Del torneo letterario a cui Toponomastica femminile ha deciso di aderire abbiamo già dato conto in due articoli, sui numeri 146 e 158; mentre nel primo abbiamo riferito sulla partita fra due romanzi italiani, usciti nel 2020, nel secondo abbiamo trattato ampiamente due classici della letteratura russa: Oblomov di Ivan Gončarov (1812-91) e Sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj (1828-1910). Il torneo si è concluso sabato 26 marzo con la sfida fra Oblomov e La casa deserta di Lidija Korneevna Čukovskaja, e davvero a sorpresa, per un solo voto, questo breve romanzo ha superato il capolavoro assai più noto. Per le lettrici sarà stata comunque una bella soddisfazione perché è la prima volta che una donna vince uno dei grandi tornei della rivista Robinson, dopo aver sconfitto via via opere del calibro di La signora col cagnolino di Cechov o I racconti di Kolyma di Salamov o addirittura il Gogol di Le anime morte.
Chi sia la scrittrice è tutto da scoprire perché il suo libro, edito in Italia da Jaca Book, da noi non ha incontrato tutta quella fama che evidentemente merita. Il curatore Giorgio Dell’Arti così scrive: «Un vero gioiello. L’orrore staliniano raccontato con questo stile mite, dimesso, rassegnato, privo di invettive, intriso di disperazione e alieno da ogni retorica. Una donna e un figlio che hanno creduto ciecamente nello stalinismo, e a un tratto il figlio viene arrestato e non se ne conosce la ragione e non se ne può sapere niente». La vicenda ricalca in buona parte l’esperienza vissuta dalla scrittrice stessa: nata nel 1907 e morta nel 1996, lavorava a Leningrado, in una casa editrice, e le arrestarono il marito, durante il dominio assoluto di Stalin. Così dovette affrontare come Olga, la figura al centro del romanzo, le file interminabili, le trafile burocratiche, gli incontri con funzionari distratti, fra illusioni, speranze, attese estenuanti. Passarono tanti anni, finché nel 1958 seppe che il marito, un fisico ucraino, era stato processato e fucilato fin dal 1938, quando era solo trentunenne. In quelle file aveva frequentato le celebri poete Anna Achmatova e Marina Cvetaeva, che fece protagonista del suo Prima della morte. Sul n.165 di questa rivista abbiamo parlato sia del romanzo sia di Čukovskaja in un ampio articolo, fornendo ancora suggerimenti utili per chi ama la lettura, ma tenendo i piedi ben piantati nella realtà, di ieri e di oggi.
Nel frattempo il torneo è andato avanti con la sfida fra graphic-novel che ha visto un’altra vittoria a sorpresa: Scirocco di Giulio Macaione, edito da Bao.
Dalla primavera all’estate intanto anche il nostro gruppo è stato chiamato a valutare una serie di romanzi di autori e autrici italiane viventi, usciti nel 2021, che saranno oggetto della nuova sfida, dal 2 luglio riferita puntualmente su Robinson. Che cosa abbiamo letto, quali sono stati i nostri giudizi, a quali gare abbiamo partecipato non è corretto anticipare visto che i titoli dei libri vincitori e vinti compariranno ogni settimana per appagare la curiosità e la voglia di leggere. Tuttavia qualcosa possiamo far conoscere grazie a quanto ha scritto Dell’Arti in data 25 giugno, presentando la nuova competizione. Ci dice che sono di fronte 838 titoli che comprendono pure racconti, biografie e autobiografie, alcune delle quali invece saranno inserite nella saggistica, oggetto della gara successiva che inizierà in autunno. Da tenere presente che scrittori e scrittrici possono aver pubblicato più di un’opera nel corso dell’anno, facendo un nome a caso: Maurizio De Giovanni che è molto prolifico ne ha viste stampate addirittura quattro, come sa bene chi lo segue con attenzione.
