Il giorno 18 di questo mese dell’anno 1929, le donne del Canada sono, per la prima volta, riconosciute come persone. La battaglia fu vinta grazie a cinque attiviste — Emily Murphy, Nellie McClung, Irene Parlby, Henrietta Edwards e Louise McKinney — e alle loro tazze di tè. Una vicenda incredibile e quasi surreale, che ha dimostrato quanto il potere maschile sia, in molti casi, giustificato solo da consuetudine e da «stramaledettissimi piedi di argilla» (Vv n. 159).
Venendo all’ottobre di Toponomastica femminile, il primo evento che ci ha riguardato si è svolto il giorno 1, alle ore 10.30, presso la piazzetta di via Benedetto-Anchione, nel comune di Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia. Lì, alla presenza della nostra referente Laura Candiani, c’è stata l’intitolazione della piazza alla scienziata Premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini, nonché l’inaugurazione della Panchina Rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
Da martedì 4 a giovedì 20, a Mottola, in provincia di Taranto, nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile i ragazzi e le ragazze dell’I. C. A Alessandro Manzoni hanno partecipato all’evento organizzato da Wikimedia e da Toponomastica femminile, durante il quale hanno creato biografie di donne che, dal passato fino ai giorni nostri, si sono dedicate alla tutela dell’ambiente e dei diritti umani nella pace e nella giustizia.
Nelle stesse giornate, all’interno del Festival dello sviluppo sostenibile, è stato presentato Calendaria 2023, progetto di Tf che, quest’anno, ha allargato lo sguardo al mondo, valorizzando le donne che hanno vinto il Premio Nobel per la Scienza, la Letteratura, la Pace, l’Economia. (https://www.youtube.com/watch?v=WXcj_NX6D-s).
Giovedì 6 ottobre, il toccante spettacolo Le ribelli contro la mafia, organizzato dalla Banca del tempo di Melegnano, associazione che fa parte di Toponomastica femminile, è approdato nella sala comunale di Tribiano (MI).
Il 14, presso l’Università Roma Tre, Aula Volpi, nel Dipartimento di Scienze della Formazione, si è svolta a Roma in presenza la premiazione delle scuole che hanno partecipato al IX Concorso didattico Sulle vie della parità: a condurre Danila Baldo e Livia Capasso.
A Merate, il 17 ottobre, con un intervento online della toponomasta Sara Marsico, si è inaugurata la mostra di Tf Le madri della Repubblica, fruibile fino al 27 novembre.
Il giorno seguente, il gruppo Toponomastica femminile di Licata ha organizzato la manifestazione Una ciocca di solidarietà, durante la quale chiunque abbia voluto ha potuto tagliare una ciocca dei propri capelli da inviare all’ambasciata iraniana a Roma. Un evento in sostegno dei giovani e delle giovani iraniane che chiedono un Paese libero, in cui prevalgano dignità e giustizia e dove tutti e tutte possano godere di una società equa e non discriminatoria con lo slogan “Donna, Vita, Libertà”.
Giovedì 20 ottobre, Sara Marsico ha partecipato, con un collegamento a distanza, all’incontro dibattito Ciampino, Le strade delle donne, in cui ha raccontato le esperienze di cittadinanza attiva in ottica di genere per l’intitolazione di vie a figure femminili.
Dal 28 al 29 ottobre, Tf ha presenziato alla due giorni dal titolo Le levatrici Clelia e Lavinia (Ines) Degli Agostini da Albignasego (PD) a Pirri (CA), un convegno/mostra di studi storici e identitari che ha ripercorso e ricordato queste due importanti figure femminili del dopoguerra.
Sempre il 29 ottobre, Toponomastica femminile ha partecipato alla giornata d’incontro e confronto, in presenza e da remoto, su come e dove si trasmettono pensieri e scritti di donne, nell’ambito dell’iniziativa Dalla piuma all’algoritmo. La cura della trasmissione, presso la Casa internazionale delle donne a Roma.
Ancora nella medesima giornata, Tf ha preso parte all’iniziativa del comune di Isola del Liri sulla prevenzione del tumore al seno. Durante l’evento, ci sono stati incontri con specialisti e specialiste, musica, installazioni artistiche e l’inaugurazione della Panchina Gialla, simbolo della lotta contro il bullismo e il cyberbullismo.
Questo nostro mese si conclude così.
Per fare, infine, un congedo che si rispetti, affidiamo i nostri saluti al teatro.
Il 31 di ottobre, la vigilia di Ognissanti, è, da sempre, un giorno caratterizzato da una strana commistione di sacro e profano, di pagano e cristiano. Gli elisabettiani e le elisabettiane consideravano questa notte come il momento in cui scacciare gli spiriti maligni e satanici. Ecco, allora, le indimenticabili streghe del Macbeth preparare la loro diabolica pozione.
«TUTTE
Doppi, doppi fatica e duolo;
fuoco brucia, bolli paiolo.
SECONDA STREGA
Filetto di serpe di palude
mettilo a cuocere nel marciume.
Occhio di tritone, dito di rana,
pelo di nottola, lingua di cane,
forca di vipera e punta d’orbetto,
zampa di ramarro, ala di gufetto
per una fattura che faccia male
bolli e ribolli, brodo infernale.
TUTTE
Doppi, doppi, fatica e dolore;
fuoco brucia, bolli calderone.
TERZA STREGA
Scaglia di drago, dente di lupo,
mummia di strega, gola e stomaco
d’uno squalo ben saziato,
ceppo di cicuta scavata
al buio, fegato d’ebreo blasfemo,
fiele di capra, semi di tasso
colti mentre la luna è in eclisse,
naso di turco, labbra di tartaro,
dito di bambinella strozzata
nata in un fosso da una puttana,
fanno il brodo fitto e sodo.
Metti ancora trippa di tigre
nella mistura del paiolo.
TUTTE
Doppia, doppia fatica e pena,
brucia fuoco, bolli pentola.
SECONDA STREGA
Raffreddate con sangue di babuino;
e la fattura è forte e fine».
In fondo, a noi, le streghe son sempre piaciute.
Al prossimo mese.
***
Articolo di Sara Balzerano

Laureata in Scienze Umanistiche e laureata in Filologia Moderna, ha collaborato con articoli, racconti e recensioni a diverse pagine web. Ama i romanzi d’amore e i grandi cantautori italiani, la poesia, i gatti e la pizza. Il suo obiettivo principale è quello di continuare a chiedere Shomèr ma mi llailah (“sentinella, quanto [resta] della notte”)? Perché domandare e avere dubbi significa non fermarsi mai. Studia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice.