Frittata con la portulaca

La portulaca (portulaca oleracea) è una pianta selvatica, spontanea, che cresce negli orti, nei giardini, nei campi, spesso in modo quasi infestante.
In realtà dire che cresce non è corretto: la pianta si sviluppa per lo più in orizzontale, e crea dei cuscini verdi che si allargano sul terreno, senza svilupparsi verso l’alto.

La portulaca ha steli morbidi e avvolgenti, di colore rossiccio, foglioline tondeggianti di un bel verde brillante e piccoli fiori bianchi. Cresce bene su qualunque terreno, anche se povero, richiede poca acqua e poca cura e… cresce molto! Infine, la portulaca è commestibile tutta, dalle radici alla punta delle foglie, steli e fiori compresi, è digestiva e ricca di Omega3.
Unica attenzione, non confondetela con la portulaca ornamentale, che trovate dal fioraio, fiorisce con bei fiorellini dai colori vivaci, ma che non è edibile.

Assaggiamo la portulaca in questa semplice frittata, sufficiente a far apprezzare il suo sapore delicatamente amarognolo.

Tempo di preparazione e cottura: 40 minuti.

Ecco gli ingredienti per 2 persone:

  • 1 bel mazzolino di portulaca (gli steli non devono essere più lunghi di 15 centimetri)
  • 3 uova
  • 50 grammi di ricotta, o ½ yogurt bianco
  • la parte verde di due cipollotti freschi
  • 2 pomodorini
  • 3 cucchiai d’olio di oliva
  • sale

Lavate accuratamente la portulaca, senza scartare niente, ma curando molto la pulizia perché, in quanto pianta che cresce raso terra, è sempre piuttosto impolverata.

Lavate la parte verde dei cipollotti e tagliateli a pezzettini.

Scaldate l’olio in una padella antiaderente, versate i cipollotti e fateli soffriggere molto dolcemente, così che non brucino. Salateli leggermente.

Unite la portulaca: potete aggiungere i piccoli steli interi, o tagliarli un po’, il risultato non cambia.

Affettate i pomodorini e aggiungeteli alle altre verdure, fate cuocere il tutto per cinque minuti, sempre badando che non bruci.

Intanto sbattete le uova con la ricotta (o lo yogurt), salate e versate il composto nella padella, distribuendolo bene e in modo uniforme.

Fate cuocere per cinque o sei minuti, poi girate la frittata e terminate la cottura sull’altro lato, per altrettanto tempo.

La frittata con la portulaca è pronta, da gustare immediatamente, ma ottima anche fredda.

Un piatto semplicissimo, ma gustoso e ricco, che si avvale di un ingrediente disponibile spontaneamente in natura, un’erba dall’apparenza modesta, ma molto benefica e piena di sapore.

Le erbe spontanee edibili in natura sono molte, e con questa ricetta vorrei farvi apprezzare come ingredienti di nessun valore commerciale possono essere di grande aiuto in cucina.

Portulaca, ortica, tarassaco, aglio orsino, si trovano facilmente nei boschi, nei prati, ai lati della strada. Una volta raccolti devono essere lavati molto bene con acqua fredda, e poi consumati nel giro di poche ore, perché il loro tempo di conservazione, una volta fuori dal terreno, è molto limitato. Ma il consumo immediato rende più disponibili le loro proprietà nutritive.

In genere tutte le erbe spontanee si possono consumare sia crude che cotte e, oltre che nelle frittate, si possono usare per preparare un pesto, un ripieno per la pasta, o semplicemente saltate in padella come si fa con gli spinaci o le erbette.

Ho scelto di sperimentare la portulaca nella frittata perché, pur semplicissima, la frittata è una ricetta semplice da preparare, di veloce cottura (dobbiamo risparmiare il gas…) piace a tutti, grandi e piccini, e risolve la seconda portata.

Unica, ma importantissima, accortezza: raccogliete solo le erbe spontanee che conoscete perfettamente, per non inserire anche qualcosa di tossico e, ovviamente, cercate di preferire le zone più lontane dal traffico.

***

Articolo di Paola Bortolani

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Ex dirigente commerciale, poi libera professionista contabile e amministrativa, ha svolto attività di volontariato culturale. Ha lavorato  in una agenzia di comunicazione, occupandosi di aziende del settore food & beverage. Appassionata di cucina sostenibile, ha scritto articoli e svolto ricerche per testi diversi. Nel 2013 ha aperto il blog Primononsprecare.com, e ha pubblicato l’e-book Il gusto di non sprecare (Indies g&a).

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