Caponata di verdure in agrodolce

La caponata di verdure in agrodolce è un gustosissimo piatto che nasce in Sicilia, terra di meravigliose eccellenze gastronomiche. La ricetta originale si perde, forse, nella notte dei tempi, ma a cercarla si scopre un percorso affascinante e un po’ sorprendente, almeno per me, che siciliana non sono. Pare, infatti, che la caponata derivi il suo nome dal pesce capone (da non confondere con il pesce cappone!), nome dialettale della lampuga.
Un piatto di mare quindi, ma forse non sempre alla portata di tutti, o comunque dipendente dalla disponibilità del mare che, come dico io «non è un supermercato». Così, quando mancava il pesce capone, questo veniva sostituito con le più accessibili, ed economiche, melanzane. In questo modo la caponata è arrivata fino a noi: un piatto estivo, profumato, da consumarsi caldo o freddo, da preparare comodamente in anticipo, e da godere in questo ultimo scampolo d’estate, stagione ufficiale delle melanzane. Ed ecco ora la mia ricetta della caponata, una versione personalizzata che non prevede la frittura.

Questa versione farà forse fare un salto sulla sedia alle amiche siciliane, ma spero mi perdoneranno: in compenso, è molto veloce.

Tempo di preparazione: 30 minuti

Tempo di cottura: 30 minuti

Gli ingredienti per 4–6 persone (a seconda che vogliate proporla come secondo piatto o come contorno):
•600 grammi circa di melanzane lunghe (in genere 3, di media grandezza)
•1 bella cipolla rossa dolce
•1 costa di sedano
•100 grammi di pomodori perini (o altri pomodori succosi)
•½ bicchiere generoso di buon aceto bianco
•1 cucchiaio colmo di zucchero semolato
•Olive verdi denocciolate(quantità a piacere)
•Capperi
•Pinoli
•Olio di oliva
•Sale

La ricetta: lavate le melanzane, eliminate il picciolo legnoso, tagliatele a fette spesse circa un centimetro, poi tagliate le fette a strisce della stessa larghezza, e infine fate i cubetti; scaldate tre o quattro “giri” di olio in una padella capiente (dovrà contenere, alla fine, tutta la preparazione), unite le melanzane a cubetti, rosolatele a fuoco dolce per due o tre minuti, infine salatele, coprite e continuate la cottura, sempre a fuoco dolce, rimescolando ogni tanto. Non dovrebbe essere necessario, ma se dovessero tendere ad attaccarsi, unite qualche sorso d’acqua; sbucciate, lavate e affettate finemente la cipolla dolce.

Lavate la costa del sedano, cercando di liberarla dai filamenti.
Lavate i pomodori e tagliateli a metà; in un piccolo tegame a parte, versate un paio di cucchiai d’olio, aggiungete la cipolla dolce affettata e fatela soffriggere a fuoco dolce.
Aggiungete il sedano, amalgamate, poi i pomodori.
Salate leggermente per favorire la fuoriuscita dell’umidità dalle verdure, e quando i pomodori cominciano ad ammorbidirsi, unite le olive verdi.

Coprite e fate cuocere per qualche minuto, di modo che le verdure comincino ad ammorbidirsi; versate questo composto nelle melanzane, che nel frattempo hanno continuato a cuocere, mescolate bene e proseguite la cottura affinché tutte le verdure diventino morbidissime; terminate il piatto: bagnate con l’aceto, spolverate con lo zucchero, rimescolate, completate con i capperi e i pinoli, modulando le quantità secondo il vostro gusto.
Aspettate ancora pochi minuti che anche gli ultimi ingredienti prendano pienamente calore, infine spegnete.

La caponata in agrodolce è pronta, mentre nella vostra cucina si diffonderà il suo profumo irresistibile. Servitela subito, oppure aspettate che si raffreddi e proponetela a temperatura ambiente. Potete conservarla diversi giorni in frigorifero, chiusa in un contenitore ermetico. Anche la caponata in agrodolce permette di non sprecare: è altrettanto buona, se non di più, arricchita con altre verdure di stagione, come zucchine o peperoni.
Perché non approfittarne se abbiamo in frigorifero qualcuna di queste verdure un po’ “stanche”?

***

Articolo di Paola Bortolani

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Ex dirigente commerciale, poi libera professionista contabile e amministrativa, ha svolto attività di volontariato culturale. Ha lavorato in una agenzia di comunicazione, occupandosi di aziende del settore food & beverage. Appassionata di cucina sostenibile, ha scritto articoli e svolto ricerche per testi diversi. Nel 2013 ha aperto il blog Primononsprecare.com, e ha pubblicato l’e-book Il gusto di non sprecare (Indies g&a).

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