Fra le case editrici si impongono Mondadori con 77 titoli, Einaudi e Castelvecchi con 42, Feltrinelli con 23, Sellerio con 14, e così via, con il coinvolgimento anche di edizioni medio-piccole poco note se non quasi sconosciute, ma evidentemente attente alla produzione italiana; Adelphi, per dire, ci è «andata pianissimo» (parole di Dell’Arti) pubblicando due soli titoli. Naturalmente in questo numero rilevante sono inseriti autori e autrici di grande fama, ma compaiono pure personaggi inaspettati, in qualche modo “prestati” alla letteratura: attori/attrici, un regista (Pupi Avati), giudici, personalità dai tanti interessi (Veltroni). Se volessimo curiosare un po’ di più, scopriremmo che il genere romanzo d’amore è in netto calo, con soli 76 titoli, mentre hanno molta fortuna i romanzi storici, ben 140, a cui si potrebbero aggiungere altri 18 che per comodità sono stati però inseriti fra i “gialli”. A proposito di anticipazioni citiamo volentieri fra le autrici di questo genere le ben note e bravissime Bianca Pitzorno e Stefania Auci, mentre Gaia de Beaumont alla pura invenzione ha preferito la biografia di una stella del palcoscenico come Josephine Baker. L’epoca in cui per lo più si ambientano, forse perché tanto ricca di eventi, è la prima metà del XX secolo.
Che dire poi dei “gialli”? Il loro successo non vede crisi: nel torneo ci sono 142 titoli e in 20 chi indaga è una donna; spiega ancora Dell’Arti: «La donna è la grande protagonista della narrativa 2021. […] Abbiamo classificato con l’etichetta “romanzi la cui protagonista è una donna in crisi” 37 titoli. Rispetto a questa massa, l’insieme dei romanzi dedicati all’uomo in crisi è risibile: appena 14». Ci sono anche opere che vedono al centro il rapporto madre-figlia, ma nessuno sulla classica rivalità fra suocera e nuora; segno forse dei tempi? In compenso in almeno due casi ha un ruolo fondamentale una nonna che ha un forte legame affettivo con la protagonista.
Ma quante sono le scrittrici in gara? Gli uomini si confermano una netta maggioranza, tuttavia «la pattuglia delle donne ogni anno è più nutrita. Quest’anno si presentano in 297. Numero, però, da prendere con un minimo di prudenza». Infatti non è mai del tutto chiaro chi si celi dietro l’ambiguità di un nome come Andrea, oppure Ariase, Leba, Kivuli… in realtà si tratta di uomini di origine straniera o che utilizzano pseudonimi femminili. In altri casi sono donne, come Erin, Houda, Chandra (la mia quasi omonima e coetanea Livia Candiani, celebrata poeta milanese). Rimangono poi dei veri misteri, come G. Ginger e Xenos, che solo le case editrici potrebbero svelare, ma non lo fanno, ovviamente, forse per cavalcare l’onda del successo internazionale di Elena Ferrante o magari per salvaguardare una persona che non cerca facile notorietà.
Insomma la sfida si annuncia avvincente e su Vitamine vaganti forniremo aggiornamenti, titoli e brevi recensioni per soddisfare chiunque abbia la passione per la lettura.
Come sempre, chi volesse curiosare, approfondire, saperne di più può andare sul sito: https://torneoletterariodirobinson.blogautore.repubblica.it

Stefania Auci
L’inverno dei leoni. La saga dei Florio.
Narrativa Nord, Milano, 2021
Pp. 688

Bianca Pitzorno
Sortilegi
Bompiani, Milano, 2021
pp. 144

Gaia de Beaumont
Scandalosamente felice
Marsilio Romanzi, Venezia, 2021
pp. 192
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Articolo di Laura Candiani

Ex insegnante di Materie letterarie, dal 2012 collabora con Toponomastica femminile di cui è referente per la provincia di Pistoia. Scrive articoli e biografie, cura mostre e pubblicazioni, interviene in convegni. È fra le autrici del volume Le Mille. I primati delle donne. Ha scritto due guide al femminile dedicate al suo territorio: una sul capoluogo, l’altra intitolata La Valdinievole. Tracce, storie e percorsi di donne.