudenza, è docente al CUSCA (Centro Universitario Socio Culturale Adulti) nel corso di Letteratura al femminile. Collabora con varie testate on line, tra cui Malgradotutto e Dol’s. Ha curato il volume Le Mille: i primati delle donne ed è autrice di Camicette bianche. Oltre l’otto marzo, Le Ricamatrici, Donne disobbedienti e Il labirinto delle perdute.