Siamo arrivate all’ultima delle quattro interviste pensate per presentare alcune protagoniste salentine, incontrate durante il tour educational Donne sul filo di un racconto (qui le conversazioni precedenti e gli itinerari compiuti).
Parliamo oggi con Gilda Caputo, una delle discendenti di chi ha fondato la Caroli Hotels e direttrice dell’Hotel Terminal a Marina di Leuca, che ci ha grandiosamente ospitate. Dopo aver presentato il significato innovativo, per lo sguardo di genere, degli itinerari del tour promosso da Pugliapromozione, vogliamo chiedere a Gilda come vive il ruolo di imprenditrice nella realtà attuale, e conoscerla meglio.

Ci descrivi la tua posizione nell’azienda di famiglia?
Sin da bambina sono cresciuta muovendo i miei primi passi nel nostro primo albergo di famiglia, l’Hotel Terminal a Santa Maria di Leuca, pertanto per me albergo vuol dire casa. Crescendo, mentre proseguivo gli studi universitari in Lettere, mi sono occupata di promuovere le nostre strutture alberghiere partecipando a fiere nazionali, come la BIT di Milano, e internazionali promosse sia dall’Enit che dalla Regione Puglia.
Ho curato e accompagnato la nascita nel 1996 del nostro negozio di specialità enogastronomiche La Dispensa di Caroli, che affonda le sue radici nel carretto del nonno Attilio, che profuma ancora di pane di grano duro appena sfornato, nel forno di famiglia di Taurisano. Dopo la morte dei miei genitori, avvenuta a distanza di soli tre mesi l’uno dall’altro, mi sono dedicata alla direzione e alla gestione del personale dell’Hotel Terminal e di Villa La Meridiana a Santa Maria di Leuca. È un lavoro che svolgo con passione, ripercorrendo il ruolo che era stato già di mia nonna Gilda e di mia madre Maria Domenica. Amo il mio territorio, mi piace promuoverlo, farlo conoscere e apprezzare a tutti i turisti e le turiste in vacanza a de Finibus Terrae.


La strada dell’imprenditoria per una donna, oggi, è aperta o si devono ancora superare molte difficoltà e se sì, di quale tipo?
La strada dell’imprenditoria femminile, secondo me, oggi è aperta, ma molto dipende da come la donna si pone nei confronti dei colleghi: ci vogliono fermezza e collaborazione.
Se tu avessi la possibilità di dare indicazioni a chi, in politica, decide in merito all’incentivazione della presenza delle donne in ruoli apicali e di responsabilità, che cosa suggeriresti?
Suggerirei di aiutare le mamme imprenditrici, dando la possibilità ai propri figli/e di stare in strutture pubbliche aperte fino a tarda ora, in cui ragazze/i stessi non siano semplicemente parcheggiati, ma organizzati nello svolgimento di diverse attività manuali, sportive e informatiche.
La conciliazione lavoro-famiglia, secondo te, è un tema squisitamente femminile o dovrebbe riguardare tutta la famiglia e tutta la società?
La famiglia è composta da uomini e donne, dunque non è un tema esclusivamente maschile, se si deve ereditare il cognome, o femminile, se si tratta di cura della prole. Pertanto la conciliazione lavoro-famiglia è un tema che riguarda sia il rapporto di coppia, sia il rapporto genitori-figli o il rapporto tra famiglia e società.

Nell’ambito della vostra catena alberghiera, tanto spazio è lasciato anche alla formazione giovanile, usando spesso l’incentivo di concorsi ad hoc: ce ne vuoi parlare?
I giovani e le giovani sono il futuro della società, hanno una visione molto aperta e sono sempre all’avanguardia, perciò è un impegno costante di Caroli Hotels investire nella loro formazione. Mia nonna Gilda, insegnante per 40 anni, e mio padre Mario, medico anche lui per 40 anni, ci hanno lasciato in eredità una particolare sensibilità verso la formazione e verso il volontariato. Molte sono le iniziative che riguardano le giovani generazioni: musicisti/e in erba si cimentano durante il concorso musicale di Villa La Meridiana, studenti dell’istituto alberghiero si sfidano in un concorso internazionale che si svolge presso le nostre strutture ricettive a Gallipoli e prevede diverse categorie: portineria e accoglienza, cucina, sala e bar. Le ottocentesche scuderie di Villa La Meridiana a Santa Maria di Leuca aprono ogni anno le porte a pittori/pittrici, scultori/scultrici, ceramiste/i e artigiane/i che abbiano voglia di proporsi con le loro opere prime e non.
Hai avuto modo di partecipare anche tu ai nuovi itinerari sulle tracce delle presenze femminili nel territorio salentino: pensi che siano utili per incrementare il turismo? Quale ti è piaciuto di più e perché?
Gli itinerari sulle tracce delle presenze femminili nel territorio salentino sono utili per incrementare il turismo perché tanti sono i turisti e le turiste “affamate” e desiderose di conoscere più in profondità il nostro Salento. Il taglio di questi percorsi turistici aiuta a conoscere la storia del nostro popolo e a soddisfare le richieste ripetute di molte/i ospiti, che riescono così ad amare ancora di più la nostra bellissima terra, vivida di sacrifici, ricca di valori e imbattibile per caparbietà. Mi è piaciuto molto l’itinerario alla scoperta della Fondazione Le Costantine di Casamassella, perché ho compreso a fondo il valore effettivo delle loro creazioni e ho apprezzato nuovamente il progetto visionario delle loro fondatrici.

Lasciamo Gilda al suo lavoro impegnativo e di responsabilità, ringraziandola del tempo che ci ha dedicato e sperando che sempre più donne e uomini possano e sappiano valorizzarsi sia nella sfera privata sia in quella professionale, senza essere condizionati o costretti a scegliere o l’una o l’altra.
In copertina: Gilda Caputo (seconda da sinistra) durante la visita alla Fondazione Le Costantine di Casamassella.
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Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di aggiornamento per docenti, in particolare sui temi delle politiche di genere. È referente provinciale per Lodi e vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile. Collabora con con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea. È stata Consigliera di Parità provinciale dal 2001 al 2009 e docente di filosofia e scienze umane fino al settembre 2020.

Emma de Pasquale è nata a Roma nel 1997. Laureata magistrale in Italianistica, è attualmente giornalista pubblicista. Mangia il mondo con occhi curiosi e ama raccontare. Da sempre crede profondamente nel potere della narrazione di restituire fiato alle tante voci soffocate dalla storia.